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BIb Gourmand Michelin: 255 ristoranti in Italia dove mangiare bene sotto i 35 euro

Venti ristoranti novità. Roma guida la classifica delle città con il maggior numero di ristoranti risparmiosi. Ma la regione più ricca è l’Emilia Romagna. Roy Caceres ex stella Michelin torna in ballo con un locale tutto musica, arredi colorati e cucina latino-americana

BIb Gourmand Michelin: 255 ristoranti in Italia dove mangiare bene sotto i 35 euro

Non c’è bisogno di spendere un capitale per accontentare il proprio palato a tavola in Italia. La Guida Michelin, il Gotha dei ristoranti di qualità più esclusivi (e carestosi) da anni manda i suoi ispettori in giro per il paese anche alla ricerca di ristoranti e trattorie dove poter mangiare bene, con soddisfazione, assaporare gusti intelligenti, senza per questo … impegnare i propri risparmi. Sono i ristoranti Bib Gourmand – nome che si rifà al bonario Omino MICHELIN, Bibendum, nonché mascotte ufficiale del Gruppo – in grado di proporre una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 35 €.

La Guida 2022 ne segnala 255, sparsi lungo tutto lo stivale, e a sorpresa nonostante le difficoltà e le sofferenze del settore a causa della pandemia, quest’anno entrano in lista ben 20 locali novità, segno che la voglia di ripartenza del settore è viva e pulsante.

Lo scopo del team degli ispettori è stato quello di scoprire nuovi Bib Gourmand in tutti gli angoli d’Italia, dalle grandi città ai piccoli centri raggiungibili per strade sterrate. Il rapporto qualità-prezzo è certamente un elemento essenziale nella selezione, ma prioritaria è la passione per la tavola che crea l’atmosfera dei ristoranti Bib Gourmand, in cui si gustano ricette spesso ispirate alla tradizione. Ma non solo.

Dalla lettura della Guida 2022 emerge che Roma è la città che vanta il primato di Bib Gourmand: 10 in totale, di cui 4 novità. “Tra queste, sottolinea Sergio Lovrinovich, Direttore della Guida MICHELIN Italia, la nuova avventura di Roy Caceres presso il “Carnal”, proposta vivace e moderna, e il MOI, un bistrot dalla cucina “fresca” e dall’ampia personalizzazione, che rispetta la stagionalità dei prodotti e la loro reperibilità sul territorio. E, ancora, l’Hosteria Grappolo d’Oro ed il Prati Rione Gastronomico, due proposte di ristorazione semplici e molto differenti tra loro, nelle quali il primo esalta la tradizione ed il secondo esprime gastronomia e cucina in due ambienti distinti, in una formula moderna e di qualità.”

Statisticamente le regioni con più Bib Gourmand sono nell’ordine: Emilia-Romagna con 35 locali, Piemonte con 32, Lombardia (31), Toscana (23), Veneto (22).  

In anteprima sul lancio della Guida MICHELIN Italia 2022, che si terrà in Franciacorta il prossimo 23 novembre, MICHELIN svela i nomi dei nuovi ristoranti Bib Gourmand.

Piemonte

Bistrot Donatella – Oviglio AL. “Nel cuore del piccolo paese, la variopinta sala vi accoglierà nella stagione fredda, ma col bel tempo è una corsa a prenotare un tavolo nella corte interna, sotto il campanile di Oviglio. Materie prime e ricette piemontesi sono il vanto di una carta semplice, ma gustosa”.

Antiche Sere – Torino TO. “In un quartiere fuori dai giri turistici cittadini, un’osteria dalla fama consolidata che si avvale di un servizio al femminile attento e cordiale. Proposte strettamente regionali in un ambiente d’antan, suddiviso in tre piccole salette (di cui una in comune con il bancone bar). Accogliente servizio estivo nel giardino sul retro”.

Lombardia

Da Sapì – Esine BS. “Giunta alla quarta generazione, la famiglia Foppoli è ormai un riferimento culinario per il territorio, grazie ad una cucina contemporanea che ha però solide basi regionali, con una costante, attenta ricerca di ingredienti locali ma non solo. Tutto è nato attorno alla gelateria, la loro grande passione, a cui si sono aggiunte alcune camere. Una garanzia!”

Dalie e Fagioli – Manerba del Garda BS. “Lo chef patron Fabio mette al servizio del suo locale tutta l’esperienza appresa in un percorso di ristoranti stellati, interrotto una decina di anni fa proprio per aprire Dalie e Fagioli: in questo caso l’abilità tecnica è al servizio di ingredienti del territorio o ricette locali, preparate con un tocco di fantasia e da accompagnarsi con una discreta carta dei vini”.

Osteria della Villetta – Palazzolo sull’Oglio BS. “Da oltre cent’anni baluardo della tradizione, arredi liberty e atmosfera retrò sono il contorno a classici bresciani e ricette familiari: sempre sulla base di ingredienti stagionali, come nel caso delle molte verdure del proprio orto, da cui provengono anche l’olio Evo ed una buona bollicina”.

La Piazzetta – Montevecchia LC. “Nella gradevolissima parte alta e storica del paese, che domina sulla circostante e laboriosa Brianza, un locale all’interno di un edificio ristrutturato con due sale luminose per una cucina dalle interessanti proposte classiche e contemporanee. Intimo nei giorni feriali, diventa indispensabile prenotare in quelli festivi”.

