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Banche, auto e petroliferi tengono a galla la Borsa

Piazza Affari è l’unica delle maggiori Borse europee in rialzo (+0,78%) – I netto recupero Mps ma positive anche le performance di Intesa e Mediolanum nel settore bancario – Brilla l’auto: Fca sugli scudi ed exploit di Brembo (+10%) – In evidenza anche Tenaris ed Eni – Crollano Luxottica e Rcs.

Seduta volatile per il Ftse Mib che nel finale riprende quota e riesce a chiudere in rialzo dello 0,78% trainata dal comparto bancario e da Telecom. E’ l’unica tra le principali Borse europee a chiudere in territorio positivo. Chiudono deboli infatti Londra -0,27%, Francoforte -0,25%, Parigi -0,20%. Anche Wall Street, dopo un avvio debole continua a muoversi in territorio negativo. I mercati guardano ai prossimi appuntamenti delle banche centrali: il 10 marzo appuntamento con Draghi, il 15-16 marzo con la Fed. Prosegue intanto la risalita del petrolio Wti che alla chiusura dell’Europa, dopo qualche passaggio in negativo, conferma il rialzo dello 0,66% a 34,89 dollari al barile. Questa mattina la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in leggero rialzo.

Sul fronte macroeconomico l’indice Pmi della zona euro è sceso a 53 il mese scorso dal 53,6 di gennaio, la lettura più bassa dall’inizio del 2015. Il settore servizi italiano è invece cresciuto in febbraio per il dodicesimo mese consecutivo, a un passo leggermente più sostenuto rispetto a gennaio. Lo spread Btp-Bund chiude in leggero rialzo a 125 punti base e rendimento all’1,43%.

Gli operatori registrano alcuni dati macro americani sotto le stime. In particolare gli ordini all’industria di gennaio sono saliti dell’1,6% contro attese per un aumento del 2,1%; l’indice pmi servizi pubblicato da Markit è sceso a 49,7 punti in febbraio da 53,2 punti in gennaio, al livello più basso dall’ottobre 2013; le richieste iniziali di sussidio alla disoccupazione sono salite di 6mila unità a 278mila unità nella settimana terminata lo scorso 27 febbraio, più delle attese ferme a 270mila unità.

Ha fatto invece meglio delle attese l’indice Ism non manifatturiero che è sceso lievemente a 53,4 punti a febbraio da 53,5 il mese precedente. Gli analisti si aspettavano quota 53,2. Il cambio euro dollaro sale dello 0,75% a 1,0949.

A Piazza Affari corrono sul Ftse Mib le banche: Mps +5,99%, Intesa +4,04%, Banca Mediolanum +3,59%. Fuori dal Ftse Mib vola Carige +6,41% spinta dalla presentazione della lista di maggioranza per il rinnovo del cda da parte dell’azionista Malacalza. In evidenza anche Telecom +5,67% e Mediaset +2,7%. Tra le blue chip peggiori Luxottica -4,78% dopo i conti 2015, Yoox -1,97%, Bper -1.73%, Moncler -1,51% e UnipolSai -1,41%.

Fca +2,19%. A Ginevra Sergio Marchionne si è offerto per la produzione della Apple Car. ”Suppongo – ha dichiarato l’ad – che abbiamo la credibilità per essere uno dei player di riferimento per loro”. Intanto il Ceo di Peugeot-Citroen, Carlos Tavares, si è detto pronto ad avviare colloqui con il gruppo italiano per possibili integrazioni.

Piace al mercato il “regalo” agli azionisti, ovvero la distribuzione delle azioni Rcs (il 16,7% del capitale) a mo’ di dividendo e l’uscita dal comparto editoriale, comparto a bassa redditività, con la cessione de La Stampa e il Secolo XIX al gruppo L’Espresso che oggi cede il 2,23%. Giù anche Rcs che crolla del 7,87%. Gianfelice Rocca ha smentito l’interesse di Techint e Tenaris per “ipotetiche acquisizioni e fusioni di giornali (Corriere della Sera e Sole24ore).

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