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Arte tra Vajont ed Emilia Romagna, il fotogiornalismo dei disastri annunciati. Una mostra a Longarone

Fino alla fine di ottobre a Longarone la mostra di due fotoreporter su due eventi accaduti a distanza di 60 anni

Arte tra Vajont ed Emilia Romagna, il fotogiornalismo dei disastri annunciati.  Una mostra a Longarone

Dal Vajont all’alluvione in Emilia-Romagna, “Testimoni del tempo – Quando le immagini raccontano la storia” è il titolo della mostra che si apre venerdì 13 ottobre al Centro culturale Parri di Longarone.

I 60 anni dalla tragedia della diga del Vajont con 1910 morti continuano ad essere celebrati con eventi di respiro internazionale.

Quel “tormento che interroga le coscienze“, come ha ricordato il Presidente Sergio Mattarella, trova rappresentazione artistica  nelle immagini di Bepi Zanfron sulla catastrofe del 1963 e si intrecciano con quelle della giovane fotografa Nicoletta Valla, che ha ritratto l’evento calamitoso in Emilia-Romagna, ricorda la Federazione Nazionale della Stampa.
Due esponenti del fotogiornalismo italiano di qualità di ieri e di oggi: immediato, parlante e purtroppo struggente.

La mostra è promossa da Assostampa Belluno e Sindacato giornalisti Veneto, in collaborazione con Pro loco e Comune di Longarone e Fondazione Vajont. Resterà aperta fino alla fine di ottobre ed è collegata ad un’edizione speciale del Premio ‘Bepi Zanfron’.

Zanfron fu il primo a raggiungere i luoghi della tragedia dei comuni spazzati via e le sue foto crude e reali nell’esposizione collegano due tragedie ambientali così diverse e lontane nel tempo.

Due disastri per mano dell’uomo

A Longarone come in Emilia-Romagna c’è la mano dell’uomo. Ha sfidato la natura, ha voluto imprimere la sua conturbante voglia di governo del territorio, ma ha perso.

Visti in anteprima, contadini di montagna e di contadini di pianura, raccontati con il semplice obiettivo di una macchina, che effetto fa? Bambini, donne, vecchi, massacrati da acqua, pietre, fango. Una tristezza immane da cui i più giovani rifuggono- per loro fortuna- perché non immaginano quanto gli uomini siano capaci di far male alla terra in cui vivono. Facendo (nel Vajont) o non facendo (in Emilia Romagna) certe opere pubbliche. 

Longarone “sarà l’occasione per rivedere le immagini di Zanfron che hanno fatto il giro del mondo, di grande impatto emotivo, rispettose e rigorose nel delineare i contorni di un disastro epocale” scrive Assostampa Veneto.

Sessant’anni dopo la mostra è anche l’opportunità per conoscere il talento di Nicoletta Valla, venticinquenne di Faenza, i cui scatti, dopo essere stati pubblicati su Il Resto del Carlino, hanno dato vita al volume “Quello che abbiamo perduto”. Si, per la folle idea che alla mente umana tutto è concesso.

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