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Borsa 12 gennaio: guerre e geopolitica scuotono i listini ma i Btp prendono il volo

Borse europee in rialzo dopo gli attacchi Usa e Gb contro i ribelli Houthi in Yemen – Schizzano all’insù i prezzi del petrolio

Borsa 12 gennaio: guerre e geopolitica scuotono i listini ma i Btp prendono il volo

La geopolitica irrompe con grande fragore nel quadro delle borse. Schizzano all’insù i prezzi del petrolio ma gli interventi angloamericani contro i ribelli Houthi in Yemen sono solo un elemento del clima di grande incertezza: domani si vota a Taiwan. In Iowa, intanto, tutto è pronto per l’avvio della lunga campagna elettorale Usa. Scende in campo pure Christine Lagarde: su tariffe doganali e ambiente le politiche di Trump sono in palese contrasto con i nostri obiettivi. Ma l’emergenza politica non fa certo passare in secondo piano la rivoluzione del Bitcoin, da ieri ufficialmente scambiato sui mercati ufficiali Usa grazie alle pressioni di BlackRock, nonostante l’esplicita ostilità della Sec. In giornata, poi, riprende il via la campagna delle trimestrali Usa con i conti delle grandi banche, Jp Morgan e Citigroup in testa.

Tanta animazione non si riflette negli indici di mercato. A Wall Street, Dow Jones e S&P500 hanno chiuso la seduta quasi invariati. Ma l’impressione cambia se si guarda al settore tech: Nasdaq 100 +0,20% e Fang Plus +0,3% sono arrivati al quinto rialzo consecutivo. Il primo indice è cresciuto del +3,3%. Il secondo è salito del +4,4%, miglior bilancio da due mesi, e per l’occasione è riuscito a toccare il nuovo record storico. Al centro del rally, Nvidia e Palo Alto Networks guadagnano il 10% nel solo 2024. Non mancano i perdenti: Alphabet ha deciso di smantellare la divisione della realtà aumentata a suon di licenziamenti.

Le Borse europee cercano di ritrovare la via dei rialzi sull’onda delle dichiarazioni di Christine Lagarde che ieri ha sostenuto che l’Europa sfuggirà alla recessione mentre la guerra all’inflazione è ormai vinta.

Mentre i listini europei viaggiano tutti in positivo (Milano +0,89%, Francoforte +0,94% e Parigi addirittura 1,14%), contrastate stamane le piazze asiatiche

Vola la domanda dei Btp

Il dato più rilevante riguarda il boom del Btp.Il decennale tratta al 3,80%. Spread intorno ai minimi da marzo 2022, a 156 punti base. Le richieste di acquisto dei due Btp sindacati collocati dal Tesoro martedì scorso sono piovute da tutto il mondo: a comprare sono stati investitori di 40 Paesi, con il risultato che circa l’80% dei 15 miliardi emessi da Via XX Settembre sono andati a portafogli stranieri. I dettagli diffusi ieri dal Tesoro aiutano a spiegare i numeri ciclopici registrati dall’offerta di due giorni fa, che ha cumulato in poche ore una domanda da 155 miliardi di euro, la più alta di sempre in un’operazione dual tranche.

Euro dollaro piatto a 1,098.

L’inflazione spaventa di nuovo gli Usa

In dicembre i prezzi al consumo negli Usa sono saliti del +3,40%, leggermente sopra il 3,20% stimato dal consensus, e ciò ha provocato qualche scossone iniziale ai mercati. Ma non è passato sottotono che l’inflazione core, al netto delle componenti più volatili di alimentari e energia, abbia rallentamento a +3,90% da +4%.

Alla luce dei dati sull’inflazione, gli operatori hanno ridotto le scommesse sulla possibilità che la Fed inizierà a ridurre i tassi di interesse già a marzo: i futures implicano ora circa il 60% di possibilità da 70% pre-dati. È stata ben accolta l’emissione del Treasury a 30 anni di ieri sera: i 21 miliardi di titoli sono stati emessi un punto base sotto il livello precedente l’avvio della fase di premarketing, a 4,229%.

Petrolio, citi taglia i prezzi

Da segnalare il petrolio sostenuto dalle nuove tensioni nel Golfo. Brent a 79 dollari, Wti a 73,5. Ma Citi ha abbassato la previsione di prezzo per il 2024 e il 2025 citando preoccupazioni per un eccesso di offerta pur stimando che i prezzi si manterranno sopra i 70 dollari al barile nel 2024 a seguito degli interventi dell’Opec+. Citi ha tagliato il prezzo del Brent per il 2024 da 75 a 74 dollari e quello per il 2025 da 70 a 60 dollari.

Avvio sprint dell’anno a Tokyo

Da segnalare in Asia la performance del Nikkei di Tokyo+1,2% che ha toccato un nuovo massimo di lunghissimo periodo. La settimana si chiude con un bilancio provvisorio molto positivo, +6.4%.

Sono intorno alla parità i mercati azionari della Cina nel giorno della pubblicazione dei dati sull’inflazione.   

Hang Seng di Hong Kong -0,1%, -1,4% la settimana. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,1%, -1,4% la settimana. L’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,3% a dicembre rispetto a un anno prima.

Riflettori accesi sul Bitcoin in lieve rialzo a 46.300 dollari. Ieri ha toccato quota 49.000 dollari per la prima volta da dicembre 2021, prima di arretrare bruscamente, grazie al via libera della Sec al lancio degli Etf spot. Gli Exchange Traded Funds (Etf) di bitcoin quotati negli Stati Uniti hanno visto scambi di azioni per un valore di 4,6 miliardi di dollari in mezza seduta.

Enel e Hera fanno il pieno di clienti. Barclays promuove Terna

Terna. Barclays alza il target price a 8 euro.

Unicredit. Per Morgan Stanley vale 36 euro, il precedente target era 39 euro.

Banco Bpm. Morgan Stanley taglia il target a 5,70 euro.

Moncler. Jefferies taglia il target price a 52,5 euro.

Safilo. Il produttore di occhiali e Hugo Boss hanno rinnovato in via anticipata l’accordo di licenza globale al 2030.

Stellantis. Stellantis Ventures, fondo di venture capital del gruppo, ha annunciato oggi l’investimento strategico in Tiamat, azienda francese che sviluppa e commercializza la tecnologia delle batterie agli ioni di sodio.

Dovalue è in trattative preliminari con Elliott per l’acquisizione di Gardant, riportano i quotidiani citando Bloomberg.

Enel e Hera, con 7 lotti ciascuno, guidano la classifica preliminare delle aggiudicazioni nell’asta per l’assegnazione dei clienti che usciranno dal mercato tutelato dell’energia elettrica a metà anno. A ogni lotto corrispondono circa 180 mila clienti.

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