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Borsa 18 gennaio chiusura: i mercati assorbono il rinvio del taglio dei tassi e riprendono slancio. Su banche, lusso e hi-tech

Tutte in rialzo le principali Borsa dell’Europa. A Piazza Affari brillano soprattutto Stm, Bper e Unicredit. Si riaccende il risiko bancario. Cade di nuovo Amplifon

Borsa 18 gennaio chiusura: i mercati assorbono il rinvio del taglio dei tassi e riprendono slancio. Su banche, lusso e hi-tech

I settori del lusso e dei chip guidano oggi il rimbalzo dei listini europei, che archiviano una seduta positiva in attesa di aggiornamenti sulla politica monetaria dalla presidente della Bce Christine Lagarde, che dovrebbe essere nuovamente in pedana, più tardi, al forum di Davos. Per paradosso però la forza dell’economia Usa ha frenato gli entusiasmi nel pomeriggio e i guadagni si sono leggermente ridotti guardando all’andamento misto di Wall Street.

Piazza Affari chiude con un progresso lo 0,84%, a 30.352 punti base, anche grazie agli acquisti sulle banche, di nuovo in fermento per la possibile ripresa del risiko dopo indiscrezioni del Sole 24 ore su un ipotetico interesse di Unicredit (+2,72%) su Pop di Sondrio (+2,25%). 

Nel resto d’Europa Parigi apre le danze con un progresso dell’1,13%, seguono Francoforte +0,82%, Amsterdam +0,87%, Madrid +0,1%, Zurigo +0,41% e Londra +0,18%.

A dare maggiore impulso al settore del lusso è stata la trimestrale del colosso svizzero Richemont (+10,82%), che vanta tra i suoi marchi Cartier e Piaget. I conti sono risultati superiori alle attese grazie soprattutto a un massiccio aumento dei ricavi in Cina, che è il mercato al quale guardano con interesse tutte le grandi firme. A favorire la ripresa del comparto dei chip sono stati invece i risultati di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Limited (Tsm), che ha mostrato utili del quarto trimestre leggermente migliori del consensus del mercato.  

Wall Street contrastata e tassi in rialzo

Wall Street si muove ora contrastata: DJ -0,09% Nasdaq +0,9%, S&P500 +0,4%. La forza e resistenza dell’economia Usa, che emerge oggi dalle richieste settimanali alla disoccupazione (al minimo da 16 mesi) e ieri dall’andamento delle spese natalizie, frena gli entusiasmi in chiave Fed e sta pesando sull’obbligazionario. I T-Bond vedono anche oggi prezzi in calo e rendimenti in rialzo e il decennale mostra al momento un tasso saldamente oltre il 4,115%. Nell’azionario però Apple (+1,8%) guida la ripresa dei tech, dopo aver annunciato la rimozione della funzione di misurazione dell’ossigeno nel sangue da due modelli di Apple Watch per evitare il divieto alla loro importazione imposto negli Stati Uniti per una questione di brevetti. 

Tornando alle banche centrali, dalle minute dell’ultima riunione della Bce emerge che il board ritiene i tassi attuali sufficientemente restrittivi per un ritorno dell’inflazione a livello target, i rischi davanti sono molti e giustificano una politica costante.

Sul mercato valutario l’euro-dollaro si conferma debole, con la moneta unica che tratta in area 1,086.

Petrolio in crescita, buone le previsioni sulla domanda 

Il petrolio riprende quota dopo le preoccupazioni di ieri, dovute in gran parte ai dati economici provenienti dalla Cina. A rassicurare il mercato è l’Opec, con le previsioni di crescita relativamente forte della domanda a livello globale, stime condivise dall’Aie. Il cartello, nel suo ultimo rapporto mensile, ha dichiarato che la domanda globale di petrolio aumenterà di ben 1,85 milioni di barili al giorno nel 2025, raggiungendo i 106,21 milioni di barili al giorno. Un impulso ai prezzi dovrebbe arrivare inoltre dalle interruzioni della produzione statunitense e dai rischi geopolitici in Medio Oriente.

Al momento i future marzo 2024 di Brent e Wti sono in rialzo rispettivamente dell’1,1 e dell’1,55%, per un prezzo di 78,77 dollari e 73,6 dollari al barile.

Rialza la testa anche il future febbraio 2024 del gas naturale ad Amsterdam, +1,94%, 28,245 euro al Mwh.

Piazza Affari, bene Stm e  banche, Eni in calo

La vetta del listino di Piazza Affari oggi viene conquistata da Stm +3,69%, dopo una serie di sedute negative.

Brillano poi le banche a partire da Bper +3,54%, in un settore che torna in fibrillazione su indiscrezioni per una ripresa del Risiko nel settore. In particolare il Sole 24 ore ritiene che una grande banca d’affari americana sia in campo per il controllo del 10% del capitale della Popolare di Sondrio. L’operazione sarebbe nata per favorire l’ascesa di una grande banca italiana, vale a dire Unicredit +2,63%, anche se l’ad Andrea Orcel ha detto a Bloomberg che la sua banca non sta acquistando azioni della popolare.

Nel settore è in evidenza anche Banco Bpm +1,29%.

Sul lato vendite del listino il titolo più penalizzato del giorno è Amplifon, -3,25%, seguono Campari -1,82%, Iveco -1,6%, Telecom -1,43%.

Segna una piccola perdita Eni -0,3%, dopo un’indiscrezione di Bloomberg secondo cui il governo italiano sta valutando la cessione di una quota del cane a sei zampe fino al 4%, dopo che la compagnia petrolifera avrà completato un piano buy back. L’esecutivo, aggiunge l’agenzia, punta a incassare dall’operazione circa 2 miliardi di euro, come parte del piano privatizzazioni finalizzato a ridurre il debito pubblico.

Tassi in rialzo

La prudenza della Bce su un futuro allentamento della politica monetaria pesa sui titoli di Stato della zona euro e i tassi consolidano i rialzi visti fin qui. Il Btp decennale rimane al 3,9% (dal 3,91% di ieri) e il Bund sale al 2,31% (dal 2,27%), per uno spread in contrazione a 159 punti base (-2,84%).

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