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Banca Popolare Bari: nozze sì ma alla pari

La maggior banca del Mezzogiorno non esclude una parternship con un’altra Popolare purchè avvenga alla pari e si appresta a lanciare il nuovo piano industriale che punta a modernizzare il business model con un riassetto che prevede anche una bad bank per i crediti deteriorati e una digital bank- Per il rafforzamento patrimoniale si pensa a un bond subordinato per investitori

Banca Popolare Bari: nozze sì ma alla pari

In attesa del nuovo piano industriale, che è stato esaminato ieri nelle linee-guida e che dovrebbe essere licenziato dal cda il prossimo 30 gennaio, la Banca Popolare di Bari sta definendo, sotto la guida del nuovo ad Vincenzo De Bustis e con l’ausilio dell’advisor Rothschild, la road map per uscire dall’angolo.

I cardini dell’azione di risanamento e rilancio sono sostanzialmente tre: 1) il piano di riassetto; 2) il rafforzamento patrimoniale; 3) la partnership.

Sul primo punto il piano della maggior banca del Mezzogiorno immagina una profonda rivisitazione del business model in modo da rafforzare la profittabilità degli asset più redditizi, da consolidare il radicamento nel territorio che investe larga parte delle regioni del Sud e da assicurare “la liqudidabilità delle azioni e il loro valore reale”. Ma il piano punta anche ad isolare, probabilmente in una bad bank, i crediti deteriorati e a spingere l’acceleratore sulla digitalizzazione, forse attraverso la costituzione di una digital bank dedicata che favorisca la modernizzazione del gruppo.

Quanto al rafforzamento patrimoniale, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 200-300 milioni di euro, è escluso un aumento di capitale mentre la Banca si sta orientando verso l’emissione di un bond subordinato per investitori istituzionali, con i quali sono in corso sondaggi nel tentativo di contenere i rendimenti.

Infine sulla possibili aggregazioni un comunicato ufficiale della Banca mette i punti sulle “i” escludendo, almeno in una prima fase, la superholding del Centro-Sud, e precisando che “una eventuale ipotesi aggregativa” dovrà avvenire “nell’ambito del sistema delle Banche Popolari”  ma “non potrà che rispondere ad un principio di par condicio tra i partecipanti al progetto, nel rispetto sia dei Soci che delle peculiarità delle loro banche”.

In altre parole, la partnership con un’altra banca popolare è possibile ed è nel radar della Popolare di Bari ma dovrà avvenire alla pari. Mercoledì prossimo – almeno sul piano industriale – si alzerà il sipario.

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