Come è noto, alla faccia della crisi i grandi patrimoni nel mondo continuano ad esserci e anzi a crescere, e per i loro proprietari il problema non è tanto come evitare la recessione, termine per lo più sconosciuto, quanto far fruttare al massimo le rendite delle loro fortune.
Il sito statunitense Bloomberg ha così tracciato una classifica degli istituti finanziari preferiti dai paperoni del pianeta, o meglio da quelli tracciabili, al netto di fughe alle Cayman e di investimenti poco ortodossi. In totale, stando all’ultimo rapporto annuale di Capgemini, gli individui sulla Terra che possiedono un patrimonio personale di almeno 1 milione di dollari sono 12 milioni, in crescita del 9,2% dal 2011 al 2012, mentre il loro malloppo è salito ben del 10% giungendo a 4.620 miliardi di dollari complessivi.
Secondo Bloomberg al primo posto della graduatoria dei posti scelti da questi ricconi (in particolare aumento quelli dell’America Latina, mentre in testa ci sono sempre quelli del Nord America con 3,73 milioni) per custodire i loro attivi c’è la banca di Hong Kong Hsbc, che gestisce 137,3 miliardi di dollari posseduti da 340 famiglie. Gli altri due gradini del podio sono occupati da istituti a stelle e strisce: la Northern Trust di Chicago con 112 miliardi (3.457 famiglie) e la Bessemer di New York – che comunque una filiale alle Cayman ce l’ha – con 77,9 mliardi (2.200 famiglie).
Per il resto, nella top-50 figurano quasi solo banche statunitensi, con la sola eccezione, per l’Europa, di tre istituti svizzeri (la Pictet di Ginevra è al quinto posto assoluto), della tedesca Spudy & Co. al 24esimo posto e della londinese SandAire al 47esimo. La Bedrock, divisa fra Ginevra, Londra e Montecarlo, è 25esima.
