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Borsa 17 ottobre: i mercati confidano in Biden per evitare l’escalation del conflitto in Medio Oriente. Crolla il gas

L’imminente viaggio del Presidente americano in Israele e i colloqui che ha in programma lasciano sperare Wall Street e le Borse di tutto il mondo che la guerra globale possa ancora essere evitata – Crollano le quotazioni del gas – Occhio alle trimestrali del Big Tech

Borsa 17 ottobre: i mercati confidano in Biden per evitare l’escalation del conflitto in Medio Oriente. Crolla il gas

L’America gioca il tutto per tutto per evitare che il conflitto di Gaza si allarghi all’intero Medio Oriente ed anche più in là. Il presidente Joe Biden domani arriverà in Israele, dove si fermerà qualche giorno prima di volare ad Amman per incontri con il re Abdullah II, il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi e il presidente dell’autorità palestinese, Mahmoud Abbas. 

Anche il presidente russo Vladimir Putin ha parlato con i leader di Iran, Egitto, Siria, Autorità Palestinese e Israele per tentare di negoziare la fine degli scontri. 

Le Borse confidano che la missione Usa possa avere successo. Anzi, sia Wall Street che l’Asia ostentano un discreto ottimismo in attesa di una lunga serie di dati e di discorsi (ben undici nei prossimi due giorni) dei banchieri della Fed. In realtà, le previsioni sulla campagna delle trimestrali presentano luci ed ombre. Ma nessuna paura: l’importante è puntare sulle Big Five: Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon e Nvidia che assieme valgono il 20% del mercato, dovrebbero presentare utili in ascesa del 34 per cento.

Le banche spingono Milano, Tim la deprime

Almeno per ora l’euforia non contagia i mercati europei. Le borse dovrebbero aprire intorno alla parità. Future dell’indice EuroStoxx50 -0,1%. 

Ieri il Ftse Mib di Milano ha guadagnato lo 0,5% a 28.391 punti base, sostenuta dalle banche. Unicredit +2,5. Equita ha alzato il target price a 30,50 euro prima della trimestrale.  

Crolla Telecom –6,23%. L’offerta presentata da KKR per Sparkle non è vincolante, il mercato si aspettava invece fosse vincolante anche questa, come quella sulla rete.

Alle 11 l’indice Zew, spread sotto i  200 punti

Alle 11 uscirà il dato più importante della giornata: l’indice Zew, un buon indicatore dell’andamento dell’economia della Germania, che non gode di buona salute. Il consensus si aspetta che la componente aspettative risalga a -10,5 da -11 di settembre.

Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio: una manovra da 24 miliardi di euro frutto di 16 miliardi di extragettito e di tagli di spese

L’Istat ha confermato la stima preliminare sull’inflazione di settembre che ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua, dal +5,4% del mese precedente 

In Germania i prezzi all’ingrosso a settembre sono saliti dello 0,2% su base mensile e calati del 4,1% su base annuale: è la flessione tendenziale più marcata da maggio 2020.

BTP a 4,75%, stesso livello di venerdì. Bund a 2,78%, + 5 punti base. Spread in calo a 197 punti base.

Haefele /Ubs: “È ora di rivedere il portafoglio”

Le tensioni internazionali non si placano ma qualcosa si muove sul fronte del costo del denaro e della lotta all’inflazione: Ad anticipare i nuovi umori ci pensano gli strategist. 

Dopo Alessandro Fugnoli è stata ieri la volta di Mark Haefele, stimato guru di Ubs: il  Treasury decennale. Sostiene, potrebbe tornare sotto il 4% entro la metà del prossimo anno. “Questo è un ottimo momento per riequilibrare i portafogli, perché vediamo rendimenti positivi tra liquidità, bond e azioni. Se guardiamo alla metà del prossimo anno, possiamo vedere l’S&P 500 probabilmente [a] circa 4500 e il decennale a circa il 3,5%”, ha detto il chief investment officer.

