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Banche: Malacalza, in Carige non puoi fare il padrone

Il primo azionista di Carige sta scoprendo a sue spese che in banca, a differenza di altri settori economici, la proprietà non ha un potere assoluto ma deve uniformarsi agli orientamenti, spesso oscillanti, delle Authority

Banche: Malacalza, in Carige non puoi fare il padrone
A prescindere da come andrà a finire, Carige certamente una cosa l’ha dimostrata a Vittorio Malacalza, ma non soltanto a lui: cioè, che quello bancario non è un mercato libero, non è roba da imprenditori usi ad altri settori. Chi ci mette i soldi, investendo e rischiando anche centinaia di milioni, in banca conta poco. Il potere vero l’hanno altri soggetti, primi fra tutti Bce e Banca d’Italia. Per fare qualsiasi cosa, l’azionista di riferimento deve chiedere l’autorizzazione alle Autorità di Vigilanza, che può concede o negare.
Addirittura può impedire che il socio principale, per salvare il suo investimento, metta altro denaro, aumentando la sua quota. Può bocciare piani industriali, operazioni, persone; dire cosa svalutare e quanto, imporre aumenti di capitale e fissarne l’entità. Potere assoluto e incontestabile, anche se molto, molto discutibile; perché all’infallibilità delle Autorità è sempre più difficile credere.
Dal blog Enordovest di Rodolfo Bosio.

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