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Bologna, in mostra l’arte giapponese di Hokusai e Hiroshige

Fino al 3 marzo 2019, presso il Museo Civico Archeologico di Bologna saranno esposte le opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston dei “maestri del mondo fluttuante”. In mostra anche la famosa La grande onda di Kanagawa

Bologna, in mostra l’arte giapponese di Hokusai e Hiroshige

Boston e Bologna sono insieme per l’esposizione di circa 250 opere per la prima volta in Italia che danno vita alla mostra Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda. Capolavori dal Boston Museum of Fine Arts.

Il progetto si articola in sei sezioni tematiche ed è stato curato da Rossella Menegazzo insieme a Sarah E. Thompson. L’esposizione è una produzione MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano.

Le opere provengono dal Museum of Fine Arts di Boston e saranno custodite presso il Museo Civico Archeologico di Bologna dal 12 ottobre 2018 fino al 3 marzo 2019. In esposizione ci saranno i due più grandi maestri del “Mondo Fluttuante”: Katsushika Hokusai (1760 – 1849) e Utagawa Hiroshige (1797 – 1858). L’esposizione è intesa come un proseguimento delle iniziative avviate nel 2016 per il 150° anniversario delle relazioni bilaterali Italia-Giappone

Gli anni Trenta dell’Ottocento segnarono l’apice della produzione ukiyoe, un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno e nota come “immagini del Mondo Fluttuante”. In quel periodo furono realizzate le serie silografiche più importanti a firma dei maestri che si confermarono come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente tra cui spiccarono Hokusai e qualche anno dopo Hiroshige.

Hokusai è un artista con una personalità fuori dalle righe e seppure ben rendere con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo. Egli è considerato uno dei più raffinati rappresentanti del filone pittorico dell’ukiyoe: tra le serie di maggior successo degli anni Trenta vanno ricordate senz’altro quelle dedicate alle cascate e ai ponti famosi del Giappone, anche se fu con le Trentasei vedute del monte Fuji che Hokusai si affermò sul mercato delle immagini di paesaggio come grande maestro. Da allora in avanti nessun artista del Mondo Fluttuante ha potuto esprimere la sua arte senza confrontarsi con le opere di Hokusai e in particolare a una stampa appartenente a questa serie divenuta icona dell’arte giapponese: La grande onda presso la costa di Kanagawa.

Hiroshige di circa venti anni più giovane rispetto a Hokusai, divenne un nome celebre della pittura ukiyoe poco dopo l’uscita delle Trentasei vedute del monte Fuji di Hokusai grazie a una serie, nello stesso formato orizzontale, che illustrava la grande via che collegava Edo (l’antico nome di Tokyo) a Kyoto. Si trattava delle Cinquantatre stazioni di posta del Tōkaidō, conosciute come “Hōeidō Tōkaidō” dal nome dell’editore che lanciò verso il successo Hiroshige. Da allora l’artista lavorò ripetutamente su questo stesso soggetto, producendo decine di serie diverse fino agli anni Cinquanta. La qualità delle illustrazioni di paesaggio e vedute del Giappone, la varietà degli elementi stagionali e atmosferici – nevi, piogge, nebbie, chiarori di luna – che Hiroshige seppe descrivere facendoli percepire in modo quasi sensoriale gli valse il titolo di “maestro della pioggia e della neve”.

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