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Benzina, De Vita (Unione petrolifera): tagliare 5-8mila impianti

Oggi sono 23mila, ma secondo il presidente dell’Unione petrolifera ne basterebbero 15mila – Nel 2011 bolletta energetica record a 62,7 miliardi (+18,4%) – Crisi raffinazione: 7.500 posti di lavoro a rischio – Lo scorso anno le accise sui carburanti sono aumentate del 24,8% per la benzina e del 40,2% per il diesel.

Benzina, De Vita (Unione petrolifera): tagliare 5-8mila impianti

In Italia bisognerebbe tagliare fra i 5 e gli 8mila impianti per la distribuzione di carburanti sui 23mila totali. A dirlo è il presidente dell’Unione petrolifera, Pasquale De Vita, che ha presentato oggi la Relazione 2011 dell’associazione.

“Si parla spesso della necessità di interventi strutturali – ha sottolineato De Vita – ed oltre al self service, che è uno di questi, si dovrebbe prevedere anche un taglio del numero dei punti vendita che oggi, oggettivamente, sono troppi rispetto alle esigenze di consumo. Una rete adeguata per il nostro paese potrebbe essere di 15-18mila impianti, a fronte dei circa 23mila attualmente in funzione, che fanno della nostra rete la più numerosa a livello europeo. Oggi ci sono tutti gli strumenti, anche per le Regioni, per chiudere quelli incompatibili e per le aziende di puntare su quelli più moderni e di maggiori dimensioni. Tutto ciò avrebbe un costo sociale che dobbiamo considerare e minimizzare”.

BOLLETTA ENERGETICA AL NUOVO RECORD, +18,4% NEL 2011

Intanto Up fa sapere che, a causa delle quotazioni petrolifere in rialzo, nel 2011 la bolletta energetica è arrivata al livello record di 62,7 miliardi (+18,4%). Il rafforzamento del dollaro sull’euro porterà nel 2012 un ulteriore aumento fino a 66-66,5 miliardi. In crescita anche la bolletta petrolifera italiana, che nel 2011 è aumentata del 22,2%, a 34,7 miliardi di euro. E per l’anno in corso, ha spiegato De Vita, “malgrado il calo dei consumi, la bolletta petrolifera salirà a 36,7 miliardi”.

CRISI RAFFINAZIONE, 7.500 POSTI DI LAVORO A RISCHIO

Quanto alla crisi del settore raffinazione, non accenna a diminuire e “le prospettive sono sempre più fosche con circa 7.500 posti di lavoro a rischio”. Secondo De Vita, “occorre ridurre ancora la capacità, che è in eccesso del 20-25% e su quello che rimane occorre fare grossi investimenti. In Italia abbiamo 16 raffinerie e capacità in eccesso che deve essere cancellata”. 

FISCO, ENTRATE DA ACCISE E IVA SUI CARBURANTI +7,4% NEL 2011

Le entrate fiscali complessive derivanti dai prodotti petroliferi nel 2011 sono stimate a oltre 37,7 miliardi, in crescita del 7,4% rispetto al 2010. De Vita ha sottolineato come l’aumento dei prezzi e la maggiore fiscalità abbiano compensato la riduzione dei consumi: il gettito complessivo delle accise è salito di 710 milioni (+3%), quello dell’Iva di 1,9 miliardi (+16,2%).

Lo scorso anno, le aliquote di accisa relative ai principali carburanti hanno subito un incremento del 24,8% per la benzina e del 40,2% per il diesel (escluso il trasporto merci), aumentando rispettivamente da 0,564 a 0,704 euro al litro e da 0,423 a 0,593 euro al litro. Dal primo gennaio 2013 tali aliquote dovrebbero salire ulteriormente.

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