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Atalanta-Juve è spareggio per la Champions, la Lazio sorride e la Roma cerca il rilancio

Lo scontro di Bergamo tra Atalanta e Juve vale il quarto posto e ipoteca l’accesso alla Champions – La Lazio torna alla vittoria mentre la Roma affronta il temibile Sassuolo

Atalanta-Juve è spareggio per la Champions, la Lazio sorride e la Roma cerca il rilancio

La partita che vale la svolta. Atalanta-Juventus (ore 20.45) è un vero e proprio spareggio per il quarto posto, con i bianconeri che vincendo si piazzerebbero in zona Champions, annullando pure il bonus dei nerazzurri di avere una gara in meno. È evidente però che un risultato positivo autorizzerebbe anche qualche pensiero in più, alla luce del pareggio di Napoli che accorcia ulteriormente le distanze dalla vetta, al momento comunque importanti.

“È uno scontro diretto per il quarto posto, ma non sarà decisivo perché l’Atalanta ha un partita in meno – ha glissato Allegri -. È importante, bella da giocare, un bel passaggio per le nostre ambizioni, sarà difficile perché l’Atalanta ha dimostrato in questi anni di aver conquistato un posto per lottare per le prime quattro posizioni. È una squadra fisica, sarà molto arrabbiata per l’eliminazione in Coppa Italia, dovremo fare una prestazione di alto livello”.

Nessun volo pindarico insomma, almeno pubblicamente. In privato, infatti, è probabile che il tecnico stia alzando l’asticella gara dopo gara, tanto più dopo il mercato di gennaio, che ha rinforzato la rosa oltre ogni ragionevole aspettativa. Di fronte poi ci sarà un’Atalanta in grande difficoltà, reduce dalla doppia sconfitta con Cagliari e Fiorentina che ha dato un duro colpo al morale, proprio come l’infortunio di Zapata, costretto ai box fino al termine della stagione. Il momento, insomma, è delicatissimo e una sconfitta con la Juve potrebbe rivelarsi fatale, per quanto Gasperini abbia già dimostrato più volte di saper sempre tirar fuori il meglio dai suoi.

Il tecnico, in silenzio stampa per protesta dopo gli episodi arbitrali di giovedì, sa bene di partire sfavorito, scenario opposto alla partita d’andata, quando i ruoli erano totalmente invertiti. Da allora Allegri ha ritrovato la strada giusta, il resto lo hanno fatto gli arrivi di Vlahovic e Zakaria, già diventati imprescindibili per la squadra. Non a caso il tecnico opterà per il 4-3-3 anche stasera, con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci, De Ligt e De Sciglio in difesa, Locatelli, Zakaria e Rabiot a centrocampo, Dybala, Vlahovic e Morata in attacco. Tanti problemi invece per Gasperini, che oltre al già citato Zapata dovrà fare a meno degli infortunati Palomino, Ilicic e Miranchuk e dello squalificato Musso: il suo 3-4-1-2 vedrà così Rossi tra i pali, Toloi, Demiral e Djimsiti nel reparto arretrato, Zappacosta, De Roon, Freuler e Maehle in mediana, Pessina alle spalle della coppia offensiva composta da Malinovskyi e Muriel.

Lo scontro diretto di Bergamo è importante anche per la Roma, chiamata a riscattare le ultime delusioni sull’insidioso campo del Sassuolo (ore 18). L’occasione per guadagnare qualche punto è ghiotta, ma il successo dei giallorossi è tutt’altro che scontato, un po’ per il valore degli emiliani, capaci di farsi valere anche giovedì a Torino, un po’ per i limiti mostrati in tutta la stagione. E poi ci sono le solite polemiche alimentate dall’ennesimo sfogo di Mourinho contro i suoi giocatori, confermato dallo stesso allenatore in conferenza stampa. “Quello che si dice nello spogliatoio resta lì, ma non posso dire che non è vero – ha ammesso -. Ma è una grande bugia che qualcuno si è offeso, nessuno lo ha fatto. Per giocare in Serie C o B o a calcetto bisogna avere personalità, se qualcuno si è offeso mi scuso. Perticone? I giocatori mi hanno detto che a loro piace come lavoro, con me non ci sono segreti, non vogliono che io cambi”.

Oggi vedremo se la squadra saprà avere la giusta reazione, anche se priva di due elementi importanti come Zaniolo (squalificato) e Ibanez. Il 4-2-3-1 giallorosso sarà composto da Rui Patricio in porta, Maitland-Niles, Mancini, Smalling e Vina in difesa, Oliveira e Pellegrini a centrocampo, Felix, Mkhitaryan ed El Shaarawy sulla trequarti, Abraham in attacco. I guai più grossi ce li ha però Dionisi, costretto a rinunciare sia a Scamacca che a Raspadori: il suo 4-3-3 vedrà così Consigli tra i pali, Muldur, Chiriches, Ferrari e Rogerio nel reparto arretrato, Frattesi, Lopez e Henrique in mediana, Berardi, Defrel e Traoré nel tridente offensivo.

Ha già fatto il proprio dovere invece la Lazio di Sarri, tornata a sorridere dopo la vittoria sul Bologna. Un 3-0 senza storia quello dell’Olimpico, propiziato dal solito Immobile (suo il rigore che ha sbloccato il risultato al 13’) e da un Zaccagni in grande spolvero, capace di segnare una doppietta (53’ e 63’) anche grazie agli assist di Luis Alberto e Lazzari. Una bella Lazio insomma, tornata a ridosso della coppia Juventus-Atalanta e pronta a raccogliere i frutti dello scontro diretto. “Abbiamo fatto una buona gara, ma dovevamo essere più cattivi già nel primo tempo perché c’era la sensazione di poterla chiudere prima – l’analisi di Sarri -. Abbiamo scherzato palleggiando troppo, poi l’abbiamo decisa all’inizio del secondo tempo. Negli ultimi tre mesi abbiamo sempre fatto bene tranne nelle gare perse con Sassuolo, Inter e nell’ultima in Coppa Italia col Milan dove c’è stato un blackout, ma questa non è più una squadra che fa una gara bene e una male”. Solo il tempo ci dirà se le cose stanno effettivamente così, intanto però è il momento di godersi la giornata odierna, in grado di indirizzare, in un senso o nell’altro, la corsa all’Europa.

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