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Banche, Fca e Tim rilanciano la Borsa, ma la volatilità resta: occhio alla Germania

Piazza Affari risorge anche se stamattina apre un rosso ma l’altalena di Wall Street testimonia che è passata la paura ma non la volatilità – Tutti i riflettori sulla Borsa tedesca dopo la nascita della GroKo e l’arrivo di un socialista alle Finanze – Performance stellare di Snap a Wall Street

Banche, Fca e Tim rilanciano la Borsa, ma la volatilità resta: occhio alla Germania

La grande paura, a poco a poco, sta rientrando. Ma ci vorrà tempo perché si attenui la volatilità che anche ieri ha dominato Wall Street, al centro di violenti cambiamenti passando da momenti di forti guadagni al profondo rosso con oscillazioni di 500 punti nei due sensi. Una tensione cui non rende giustizia il bilancio, all’apparenza piatto, di fine seduta. Il Dow Jones ha chiuso con una variazione minima, -0,08% (-19 punti). Più deboli l’S&P 500, -0,5%, ed il Nasdaq -0,9%. L’effetto panico, insomma, sembra scongiurato ma gli operatori restano sul chi va là: più per cogliere le eventuali occasioni in saldo che per il timore di un tracollo.

Dalla Fed, intanto, arrivano segnali di distensione. William Dudley di New York ha sottolineato che il tondo dei giorni scorsi on ha inciso su una situazione economica che resta positiva. Al Congresso, intanto, è stato raggiuto un accordo tra i partiti sul budget federale per i prossimi due anni, eliminando un fattore di incertezza. I mercati tornano così a concentrarsi sul tema dei prossimi rialzi dei tassi, Riprendono così le vendite sul Treasury Bill che si è portato a 2,82%, da 2,74% di ieri.

UN SOCIALISTA ALLE FINANZE TEDESCHE: PIÙ INVESTIMENTI

Il dollaro è complessivamente in ripresa rispetto alle principali valute, compreso l’euro, trattato a 1,226 anche per effetto dell’altra grande novità di ieri: il parto a Berlino della GroKo, la Grosse Koalition che promette di incidere profondamente sulle scelte dell’Europa. A guidare le finanze di Berlino sarà l’ex borgomastro di Amburgo, il socialdemocratico Olav Scholz, un politico pragmatico che da ministro del Lavoro tra il 2007 ed il 2009 difese le riforme introdotte da Gerhard Schroeder, premessa del formidabile successo dell’industria di Berlino. Ma anche deciso a segnare una profonda discontinuità con la politica dell’austerità di Walofgang Schaeuble. Si profila una fase di forte accelerazione degli investimenti, specie nelle infrastrutture in piena sintonia con Emmanuel Macron. Speriamo che le incertezze politiche del Bel Paese non compromettano le opportunità che si profilano per l’Italia nel new normal.

CONTRASTATA LA CINA: FRENA IL SALDO COMMERCIALE

In ripresa, dopo tanti scossoni, anche la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei si porta sui massimi della seduta, con un guadagno dell’1,3%, dal -0,2% di avvio delle negoziazioni. In ripresa lo yen a 109,6 sul dollaro.

Contrastati i listini cinesi. La Borsa di Hong Kong sale dello 0,7%, da -0,2% di questa notte. Al contrario, l’indice CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzhen, positivo in avvio di seduta, perde l’1,1%. Stanotte sono stati pubblicati i dati sulla bilancia commerciale della Cina. Le importazioni sono balzate del 37% in gennaio, da +4,4% del mese prima: attese +10,6%. Le esportazioni sono cresciute dell’11%: attese +10,7%. Surplus più che dimezzato su dicembre: 20,34 miliardi di dollari, da 54,69 miliardi e contro i 54,1 miliardi ipotizzati dagli analisti. I dati delle dogane riflettono però in parte il diverso calendario del Capodanno cinese nel 2017 e nel 2018. Lo yuan si indebolisce su dollaro, all’indomani del rialzo che lo aveva portato sui massimi da agosto 2015: cross a 6,32.

SNAP SALE DEL 48%. OK I CONTI TESLA

Da segnalare a Wall Street la performance stellare (e bizzarra) di Snap, in salita del 47,9% sulla scia del forte aumento degli utenti. Al centro delle attenzioni Tesla, +3% nel dopoborsa sulla scia della diffusione dei dati del trimestre. Il periodo ottobre-dicembre si chiude con perdite per 3,04 dollari per azione, meglio dei 3,20 dollari previsti dal mercato. I ricavi si sono attestati a 3,29 miliardi di dollari, sopra i 3,28 miliardi. Ma più che dai risultati la spinta è arrivata dall’ennesimo successo di Elon Musk: il lancio del suo razzo, più potente di sempre, è riuscito alla perfezione.

