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Bond, la corsa continua: due segnali inquietanti

Per la prima volta dagli anni ’70 il rendimento dei T-bond trentennali è sotto l’1% e la curva dei titoli americani s’è invertita: tutti segnali di rallentamento dell’economia – Scenderanno in campo le banche centrali? Intanto Wal-Mart vola

Bond, la corsa continua: due segnali inquietanti

I T-Bond trentennali Usa sono scesi sotto l’1%, come non accadeva dagli anni Settanta. Intanto, si è invertita la curva di rendimento dei titoli di Stato statunitensi: i treasuries a 10 anni rendono meno di quelli a due anni. L’ultima volta in cui si è verificata una simile inversione è stato nel giugno del 2007, all’acuirsi della crisi dei mutui sub-prime. Sono i due segnali più evidenti del rallentamento dell’economia globale che prende velocità ad ogni latitudine, dalla Svezia, entrata mercoledì nel club dei paesi che prestano solo a rendimento negativo, compresi i titoli a 30 anni, al Messico, che ieri ha tagliato i tassi.

La tendenza all’origine del brusco calo delle perdite di mercoledì è parzialmente rientrata grazie agli ottimi risultati dei grandi del consumo Usa (Wal- Mart +6,1%). Ma a rincuorare gli ottimisti è la convinzione che la carica della cavalleria, cioè l’intervento delle banche centrali, stia per arrivare. Anche Olli Rehn, il banchiere centrale finlandese già tra i falchi della Bce, si è augurato il varo a settembre di “un significato pacchetto di stimoli” da parte di Francoforte. Queste dichiarazioni hanno frenato la moneta unica trattata stamane a 1,1099 sul dollaro.

LA CINA PROMETTE RITORSIONI SUI DAZI. SOS HONG KONG

E così i mercati si avviano a chiudere in maniera dimessa una settimana che ha visto scattare più di un segnale di allarme.

In lieve progresso stamane i listini cinesi, in attesa dei dati sull’andamento dell’economia di Hong Kong (-0,4%), ormai circondata dalle forze speciali di Pechino.

In equilibrio Tokyo, che ha recuperato le perdite iniziali. Il Giappone è tornato a essere il principale detentore dei Bond Usa davanti alla Cina, che ha ribadito ieri che risponderà all’aumento dei dazi statunitensi. Pechino ha anche respinto il tentativo di Donald Trump di mettere in relazione la gestione della crisi di Hong Kong con gli sviluppi futuri dei negoziati commerciali.

MA ALIBABA INVESTE NEL BASKET NBA

Il co-fondatore di Alibaba Joseph Tsai sta per acquistare i Brooklyn Nets. Il costo dell’operazione sarebbe intorno ai 2,35 miliardi di dollari. Si tratta del prezzo più alto mai pagato per una squadra dell’Nba.

In ribasso il Kospi coreano (-0,8%): stanotte Kim ha lanciato altri due missili nel mar della Cina.

Modesti recuperi ieri a Wall Street dopo le massicce perdite, attorno al 3%, di mercoledì. Il Dow Jones ha chiuso a +0,39% (contro il -3,05% della seduta precedente). S&P +0,25% (contro -2,935%), ancora in ribasso il Nasdaq -0,09% (-3,0% la vigilia).

In forte ribasso Cisco (-8,6%) dopo aver annunciato un calo dei ricavi in Cina del 25%.

MAXI SCANDALO IN VISTA PER GENERAL ELECTRIC

Assai peggio General Electric (-11,3%). Una fonte interna ha accusato il colosso di aver occultato nei conti potenziali perdite per 38,1 miliardi di dollari.

GIBILTERRA RILASCIA LA PETROLIERA IRANIANA. ORO SUPERSTAR

Rimbalza il petrolio dopo due sedute di pesanti perdite: il Brent tratta a 55,06 dollari al barile. A pesare sul mercato il forte e inatteso aumento delle scorte Usa.

Gibilterra intanto ha rilasciato la petroliera iraniana Grace 1, fermata lo scorso 4 luglio perché trasportava petrolio diretto in Siria. La colonia britannica ha ricevuto rassicurazioni da Teheran che il greggio non sarà portato nel territorio siriano.

Mercoledì, a Piazza Affari, Eni -2,7% e Saipem -4,7%. HSBC ha alzato la raccomandazione a Buy, target price 5,1 euro. Tenaris -5,4% sotto la pressione della crisi argentina. A Buenos Aires il peso è in ripresa (+6%).

Sempre sugli scudi l’oro, a 1.521 dollari l’oncia, a un filo dal record del 2013.

DEBOLI A FERRAGOSTO PARIGI (-0,27%) E FRANCOFORTE (-0,7%)

Deboli i listini europei in attività, seppur a mezzo servizio, anche a Ferragosto. Sia Parigi (-0,27%) che Francoforte (-0,7%) non hanno recuperato nemmeno una frazione delle perdite di mercoledì. Sotto tiro in particolare i titoli del comparto dell’auto.

La pausa di Ferragosto ha consentito al mercato italiano di evitare guai peggiori, dopo una seduta in profondo rosso in scia al rallentamento dell’economia tedesca e di quella cinese ma anche dell’andamento della crisi politica.

LITE VIA FACEBOOK TRA CONTE E SALVINI

Con una lettera pubblicata su Facebook, il premier Giuseppe Conte ha accusato il ministro dell’Interno Matteo Salvini di “sleale collaborazione” e di generare “strappi istituzionali” mosso da “foga politica”. 

“Quando Conte mi rimprovera l’ossessione sui porti chiusi, io glielo confermo: ho l’ossessione della sicurezza dei cittadini”, risponde il ministro dell’Interno. Oggi lo show continua.

PIAZZA AFFARI RIPARTE DA -2,53%, BTP ALL’1,51%

Il Btp decennale riparte dall’1,51%. Piazza Affari mercoledì ha lasciato sul terreno il 2,53%, sul filo dei 20mila punti (20.020).

In rosso le banche, che hanno bruciato i recuperi della vigilia: Unicredit -3,9%, Ubi Banca -2,9%, Intesa Sanpaolo -2%. È salita solo Monte Paschi (+0,5%), pure in frenata dal +3% di inizio seduta.

Pesante l’automotive: Ferrari -2% (Goldman Sachs alza a Buy da Neutral) Pirelli -3,9%, Fiat Chrysler -3,4%.

Da segnalare anche i cali di Leonardo (-3,8%) e di Stm (-4,8%).

Moncler -2,5%: Jefferies ha abbassato il target price a 41 euro, da 44 euro.

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