Condividi

Ambiente, bonifiche: il Governo promette una svolta

La Sicilia sblocca 150 milioni – Dal Governo impegni nel collegato ambientale alla Legge Finanziaria – Burocrazia e norme complesse non aiutano

Ambiente, bonifiche: il Governo promette una svolta

La Sicilia ha sbloccato 150 milioni di euro, mentre il governo si è impegnato a trovare altri soldi e a cambiare le norme. La bonifica dei siti inquinati – assieme alla gestione dei rifiuti – resta la prova regina per una seria politica ambientale nella più grande Regione del Sud Italia. Abbiamo davanti un contesto di sprechi, burocrazia, illeciti a non finire che ha messo in pericolo la salute di 6 milioni di italiani. A Palermo dopo trattative con il governo centrale sono riusciti a destinare alle bonifiche soldi non spesi dal 1999. Risorse che la burocrazia inserisce nella “contabilità speciale” e che per essere messe in circolo hanno richiesto addirittura una norma nel Milleproroghe. Siamo talmente bravi a complicare le cose che la parola fine non si vede nemmeno quando le emergenze vengono superate dalla buona volontà. Infatti, in Sicilia i 150 milioni non saranno spendibili prima di giugno prossimo.

E il governo della svolta sostenibile? Il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut, dice che è stato messo il piede sull’acceleratore e che il suo Ministero creerà una direzione specifica per le bonifiche. In Italia i Siti di Interesse Nazionale (SIN) sono 41 per un totale di 161.250 ettari di aree a terra e a mare. Altri 13.000 siti sono stati classificati come potenzialmente contaminati e sono di competenza territoriale. Ma l’elenco è parziale. L’ultima scoperta è di ieri a Pomigliano D’Arco, con il sequestro di un’area abusiva di 35mila metri quadrati. Nell’interessante volume “Bonifica dei siti inquinati “, curato dalla Società Italiana di Geologia Ambientale, si trovano le analisi e gli approcci tecnico-scientifici più efficaci per rimediare a questo disastro pluriennale. L’impegno per venirne fuori deve essere nazionale, con risorse economiche specifiche e l’uso di tecnologie innovative. La nostra monografia – scrive nella prefazione la ricercatrice Silvia Paparella è proprio rispetto allo sforzo che a livello nazionale si sta compiendo, non sempre in modo lineare, verso tecnologie di caratterizzazione e bonifica innovative.

Gli impegni del Conte bis sono nel collegato ambientale alla Finanziaria. Senza intoppi e polemiche interne alla maggioranza, dovrebbero essere varate una volta per tutte, norme chiare sui parametri del rischio, sulla modulistica unica per tutti i progetti di bonifica, sulle competenze tra centro e periferia. Roberto Morassut ha fiducia nella possibilità di restituire il territorio alle comunità in tempi rapidi. Però “dobbiamo agire sulla normativa esistente intervenendo sulle debolezze del sistema oggi vigente”, ha detto. Per quindici anni le bonifiche sono state gestite in base ad un Testo Unico di 318 articoli, una montagna di allegati e infinite modifiche. Il classico caso italiano di legge-monstre per cui in ogni Regione le discariche sono cresciute senza che nessuno vedesse nulla, a parte comitati di cittadini. Serve un restyling della normativa tecnica, facendo tesoro dell’esperienza maturata in questi anni: questo l’impegno dell’esponente Pd. L’esperienza, appunto, che messo a rischio 6 milioni di persone.

Commenta