PETROLIO IN CALO, MA ANADARKO È SUPER

Petrolio in forte calo dopo i dati sull’aumento delle scorte e sulla produzione americana di greggio, che ha superato la soglia dei 10 milioni di barili al giorno. Il greggio Wti consegna a marzo è sceso di 1,6 dollari a quota 61,79 al barile. Sul listino di Wall Street però Il titolo di Anadarko Petroleum, colosso statunitense del settore, a poco dalla chiusura guadagnava il 4% in seguito all’annuncio dell’aumento del dividendo a 0,25 dollari ad azione (superiore di 5 volte) e dell’incremento del programma di buyback. A Piazza Affari salgono i petroliferi, malgrado la frenata del greggio. Eni +1,6%, Saipem +2,7%, Tenaris +1,5%.

PIAZZA AFFARI ALLUNGA: +5% NEL 2018

Dopo tre giorni di passione è suonata l’ora della riscossa per i listini del Vecchio Continente. A favorire la ripresa, oltre alla spinta di Wall Street, ha contribuito l’accordo tra Cdu-Csu e socialdemocrazia in Germania. Alle Finanze arriva Olaf Scholz, sindaco socialista di Amburgo, addio all’austerità di Wolfgang Schaeuble.

La Borsa di Milano ha accelerato nel finale. L’indice FtseMib +2,9% a 22.995 punti allunga decisamente dai minimi di martedì a 21.982 punti grazie al sostegno corale di quasi tutte le blue chip. L’indice delle nostre blue chip si conferma il miglior listino della zona euro da inizio 2018 con un guadagno del 5% (unico bilancio positivo), contro il -1,5% dell’indice Eurostoxx.

È salita del 2% anche la Borsa di Francoforte. A Berlino, il negoziato per la formazione del governo si è concluso positivamente. I socialisti avranno il ministero delle Finanze, degli Esteri e del Lavoro. Secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel, che pur di raggiungere l’intesa si è piegata “a compromessi dolorosi” l‘accordo garantirà un governo stabile che potrà concentrarsi sugli investimenti”.

Londra recupera l’1,9%. Si tiene oggi la riunione del comitato monetario della Bank of England: si prevede che i tassi restino invariati.

SI RIDUCE A 119 PUNTI LO SPREAD. BTP ALL’1,92%

La Commissione europea ha pubblicato il bollettino con le previsioni sul 2018 e 2019. Nell’anno in corso, la crescita economica dovrebbe essere del 2,4%, in rialzo dal +2,1% stimato in novembre. Leggermente alzate anche le stime per il 2019, a +2,0% da +1,9%. “E’ la ripresa più forte e sostenibile da dieci anni a questa parte” ha sostenuto il Commissario agli affari economici Pierre Moscovici. L’Italia dovrebbe crescere dell’1,5% nel 2018, +1,2% l’anno prossimo.

Continua intanto la sorprendente (ma piacevole) forza del mercato obbligazionario della cosiddetta “periferia”.

Sull’onda della notizia dell’attribuzione alla Spd del ministero delle Finanze lo spread Italia-Germania si è ridotto fino a 119 punti base, minimo dal 13 settembre 2016. Il decennale rende l’1,92% (da 1,97%).

Lo spread Spagna-Germania ha toccato i 70 punti base, in calo dai 79 punti base della vigilia.

Sul primario si sono attivate Germania e Grecia, in attesa del lancio del bond ellenico a 7 anni. La Germania ha collocato 2,492 miliardi del Bund decennale, con tasso medio in rialzo a 0,69%.

Atene ha assegnato invece 1,138 miliardi di euro in titoli del Tesoro a scadenza tre mesi, mantenendo il rendimento allo stesso livello dell’asta di gennaio.

A mercati chiusi il Tesoro ha annunciato i quantitativi di Bot a 12 mesi in asta lunedì prossimo, pari a 6,5 miliardi a fronte di 6,548 miliardi in scadenza, mentre domani si aspetta l’annuncio relativo ai titoli che verranno offerti in occasione delle aste a medio-lungo termine di martedì 13 febbraio.

PIACE IL PIANO TELECOM. E MEDIASET VOLA

A Milano a spingere il listino sono soprattutto i bancari, ma singoli consistenti spunti rialzisti arrivano anche da Telecom Italia e Fiat Chrysler.

Telecom Italia ha chiuso la giornata in un balzo del 6% a 0,7212 euro. L’ad Amos Genish ha presentato al governo il progetto di separazione societaria della rete che “è piaciuto molto” al ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. “Si tratta di una svolta epocale – ha aggiunto il ministro – dopo che da 20 anni si parla della necessità di arrivare alla separazione e a una gestione paritetica per tutti gli operatori dell’accesso alla rete”. Il piano sarà portato in cda il prossimo 6 marzo. Martedì sono arrivate indicazioni positive da Tim Brazil che ha chiuso il quarto trimestre 2017 con utili in crescita del 66% a 604 milioni di real (185 milioni di dollari).

