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Bce, Lagarde: “Alzeremo i tassi finché inflazione vicina al target del 2%. È ora di ridurre portafoglio bond”

la Bce continuerà ad avere un atteggiamento da falco per mantenere la credibilità e riportare l’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2%. Lo ha detto la presidente della Bce all’Ebc a Francoforte

Bce, Lagarde: “Alzeremo i tassi finché inflazione vicina al target del 2%. È ora di ridurre portafoglio bond”

Il rischio di recessione è aumentato e lo strumento migliore per combattere l’inflazione è l’aumento dei tassi. È il succo del discorso della presidente della Bce Christine Lagarde intervenuta allo European Banking Congress a Francoforte. “Abbiamo agito con decisione, alzando i tassi di 200 punti base, e prevediamo di alzare ulteriormente i tassi fino ai livelli necessari per garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al nostro obiettivo di medio termine del 2%”. Quanto velocemente e fino a che livello “sarà determinato dalle prospettive dell’inflazione”.

Gli investitori sono ora divisi tra l’ipotesi di un rialzo di 50 e 75 punti base a dicembre, dopo una serie di rialzi di 75 punti base, e vedono la riduzione del patrimonio obbligazionario, nota anche come quantitative tightening, a partire dalla prima metà del 2023.

Lagarde: “È tempo di ridurre il portafoglio di bond”

Dunque, è in arrivo un ulteriore inasprimento della politica monetaria attraverso i rialzi dei tassi. Ma non solo. Per rafforzare l’impulso della nostra politica dei tassi – ha aggiunto – è appropriato che il bilancio” della Bce “venga normalizzato in maniera misurata e prevedibile”. Vuol dire ridurre la mole degli stock di titoli accumulati con i vari programmi anticrisi degli anni scorsi, come il quantitative easing. Ma ha anche rassicurato che “gli strumenti per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”, in particolare la flessibilità sui rinnovi di titoli nel programma do acquisto per l’emergenza pandemica Pepp e il nuovo meccanismo anti-spread (Tpi) “rimarranno attivi”.

Lagarde: “Le banche devo essere parte della soluzione”

Le grandi crisi in corso, da quella energetica a quella della contrazione dell’offerta di lavoro a livello globale, richiedono investimenti significativi. E per affrontare la transizione c’è bisogno di un settore finanziario resiliente. “Abbiamo bisogno che le banche continuino a far parte della soluzione. Ma minare le solide fondamenta che abbiamo costruito non aiuterebbe a raggiungere questo obiettivo – ha aggiunto la presidente della Bce -. Ci troviamo di fronte a un mondo in rapida evoluzione, caratterizzato da molteplici shock e da una profonda incertezza. In questo contesto, una regolamentazione eccessivamente blanda lascerebbe le banche più esposte agli shock e meno capaci di sostenere le transizioni da cui dipenderà la nostra crescita futura. E questo non sarebbe né nell’interesse del settore, che sarebbe meno redditizio, né dell’economia, che non avrebbe i finanziamenti”.

Lagarde: “Rischio recessione aumentato, ma non ridurrà sensibilmente l’inflazione”

“L’inflazione nell’area dell’euro è decisamente troppo alta, avendo raggiunto la doppia cifra in ottobre per la prima volta dall’inizio dell’unione monetaria. E con l’inflazione che probabilmente rimarrà elevata per un lungo periodo, dobbiamo monitorare molto attentamente l’evoluzione delle aspettative di inflazione”, ha detto. “Inoltre, sebbene i recenti dati sulla crescita del Pil abbiano sorpreso al rialzo, il rischio di recessione è aumentato. Allo stesso tempo, l’esperienza storica suggerisce che è improbabile che una recessione riduca significativamente l’inflazione, almeno nel breve periodo. In questo contesto, mostrare impegno nei confronti del nostro mandato è fondamentale per garantire che le aspettative di inflazione rimangano ancorate e che gli effetti di secondo impatto non prendano piede”.

Lagarde sulle politiche fiscali: “Devono essere temporanee, mirate e su misura”

Il punto finale del ciclo di rialzi dei tassi sarà determinato dalle prospettive di inflazione, ma Lagarde ha sottolineato che i Paesi devono “muoversi insieme”. Le prospettive economiche, infatti, dipenderanno anche dall’allineamento tra la politica monetaria e gli altri attori e, a breve termine, l’orientamento della politica fiscale è importante. Nell’attuale contesto di alta inflazione la politica fiscale deve essere temporanea, mirata e su misura. Dovrebbe essere di natura temporanea, in modo da non far salire troppo la domanda nel medio termine; mirato, in modo che l’entità dell’impulso fiscale sia limitato e avvantaggi chi ne ha più bisogno; e su misura, in modo da non indebolire gli incentivi alla riduzione della domanda di energia”.

Le reazioni dei mercati all’intervento di Lagarde

Dopo le parole di Christine Lagarde allo European banking Congress Milano prosegue in rialzo di quasi un punto percentuale in linea con le altre Borse Europee: Francoforte avanza dell’1,25%, Londra dell’1% e Parigi dell’1,35%. Milano 0,98% e Madrid 0,92%. Netto rialzo dei tassi sul mercato dei titoli di Stato europei dopo le parole di Bce Christine Lagarde: il rendimento del Btp decennale sale di oltre dieci punti base al 4,03% dopo due giornate passate sotto la soglia psicologica del 4%. Lo spread con il Bund tedesco rimane però stabile sui 194 visto il contemporaneo rialzo del rendimento anche del titolo di Stato tedesco.

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