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Bernanke non stacca la spina degli stimoli e conferma tutti gli 85 miliardi di acquisti al mese

La Fed quasi all’unanimità rimanda l’inizio del tapering e conferma tutti gli stimoli: la disoccupazione è ancora alta e l’irrigidimento delle condizioni finanziarie potrebbe rallentare i miglioramenti – L’S&P balza a un nuovo record e il rendimento del Treasury scende al 2,75% – La Fed: “Gli acquisti di asset non sono su un binario già deciso”

La Fed mantiene il piano da 85 miliardi di stimoli all’economia e lascia i tassi di interesse invariati fra lo 0 e lo 0,25%. Niente tapering, quindi per ora. L’S&P festeggia subito balzando a un nuovo record, volano anche Dow Jones e Nasdaq e il rendimento del Treasury scende al 2,75%, in calo di 12 punti base.

Vince quindi la linea netta della prudenza, che ha portato ad escludere l’opzione che sembrava la più attesa da alcuni osservatori, ossia un tapering lieve, con una moderata riduzione degli acquisti. La Fed continuerà invece a comprare 45 miliardi di titoli del Tesoro a lungo termine e 40 di bond agganciati ai mutui e prevede che tassi eccezionalmente bassi saranno appropriati fino a che il tasso di disoccupazione non scenderà al 6,5%.

Il timore di togliere troppo presto ossigeno all’economia induce Ben Bernanke a rinviare ancora la decisione di avviare il tapering, il cui annuncio qualche mese fa aveva gettato nello scompiglio i mercati. D’altra parte la Fed ha rivisto al ribasso le stime di crescita Usa per il 2013, prevedendo un pil in aumento tra il 2,0% e il 2,3%, a fronte del 2,3-2,6% stimato in giugno. Riviste al ribasso anche le stime di crescita per il 2014: il pil salirà del 2,9%-3,1% contro il 3,0%-3,5% di giugno.

Sul fronte della disoccupazione, la Fed ritiene che il tasso di disoccupazione nel 2013 si attesterà tra il 7,1 e il 7,3%, in linea con il 7,2-7,3% precedentemente stimato, nel 2014 la disoccupazione scenderà al 6,4-6,8%, in linea con il 6,5%-6,8% previsto in giugno. L’inflazione si manterrà saldamente sotto il 2% sia nel 2013 sia nel 2014.

“Le informazioni ricevute finora suggeriscono che l’attività economica cresce a un tasso moderato. Alcuni indicatori del mercato del lavoro sono migliorati ulteriormente nei mesi recenti ma il tasso di disoccupazione  rimane elevato”, scrive la Fed nel comunicato diffuso alle 20.

Se la spesa delle famiglie e gli investimenti fissi in progresso e il settore immobiliare si è rafforzato, i tassi dei mutui però sono aumentati ulteriormente e la politica fiscale sta frenando la crescita: “La Commissione ritiene che i rischi al ribasso per l’economia e per il mercato del lavoro sono diminuiti dallo scorso autunno – scrive la Fed – ma l’irrigidimento delle condizioni finanziarie osservate nei mesi recenti, se dovesse continuare, potrebbe rallentare il ritmo dei miglioramenti nell’economia e nel mercato del lavoro”.

Bernanke non vuole vanificare gli sforzi fatti fino ad ora: la Fed ha affermato di voler più prove di progressi nella crescita prima di rallentamento degli acquisti di asset sottolineando che una stretta delle condizioni finanziarie può rallentare la crescita. La velocità degli acquisti dipenderà dalla crescita.

Gli acquisti di asset – ha precisato la Fed – non sono su un binario già deciso e le decisioni della Commissione sul  ritmo rimarranno condizionate all’outlook economico della Commissione così come alle sue decisioni sulla probabile efficacia e costi degli stessi acquisti”.

A favore della decisione della Fed hanno votato tutti i governatori, ad accezione di Esther L. George, che si dice preoccupata del fatto che l’elevato livello di politica accomodante possa aumentare i rischi futuri di squilibri economici e finanziari e, nel tempo, causare un aumento delle aspettative di inflazione.

Durante la conferenza stampa Bernanke non ha voluto sbilanciarsi sul suo successore:  “Non voglio parlare dei miei piani”, ha risposto a chi gli chiedeva indicazioni sul futuro della guida della Fed. Il mandato di Bernanke scade nel gennaio 2014 e, al momento, Janet Yellen, l’attuale vice presidente della Fed favorevole alla politica di stimoli, sembra essere in pole position per assumere l’incarico.

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