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Auto Ue, bene gennaio. Volano Italia e Fca

Prosegue la crescita del mercato con un +6,3% delle immatricolazioni nei 28 Paesi della Ue anche se rallenta rispetto al 2015 – L’Italia vola con +17,4%, segue la Spagna con +12,1% – Fca in pole position con incrementi in doppia cifra per Fiat e Alfa Romeo.

Auto Ue, bene gennaio. Volano Italia e Fca

A gennaio è ancora crescita per il mercato dell’auto in Europa. L’Italia raddoppia, rispetto alla media Ue, e Fca prosegue nella sua corsa con dati migliori del mercato. Il titolo ne beneficia in Borsa dove sale dell’1,15% a 5,74 euro intorno alle 10,15 di martedì.

In gennaio, secondo i dati diffusi martedì mattina dall’Acea, sono state immatricolate nei 28 mercati nazionali dell’Unione 1.061.150 autovetture con un incremento del 6,3% (ventinovesima crescita mensile consecutiva). “Continua dunque, ma rallenta, la crescita del mercato dell’auto – afferma il Centro studi Promotor –  dopo un 2015 decisamente positivo per l’Unione Europea (+9,3%), ma anche per le vendite nell’intero mercato mondiale con record di immatricolazioni in paesi molto importanti come Stati Uniti, Cina ed India”.

Dati comunque confortanti che premiano Fca: “A gennaio, in un mercato cresciuto del 6,3 per cento, Fiat Chrysler Automobiles fa meglio con oltre 72.600 immatricolazioni in Europa – afferma un comunicato dell’azienda – in aumento del 14,5 per cento rispetto a un anno fa. In crescita tutti i marchi di FCA: Jeep +32,6 per cento, Fiat e Alfa Romeo +13,9 per cento, Lancia +2,3 per cento. I modelli di punta di Fiat Chrysler Automobiles continuano a essere sempre molto apprezzati dai clienti: Panda, 500 e 500L dominano le classifiche di vendita dei rispettivi segmenti, mentre 500X e Renegade sono stabilmente tra le vetture più vendute. Ottimo debutto europeo per la Tipo con oltre 15 mila ordini nella Region EMEA “.

Decisivo nelle immatricolazioni nella UE è stato – prosegue Promotor – l’apporto dei cinque maggiori paesi dell’area, anche se va segnalato che dei 28 mercati nazionali dell’Unione ben 23 hanno il segno più in gennaio. In particolare, nei maggiori paesi, crescite consistenti si sono avute nei mercati ancora lontani dai livelli ante-crisi, come quello italiano, dove le immatricolazioni sono cresciute del 17,4% e quello spagnolo (+12,1%). Più contenuti sono gli incrementi degli altri tre maggiori mercati e cioè la Germania, il Regno Unito e la Francia in cui l’impatto della crisi iniziata nel 2008 è stato più contenuto che nei paesi della fascia meridionale della zona euro. In particolare il mercato tedesco, dopo un incremento del 5,6% nel 2015, in gennaio cresce del 3,3%; il mercato francese, dopo una crescita del 6,8% nel 2015, cresce del 3,9% e il mercato del Regno Unito, che nel 2015 aveva fatto registrare il record di immatricolazioni, cresce del 2,9%.

Il dato del primo mese dell’anno non consente certo di anticipare valutazioni sul possibile andamento dell’intero 2016. Il Centro Studi Promotor sottolinea tuttavia che il tasso di crescita con cui comincia il 2016, pur essendo apprezzabile, è decisamente inferiore a quello dell’intero 2015 (+9,3%), che aveva consentito di dimezzare il ritardo rispetto ai livelli ante-crisi, ritardo che a fine 2014 era ancora del 19,41% e che si è ridotto all’11,94% nel 2015. Probabilmente sul risultato di gennaio hanno inciso le incertezze sul quadro congiunturale dell’economia mondiale ed in particolare le turbolenze sui mercati finanziari. Ovviamente questi elementi incidono maggiormente sui mercati che hanno già completamente o quasi completamente recuperato il ritardo sui livelli ante-crisi. Nei mercati, come ad esempio quelli di Italia a Spagna, ancora fortemente penalizzati dalle difficoltà economiche iniziate nel 2008 ed anche, e soprattutto, dalla politica economica della zona euro, l’impatto del quadro congiunturale appare minore. Una conferma di questa valutazione viene anche dall’analisi fatta dal Centro Studi Promotor sulle immatricolazioni nei paesi della zona euro e dei paesi non euro dell’Unione. In gennaio l’area euro cresce del 6,8%, mentre l’area non euro cresce del 4,6%.

I dati diffusi dall’Acea riguardano, come sempre anche i tre paesi della zona Efta, e cioè Islanda, Svizzera e Norvegia, che complessivamente mettono a segno in gennaio una crescita del 9,5%.

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