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Arriva il piano Draghi e Tesla apre i conti dei big al Nasdaq

La Borsa aspetta le novità del piano Draghi per l’attuazione del Recovery in Italia, che oggi sarà presentato in Parlamento – Al Nasdaq invece cominciano i conti dei big dell’high-tech – Leonardo fa shopping – Il rame ai massimi da 10 anni

Arriva il piano Draghi e Tesla apre i conti dei big al Nasdaq

Comincia bene sui mercati asiatici la settimana finanziaria dominata dai conti delle società quotate, specie i colossi del Nasdaq. I listini d’Oriente sono ai massimi da sei mesi, nonostante il dollaro debole contro lo yen e l’euro. Avanzano le Borse cinesi (Shanghai +0,4%), mentre cresce la pressione delle autorità su Alibaba, sottoposta a nuovi esami dall’Antitrust. Positive anche Hong Kong (+0,2%) e Tokyo (+0,3%).

In Corea del Sud tiene banco la tassa di successione per gli eredi dell’impero Samsung: 12 miliardi di dollari, che in parte saranno pagati con opere d’arte.

Anche se in India i nuovi contagi, negli ultimi tre giorni sono nell’ordine del milione (352.000 solo ieri), l’indice BSE Sensex di Mumbai ha aperto in rialzo di oltre l’1%.

In attesa della Fed stamane il Treasury Note a 10 anni Usa perde quota: il suo rendimento sale a 1,57%. In lieve rialzo i futures sull’indice S&P.

EFFETTO RIPRESA: IL RAME VOLA AI MASSIMI DA 10 ANNI

In forte aumento le materie prime, a conferma delle prospettive di ripresa dell’economia. Il rame ha toccato stamane i massimi degli ultimi dieci anni a 9.650 tonnellate. Goldman Sachs a metà di questo mese aveva scritto che nel breve periodo dovrebbe arrivare intorno agli 11mila dollari.

Tra le altre materie prime, stamattina c’è anche il +4% del future sul minerale ferroso per la produzione dell’acciaio.

Poco mosso invece il petrolio WTI, a 62 dollari il barile; brent a 65,93 dollari. Oro in lieve rialzo a 1.780 dollari l’oncia.

RECOVERY FUND: SETTIMANA DELLA VERITÀ. SÌ DI S&P ALL’ITALIA

Si apre anche quella che sarà la settimana della verità per gli Stati Ue chiamati a presentare alla Commissione i piani nazionali di ripresa e resilienza, Italia compresa. Tra oggi e domani, il presidente del Consiglio Draghi è atteso in Parlamento per la presentazione del piano che ha avuto un sofferto via libera del Consiglio dei ministri dopo una ancor più sofferta telefonata tra Roma e Bruxelles. In palio ci sono 195 miliardi più 30 di origine statale. Le risorse fresche (al netto del rifinanziamento di progetti già in essere) ammontano a poco meno di 170 miliardi. La società di consulenza LC Macro Advisor ritiene che se anche il moltiplicatore per tradurre questa cifra in crescita del Pil fosse molto basso, intorno a 0,7 volte, gli effetti sulla crescita dovrebbero essere di poco superiori alle previsioni del governo.

Venerdì sera è arrivato il voto sull’Italia di Standard&Poor’s, che, basandosi sull’andamento della campagna vaccinale e sul sostegno fornito dalle istituzioni europee, ha confermato rating e giudizio.  

AL IL VIA VERTICE FED, IN ARRIVO PIL DELL’EUROZONA E SUMMIT OPEC

Il punto di svolta è arrivato? È la domanda che interroga questa settimana i grandi blocchi economici, impegnati a ridefinire le strategie anti Covid-19.

Il tema è di particolare attualità per la Fed. I mercati aspettano con attenzione la conferenza stampa di Jerome Powell di mercoledì, al termine della due giorni della Banca centrale. Ci si chiede se, di fronte al miglioramento dei dati economici, compresi lavoro e consumi, il presidente farà riferimento a una possibile riduzione degli acquisti sul mercato (oggi 120 miliardi/mese) per favorire la liquidità. Per gli esperti la mossa non ci sarà prima di marzo del 2022.

L’Eurozona pubblicherà le stime del Pil del primo trimestre venerdì prossimo: si prevede un nuovo dato negativo (-0,8%), in linea con il trimestre precedente. L’Eurozona è tecnicamente in recessione.

Da seguire anche l’incontro dei Paesi Opec+, riuniti per discutere dei livelli di produzione di petrolio per i prossimi mesi dopo aver avviato il ritiro dei tagli a inizio aprile. In arrivo i conti delle majors, a partire da Exxon, Bp e Total.

PIOGGIA DI CONTI PER LA CORPORATE AMERICA

Al centro dell’attività, però, sarà soprattutto l’esame dello stato di salute della Corporate America alla luce dei conti del primo trimestre. Occorre valutare l’impatto sui prezzi della prossima decisione di Joseph Biden sull’aumento dei capital gains. Altra incognita: il giorno 29 la Food and Drug Administration dovrà pronunciarsi sul possibile divieto di vendita delle sigarette al mentolo che potrebbe far precipitare le quotazioni di Altria e degli altri grandi del tabacco.

COMINCIA TESLA, SEGUONO APPLE, ALPHABET E MICROSOFT

I numeri del trimestre giustificheranno le quotazioni record toccate nelle Borse? Gli analisti si attendono risultati da primato, a partire dai Big dell’economia digitale.

Riflettori accesi su Tesla dopo l’ennesimo trimestre agitato, tra problemi con le autorità cinesi e l’incidente sull’auto priva di guidatore. Musk festeggia intanto l’allunaggio di Space X di domenica.

È l’ora dei conti anche per Alphabet (favorita dalla forte ripresa della pubblicità), Microsoft (+17% le entrate), Apple (atteso il rialzo del dividendo e la ripresa del buyback) e Facebook. Ma anche per l’industria dell’entertainment, dopo la premiazione degli Oscar e il ritorno progressivo all’attività “normale”.

Infine, da seguire in Europa i conti delle grandi banche: da Deutsche Bank a Barclays, passando per Hsbc.

DOPO FUTURA, TORNANO LE ASTE DI BOT E BTP

Tornano in settimana le aste di Bot e Btp. La terza emissione di Btp Futura si è chiusa con sottoscrizioni per 5,48 miliardi, leggermente al di sotto dei due precedenti collocamenti, ma non troppo lontana (6,13 e 5,7).

In Italia il calendario prevede lo stacco della cedola di Creval (0,23 euro) e di Saes Getters (0,4 euro).

ASSEMBLEA PER INTESA E ATLANTIA. I NUMERI DEL GRUPPO ENI

Si terranno in settimana le assemblee di Intesa e Atlantia (mercoledì 28). Usciranno anche i risultati di Saipem e di Eni.

TEST PER LEONARDO DOPO LO SHOPPING TEDESCO

Test a Piazza Affari per Leonardo, che ha acquisito il 25,1% della tedesca Hensoldt, azienda specializzata nei sistemi di elettronica per la Difesa, cybersicurezza e gestione dati, per 606 milioni di euro. Leonardo ha pagato un premio del 60% rispetto alla chiusura di venerdì.

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