Si è messa in luce anche Mediaset con un balzo del 3,9% a 3,15 euro che interrompe una striscia di sette ribassi consecutivi. Ieri è il miglior titolo del settore Media europeo a sua volta in bella evidenza con un rialzo dell’1,4%.

PER FIAT CHRYSLER UNA SPINTA DALLA COREA

Recupera tutto il terreno perduto Fiat Chrysler +6,77% a 18,86 euro. Mediobanca Securities ha alzato il prezzo obiettivo del titolo da 20 a 22 euro, confermando la raccomandazione outperform. Secondo gli analisti a trainare il titolo verso nuovi rialzi sarà lo spin-off di Magneti Marelli, operazione prevista per giugno. Ma a favorire il rimbalzo ci ha pensato ieri il ceo di Suzuki, Toshihiro Suzuki. “Noi – ha detto parlando di possibili alleanze – teniamo una porta aperta a tutti: non solo a Toyota, ma anche a Fiat Chrysler Automobiles”. L’apertura a Fca da parte del genero dell’anziano presidente Osamu Suzuki, potrebbe riguardare nuovi progetti tecnologici, tenendo anche conto del know how dell’azienda giapponese nelle motorizzazioni ibride.

In forte recupero anche Exor: +5,5%.

CONTINUA IL VOLO DI INTESA.OGGI TOCCA AD UNICREDIT

In rialzo il comparto bancario: l’indice di settore ha chiuso in rialzo di oltre il 3% (+2,2% il paniere europeo).

L’addendum della Bce sui nuovi non performing loans potrebbe entrare in vigore il prossimo 11 aprile ma non c’è ancora alcuna decisione sulle misure riguardanti lo stock. Lo ha detto ieri la responsabile della supervisione bancaria della Bce Daniele Nouy.

Continua a farsi sentire l’effetto traino di Intesa San Paolo (+4% a 3,22 euro, +4,3% la risparmio) che ha consolidato i guadagni registrati dopo la presentazione del piano. La maggior parte dei broker ha promosso i conti e il piano strategico. JP Morgan alza il giudizio a Overweight da Neutral, target price 3,70 euro. Morgan Stanley (overweight) e Deutsche Bank (buy) portano l’obiettivo a 3,80. Credit Suisse (outperform) alza il target a 3,60 euro da 3,40 euro.

Oggi la sfilata dei conti continua con Unicredit +2,76%. Il gruppo ha annunciato di essere scesa sotto al 20% del portafoglio Fino, che raccoglie diversi pacchetti di sofferenze. Quanto ai risultati, il consensus degli analisti stima che la banca chiuderà il 2017 con un utile netto di 5,2 miliardi di euro, tenendo conto della plusvalenza legata alla cessione di Pioneer pari a 2,1 miliardi.

BANCO BPM TAGLIA ALTRI 5 MILIARDI DI SOFFERENZE

Il titolo migliore di giornata è stato Banco Bpm, +5,1% in attesa dei risultati usciti in serata. L’istituto chiude il primo bilancio annuale del gruppo nato dalla fusione tra Banco Popolare e Bpm, con un utile netto di 557,8 milioni, e aggiunge nuove cessioni di Npl per circa 5 miliardi oltrepassando gli obiettivi previsti dal piano. Con il nuovo piano di derisking più aggressivo le cessioni di sofferenze complessive salgono a circa 13 miliardi.

Recupera FinecoBank (+2,58%). Equita Sim ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 8,3 a 9,7 euro, confermando la raccomandazione hold. In controtendenza Carige, che cede il 2,4%.

IN EVIDENZA ATLANTIA E SIAS

Il rimbalzo ha coinvolto in pratica l’intero paniere delle blue chip con l’eccezione di Campari (-0,48%). Nel lusso spicca il balzo di Moncler (+5%). Tra le utility, Terna +2,5%, Enel +2%, Snam +1%. Atlantia +3,4%: secondo indiscrezioni, la settimana prossima potrebbe annunciare il miglioramento dell’offerta su Abertis.

Rimbalzi diffusi anche tra i titoli minori. Tecnoinvestimenti (+7%) si spinge sul record storico. In forte rialzo anche Ima (+6.9%) e Falck Renewables (+6%).

Elica +5,49%, a 2,4 euro. Banca Akros ha alzato la raccomandazione da neutral a buy, con prezzo obiettivo a 2,7 euro. Sias (+4,3%) si è aggiudicata la gara per la gestione trentennale di tre tratte autostradali nello stato di Minas Gerais, in Brasile.

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