Le Nove Scodelle – Milano MI. “La cucina etnica presente ormai lungo tutto lo Stivale entra qui nel dettaglio, come mostrano le specialità di questo indirizzo che attingono alla ricchezza gastronomica della provincia di Sichuan, nella Cina sud-occidentale. Piatti speziati e piccanti, segnalati in carta con il “grado” di piccantezza”.

Trippi – Sondrio SO. “torico locale appena fuori città, gestito da una decina d’anni da Gianluca intento a vivacizzare proposte principalmente regionali e valtellinesi, con qualche spunto mediterraneo; l’offerta si completa a pranzo grazie ad una carta più semplice. Ma non è tutto: buona selezione sia di formaggi sia di vini della zona, che all’ingresso del locale troverete in vendita anche a prezzo d’asporto”.

Veneto

Trattoria da Zamboni – Arcugnano/Lapio VI. “In un imponente palazzo d’epoca: le sobrie sale al primo piano (con ascensore) quasi si fanno da parte per dare spazio al panorama sui colli Berici attraverso i molti finestroni, mentre la cucina, tradizionale e rivisitata al tempo stesso, ha la forza di 50 anni di storia. Molto valida anche la selezione di bottiglie per cui, gli amanti, non si fermino all’estratto, chiedano la carta completa per sbizzarrirsi”.

Palmerino – Il Bacalà a Sandrigo – Sandrigo VI. “Poco fuori il paese, in un accogliente caseggiato lungo l’anonima SP 248, la famiglia Chemello è ormai giunta alla quarta generazione, conferendo il ruolo di protagonista assoluto del proprio locale a sua maestà il baccala! In menu – tuttavia – ci sono anche tante altre proposte e per chiudere con qualcosa di forte, la carta dei distillati non lascerà a bocca asciutta”.

Toscana

L’Ortone – Firenze FI. “Praticamente un bistrot in stile toscano, adiacente al mercato di Sant’Ambrogio: semplice negli arredi ed anche nell’offerta di cucina che, oltre a qualche citazione di territorio, predilige preparazioni fantasiose su “temi” italiani, partendo da ingredienti stagionali, a cui si aggiungono specialità alla griglia; interessante anche la cantina. Ottimi prezzi: optando per la bistecca si spende un po’ di più”.

Lazio

Carnal – Roma RM. “Carnal è l’espressione più “pop” e vivace del famoso chef Roy Caceres: musica, arredi colorati, servizio smart, alcune pietanze da mangiare anche con le mani! Un’impostazione decisamente giovane e una cucina di chiara natura latino-americana (tacos, chevice, dessert al mango, e altro ancora). Fragranti ingredienti di stagione, soprattutto dall’Italia, da abbinare a vino, birre e la sera anche ad ottimi cocktail”.

Hosteria Grappolo d’Oro – Roma RM. “Nei pressi di piazza Navona e Campo de’ Fiori, locale di lunga tradizione dagli inizi di questo secolo in mano a cinque soci del settore, di cui uno ai fornelli. Cucina classica romana generosa e di qualità (cacio e pepe, agnello al forno, baccalà alla romana…) in un ambiente rustico e piacevole. Da non sottovalutare la colonna sonora: mette i brividi ai nostalgici dei 70’s in chiave rock-blues!”

Moi – Roma RM. “Moi è un locale piccolo e decisamente smart, che torna, grazie alla propria qualità, a far segnalare in guida la zona Fleming, a nord-ovest di Roma. Forte di una solida esperienza alle spalle, Thomas Moi cucina con tecnica moderna ingredienti freschi di stagione, che possono cambiare anche quotidianamente: carne, pesce, verdure ed erbe aromatiche sono proposte con gusto, a prezzi davvero ottimi”.

Prati Rione Gastronomico – Roma RM. “Ampio locale multitasking, aperto dalla prima colazione alla cena, per un’offerta articolata che va dal bistrot alla pasticceria, dal cocktail bar alla panetteria, nonché pizzeria. Cucina di ottima fattura: la scelta è ristretta, ma la qualità sempre golosa e stuzzicante!”

Campania

Gerani – Sant’Antonio Abate NA. “Prodotti di qualità, molti di provenienza locale, valorizzati dalla maestria dello chef che riprende la tradizione regionale con gusto e piglio personale, in una spaziosa sala dalle linee moderne. Un indirizzo da segnarsi immediatamente in agenda!”

Puglia

Barz8 – Bisceglie BT. “Bella location sul porto di Bisceglie, in tavola arrivano i più autentici sapori mediterranei – in primis quelli regionali – accompagnati da un servizio competente e gioviale. I posti a sedere all’aperto sono particolarmente gettonati; meglio prenotare!”

Sardegna

Josto – Cagliari CA. “Nel centro di Cagliari, vicino alla suggestiva piazza del Carmine, i mobili di design delle due piccole sale allietano la sosta armonizzandosi perfettamente con la cucina dello chef, che si vuole moderna, sebbene ispirata a radici ed ingredienti sardi”.

Hub – Macomer NU. “All’interno dalla cooperativa sociale Progetto H, creata nel 1983 tra i padiglioni di una vecchia fiera e oggi impegnata nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, lo chef Leonardo Marongiu ha trovato la culla ideale per il suo Hub. Che scegliate il menu degustazione composto da 7 portate, o quello del giorno decisamente più snello, i sapori sardi non mancheranno d’imbandire la tavola”.

Coxinendi – Sanluri SU. “Coxinendi (“cucinando”, in sardo) è il locale di un talentuoso chef con importanti esperienze alle spalle – Davide Atzeni – che qui riesce a far rivivere la più autentica espressione di cucina sarda, ancestrale e primitiva”.

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