Sorpresa: le azioni meglio dei bond

Ieri a Wall Street si è rotto il connubio tra azioni e obbligazioni: le prime sono salite in modo corale e le seconde sono scese, soprattutto sulla parte a lunga scadenza. Il Nasdaq ha guadagnato l’1,1%, di poco diversa la variazione del Dow Jones +0,93%. Il rialzo è stato ampio, tutti gli indici settoriali sono saliti, la distanza tra il peggiore e il migliore è stata di poco conto: +1,7%. Peggior titolo dell’S&P500 Moderna -6,5% e minimo da fine 2020. 

Il presidente della Fed Jerome Powell parlerà giovedì, poi i vertici della Fed entreranno in un periodo di blackout il 21 ottobre prima della riunione del 31 ottobre-1 novembre. Gli economisti si aspettano una conferma dell’attuale range 5,25-5,50%.

Borsa cinese in caduta, domani il Pil 

Le borse dell’Asia Pacifico tengono la scia di Wall Street e salgono sulle aspettative di un contenimento in ambito regionale del conflitto deflagrato la scorsa settimana nel Medio Oriente.

Nikkei di Tokyo +0,8% dopo due sedute consecutive di ribasso. Hang Seng di Hong Kong +0,7%. Csi 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,5%. Kospi di Seul +1%.

Tra le borse meno attraenti di questo 2023 rimane la Cina (Csi 300 -10% da inizio anno). Il paese non è ancora riuscito a sviluppare il suo enorme potenziale per uscire dalla pandemia, vuoi perchè Pechino ha deciso di prendere posizioni molto sgradite all’occidente, allontanando gli investitori che contano, vuoi perché il paese è ancora alle prese con la soluzione di una crisi immobiliare che le è un po’ sfuggita di mano. 

Oggi scade un’obbligazione in dollari dell’immobiliare Country Garden: si tratta di soli 15 milioni di dollari ma il gruppo potrebbe scegliere il default. Tutti gli investitori occidentali che hanno comprato un bond sul mattone cinese a sconto per fare un buon affare, hanno perduto tutto, spiega Reuters

Petrolio piatto, si schianta il gas

Brent 89,70 dollari, Wti a 86,70 dollari. Apertura piatta. Per il momento il temutissimo allargamento del conflitto a tutto il Medio Oriente non c’è stato. Il -1,4% di ieri, secondo gli addetti ai lavori, si spiega con la speranza che gli Stati Uniti allentino le sanzioni sul Venezuela. Martedì, il governo e l’opposizione del Venezuela riapriranno i colloqui a lungo sospesi che, secondo il presidente Nicolas Maduro, andrebbero a beneficio delle imminenti elezioni del 2024, una mossa che potrebbe portare Washington ad allentare le sanzioni nei confronti dell’importante produttore di greggio, hanno detto diverse fonti. 

Il Gas Naturale UE (Amsterdam) si è schiantato in ribasso del -10% a 48.50 euro/mwh. Non ci risultano news di rilievo, a dimostrazione del fatto che molto probabilmente la fiammata dei giorni precedenti è stata prevalentemente guidata dalla speculazione.

Libro dei sogni: il ponte sullo Stretto. Tagliata Tenaris

  • Enel: Goldman Sachs alza il target price a 8,35 euro.
  • Tenaris: Morgan Stanley riduce il target price a 38 dollari.
  • Banca Mps: Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è detto fiducioso che la privatizzazione dell’istituto senese avvenga entro il 2024. Il Credit Agricole viene indicato come uno dei soggetti interessati a rilevare una quota rilevante.
  • Webuild Il governo italiano ha detto di voler accantonare 12 miliardi di euro per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, rilanciando un progetto accantonato dieci anni fa.
  • Mfe: Il 23 ottobre verrà data esecuzione alla delibera assembleare di raggruppamento delle azioni ordinarie di categoria A e B, volto a consentire la riduzione del numero delle azioni in circolazione. Secondo indiscrezioni, Dazn è in pole position nella gara per i diritti TV della Serie A di calcio, con un’offerta da 700 milioni di euro per dieci partite, delle quali sette in esclusiva.

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