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Banche sotto tiro. L’inchiesta Usa pesa su Fca

La pressione sulle vendite è cresciuta dopo la pubblicazione dell’indice Zew. A caricare ulteriormente la seduta è arrivata la decisione della Corte Ue sul bail-in – In forte ribasso Mps ma anche Pop Milano, Bper e Unicredit – Prosegue il rialzo di Telecom Italia – Exploit di Zalando a Francoforte

Prendono la via del ribasso le Borse europee. Il calo più robusto riguarda Piazza Affari, sotto dell’1,5% circa davanti a Francoforte (-1,25%). Gli altri listini limitano la perdita sotto l’1%: Parigi -0,9%, Madrid -0,75%, Londra -0,40%.

La pressione delle vendite è cresciuta dopo la pubblicazione dell’indice tedesco Zew sulla fiducia delle imprese, crollato a luglio a -6,8 da +19,2, molto al di sotto delle previsioni: è la conferma dell’impatto della Brexit sul sentiment del mondo degli affari d’Oltre Reno.

A Francoforte, Zalando esplode in rialzo del 17% dopo aver comunicato vendite preliminari del secondo trimestre pari a 909-924 milioni di euro, +25% rispetto a un anno fa. Yoox è in rialzo dell’1% a Piazza Affari.

A pesare sul listino italiano, assai sensibile alle problematiche bancarie, è anche la decisione della Corte di Giustizia Ue, che, pronunciandosi sul bail-in in merito al salvataggio di alcune banche slovene, ha confermato che le regole che prevedono la condivisione dei costi di salvataggio delle banche da parte di azionisti e di possessori di obbligazioni subordinate sono conformi alla normativa comunitaria, anche se non sono vincolanti per gli Stati.

L’indice Eurostoxx Banks perde l’1,1%. In forte ribasso Monte Paschi (-5,9%) mentre continua la ricerca di una soluzione per risolvere il nodo degli Npl, magari prima degli stress test Ue previsti per il giorno 29. In deciso calo anche Popolare Milano (-3,7%) e Pop. Emilia (-3,7%). Unicredit arretra del 3,3%, portandosi a 2,15 euro.

Finisce nel mirino Fiat Chrysler (-3,95%), dopo la notizia che il gruppo è sotto inchiesta in Usa per l’ipotesi di diffusione di dati non veritieri sulle vendite di auto. Gli inquirenti stanno lavorando per capire se la casa automobilistica abbia violato le leggi finanziarie statunitensi.

L’indiscrezione risale a inizio gennaio quando era emerso che i proprietari di due concessionari auto dell’area di Chicago avevano presentato un esposto accusando Fca di gonfiare i dati sulle vendite. L’azienda aveva definito la causa infondata. Stamattina sul tema è intervenuta anche Equita che ha giudicato la questione un “falso problema”. Ribadito il giudizio Buy con target 9,20 euro. La capogruppo Exor perde l’1%.
 
Prosegue il rialzo di Telecom Italia (+0,5%), ieri fra i migliori titoli del listino milanese. 

Il petrolio scende dello 0,5% con la quotazione del Brent a 46,6 dollari al barile. Tra i petroliferi Eni -1,2% e Saipem +0,5%. Enel arretra dello 0,8%.

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