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Banche: possibili 10 miliardi di rettifiche. Tonfo Carige

Milano piatta, più degli altri listini europei, nella giornata della relazione del Governatore che stima l’impatto delle sofferenze. Il caso Carige aggiunge altra benzina sul fuoco. E i dati macro non bastano a fare decollare gli acquisti. Il Brent in calo penalizza Eni. Brillano in controtendenza Atlantia e Campari, bene Fca. Telecom risente della decisione dell’Antitrust Ue. Giù Mediaset

Scende l’inflazione, rallenta la disoccupazione, ma la Borsa segna il passo. Piazza Affari galleggia sulla parità: indice Ftse Mib +0,03% poco sopra quota 20.800. Meglio gli altri mercati europei: Francoforte avanza di mezzo punto percentuale, Madrid +0,4%. Parigi e Londra +0,2%.

Dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione e sulla disoccupazione in Europa, l’euro tratta a 1,117 su dollaro, da 1,118 di ieri in chiusura. 

In lieve recupero le quotazioni dei Btp con il rendimento del decennale indicato stamattina a 2,16% da 2,17% di ieri. Bund invariato a 0,30%.  Spread a 186 punti base.

A maggio i prezzi al consumo nella zona euro sono saliti anno su anno dell’1,4%, in frenata dal +1,9% di aprile e sotto le aspettative degli economisti (+1,5%). L’inflazione depurata dalle componenti volatili, segna un incremento dello 0,9%, dal +1,2% di aprile e rispetto al +1% stimato.

In Italia, i prezzi al consumo sono saliti dell’1,4%, da +1,9%. In Europa, la disoccupazione è scesa al 9,3%, un livello che non si vedeva dal 2009, in aprile era 9,5%.

Il petrolio Brent è in calo dell’1% a 51,2 dollari/barile. A Piazza Affari, la discesa del prezzo del petrolio influenza negativamente i titoli del settore: Eni perde l’1,4%, Saipem -0,7%, Tenaris -1%.

Sono 20 i miliardi di sofferenze che alcune banche in difficoltà potrebbero essere costrette a cedere in tempi rapidi e una soluzione al problema potrebbe arrivare da una bad bank di sistema.  E’ il parere del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che ha sottolineato come il “rischio immediato” sia circoscritto a 20 miliardi che. se fossero venduti ai prezzi molto bassi offerti dai pochi grandi operatori specializzati provocherebbero rettifiche nell’ordine di 10 miliardi.

Soffrono intanto le banche: Unicredit -0,25%, Intesa +0,86%. Banco  Bpm -1,83%, Ubi Banca -0,63%, Bper Banca -1,92%. Crolla Banca Carige -6,73% dopo la decisione dell’azionista principale, Vitorio Malacalza, di sfiduciare l’ ad Guido Bastianini per dissenso sull’importo degli npl da cedere. In forse i tempi dell’aumento di capitale di 450 milioni.

Italgas è in calo dello 0,3%, dopo il +5% di ieri. Il gruppo ha presentato il nuovo piano industriale: i target di crescita son superiori alle previsioni degli analisti. 

Nel resto del listino:

Campari +1,53%: Bernstein alza il target price a 6,2 euro da 5,8 euro, confermato il giudizio Market Perform. 

Ferragamo -0,5%: Rbc  taglia il target price a 24 euro da 25 euro, confermato Underperform. Nel resto del lusso: Moncler +0,5%. Yoox Net a Porter -1%.

Telecom Italia -0,5%: dopo la decisione della Commissione europea di dare il via libera al controllo “de facto” di Vivendi subordinato alla cessione di Persidera. La decisione Ue potrebbe aprire la strada a un cambio della guardia alla presidenza del gruppo telefonico con l’a.d. di Vivendi, Arnaud De Puyfontaine, che potrebbe prendere il posto di Giuseppe Recchi. Mediaset -1,5%.

Tra gli industriali: Fiat Chrysler sale dell’1,2%. Stm -0,5%, Leonardo +0,6%. Infine, vendite (forse per scaramanzia) sulla a pochi giorni dalla finale di Champions League.

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