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Birra, futuro da incubo: il caldo uccide l’orzo e i prezzi volano

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Plants, la produzione d’orzo rischia di crollare per ragioni climatiche: questo significa che la birra sarà sempre meno e che il suo prezzo potrebbe raddoppiare

Birra, futuro da incubo: il caldo uccide l’orzo e i prezzi volano

Non proprio un bene di lusso, ma quasi. In futuro la birra potrebbe scarseggiare nel mondo, diventando così molto più costosa di oggi. Il motivo? Fa troppo caldo: la siccità e le ondate di calore stanno mettendo a dura prova le colture di orzo. E proprio l’orzo, una volta trasformato in malto, è il principale ingrediente della birra.

Lo scenario alcolico-apocalittico è fornito da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Plants: i modelli che spiegano il futuro sono stati elaborati da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pechino guidato da Wei Xie in collaborazione con un team dell’Università della California coordinato da Steven Davis. La ricerca è partita dalla constatazione che “nei periodi di siccità e calore estremi la produzione di orzo si riduce drasticamente”.

Per avere i primi dati quantitativi relativi a questa particolare sensibilità delle colture di orzo a un clima più arido e caldo i ricercatori hanno elaborato un modello in grado di fornire scenari diversi, relativamente a diverse situazioni climatiche. “Abbiamo visto – dicono – che questi eventi estremi possono causa una sostanziale riduzione della resa dell’orzo nel mondo”. Una perdita che, a seconda del grado di siccità e delle temperature, potrebbe variare dal 3% al 17%.

È esattamente quello che rischia di succedere entro il 2099: se le previsioni sull’andamento del clima sono giuste, l’orzo diventerà una rarità e quindi anche la birra. E visto che l’offerta crollerà, ma la domanda presumibilmente rimarrà alta, è facile prevedere un’impennata dei prezzi, che potrebbe arrivare a un raddoppio.

Il risultato sarebbe una riduzione del 16% del consumo globale di birra, pari a 29 miliardi di litri, l’equivalente del consumo annuo degli Stati Uniti. Anche nello scenario più ottimista i consumi si ridurrebbero del 4% e i prezzi lieviterebbero del 15%.

A risentire maggiormente di tutto questo, com’è ovvio, sarebbero i Paesi dove il consumo di birra in proporzione alla popolazione è maggiore. A cominciare da Irlanda, Belgio e Repubblica Ceca. La Polonia i prezzi potrebbero salire di cinque volte, mentre in molti altri paesi, dalla Germania al Regno Unito al Giappone, i consumi potrebbero registrare un crollo di quasi un terzo.

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