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Assunzioni 2022: oltre 300mila nuove entrate a febbraio. Ecco i settori che offrono maggiori possibilità

Rispetto a gennaio scende il numero di contratti attivati a causa della crisi energetica. Ecco le professioni più ricercate

Assunzioni 2022: oltre 300mila nuove entrate a febbraio. Ecco i settori che offrono maggiori possibilità

Nel mese di febbraio sono 318 le assunzioni programmate, in calo di 140mila unità rispetto al mese scorso, ma oltre 100mila in più (+47%) rispetto a febbraio dello scorso anno, quando il mercato del lavoro continuava ad arrancare a causa della pandemia di Covid ed erano in vigore restrizioni più dure per cercare di contenere i contagi. Il 22,7% delle entrate previste, riguarda i giovani. 

Questa la fotografia contenuta nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Assunzioni 2022: i comparti più in difficoltà a febbraio

Le 140mila nuove entrate in meno rispetto a gennaio hanno una motivazione ben precisa: le prospettive meno incoraggianti legate ai rialzi dei costi energetici e alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime.

Il manifatturiero è tra i comparti su cui pesa di più l’incertezza, con una flessione pari a -29,5% su base mensile, pur conservando una tendenza positiva rispetto a un anno fa (+27,4%). Negativa anche la congiuntura per le costruzioni (-20,7% mensile +16,7% annuale. Ancora più accentuato il ribasso dei contratti programmati dai servizi (-32,5% su base mensile ma +33,8% su base annuale) e in particolare dal commercio (-43,7% su gennaio ma +37,6% rispetto allo scorso anno) “sul quale si riflette la maggiore cautela nei consumi delle famiglie per i rincari dei prezzi, a cominciare da quelli energetici”, osserva Unioncamere.

I settori che offrono maggiori possibilità

Secondo le previsioni contenute nel Bollettino Excelsior, nell’industria saranno attivati complessivamente 110mila contratti, di cui 36mila nelle costruzioni. Per il manifatturiero, che programma complessivamente 74mila entrate, sono alla ricerca di personale soprattutto le imprese della meccatronica con 20mila entrate e quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo che prevedono 17mila entrate. Più contenute le previsioni delle industrie dei beni di consumo: il sistema moda e le altre manifatturiere con rispettivamente 6mila e 5mila entrate.

A fare la parte del leone nel mese di febbraio sarà il terziario, settore in cui saranno attivati 207mila contratti. In particolare spicca il turismo, che rispetto a febbraio 2021 incrementa le entrate di 32mila unità. Seguono i servizi alle persone con 38mila entrate, il commercio (35mila) e i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (25mila).

Sotto il profilo contrattuale, 167mila assunzioni, il 52,7% del totale saranno a tempo determinato, 72mila (il 22,6%) a tempo indeterminato, 31mila (il 10% in somministrazione, 13mila (il 4,25) in apprendistato. 

Il mismatch

“Continua a crescere la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese, che riguarda oltre il 40% delle entrate programmate, in aumento di un ulteriore punto percentuale rispetto a gennaio. La mancanza di candidati è la causa principale del mismatch (22,9%), seguita dalla preparazione inadeguata (13,9%) e da altri motivi (3,5%)”, sottolinea Unioncamere. Le maggiori difficoltà nel reperire personale si riscontrano soprattutto nelle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 54,6%), seguite dalle costruzioni (51,7%) e dalla meccatronica (49,4%); per il comparto terziario si evidenziano informatica e telecomunicazioni e i servizi alle persone con una quota di difficoltà a reperire i profili ricercati pari rispettivamente a 43,8% e 43,3%.

Assunzioni 2022: le professioni più difficili da trovare

Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,4%), tecnici della salute (59,6%), tecnici in campo ingegneristico (59,1%) specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (55,9%). Sono queste le quattro figure, tra quelle, ricercate e più difficili da trovare. Tra le professioni operaie, infine, le imprese segnalano le maggiori difficoltà per gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (65,1%) e per fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (64,1%). PR

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