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Allarme della Banca d’Italia sulla nuova manovra: occhio ai saldi e alla crescita

TESTO INTEGRALE DELL’AUDIZIONE DI I. VISCO (BANCA D’ITALIA) – Nel corso del suo intervento al Senato, il vice direttore di Via Nazionale non nasconde i timori sul rispetto dei saldi, sulla crescita e sulla pressione fiscale dopo i ritocchi alla manovra decisi ieri dal Governo – E sollecita l’adozione di misure strutturali per rilanciare l’economia.

Allarme della Banca d’Italia sulla nuova manovra: occhio ai saldi e alla crescita

L’entità della manovra non può essere ridotta, ma deve essere accompagnata al rilancio della nostra economia, perché l’aggiustamento dei conti avrà effetti restrittivi: entra immediatamente nel merito delle questioni il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Ignazio Visco, davanti ai componenti delle commissioni Bilancio di Senato e Camera, riunite congiuntamente a Palazzo Madama. (leggi il testo completo)

Il riferimento è ovviamente alle misure varate a metà agosto, non essendo ancora formalizzate le modifiche concordate ieri all’interno del Governo. Ma – dice in premessa Visco – “eventuali cambiamenti nella struttura della manovra dovrebbero andare nella direzione di ridurre il peso degli aumenti delle entrate, accrescere il ruolo delle misure strutturali, minimizzare gli effetti negativi sul prodotto, contenere l’incertezza circa l’attuazione di alcune misure”, quali – spiega – “la delega fiscale e assistenziale e le modalità con cui verrà esercitata la relativa clausola di salvaguardia”.

Visco puntualizza che “l’entità della manovra “non può essere ridotta, anche alla luce delle sfavorevoli evoluzioni del quadro macroeconomico internazionale”, aggiungendo che “l’attuazione delle misure correttive andrà attentamente monitorata”. E poiché “l’aggiustamento dei conti, necessario per evitare uno scenario ben più grave, avrà inevitabilmente effetti restrittivi sull’economia (rischiamo una fase di stagnazione che rallenterebbe anche la flessione del peso del debito sul Pil)”, la ricetta della Banca d’Italia indica come “il riequilibrio deve pertanto associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita della nostra economica”.

Insiste Visco: “occorre recuperare competitività e creare un ambiente più favorevole all’attività d’impresa, all’offerta del lavoro, alla formazione di capitale umano e fisico. Non ci sono alternative ad azioni incisive volte al rapido pareggio dei nostri conti pubblici e al miglioramento della qualità della regolamentazione e dei servizi pubblici”. Se questa è la premessa, Visco entra poi nel dettaglio delle misure di metà agosto del Governo. La crescita: in un quadro che resta incerto, “le prospettive per il prossimo triennio non sono soddisfacenti, potrebbe prefigurarsi una crescita del Pil inferiore al punto percentuale nell’anno in corso e ancora più debole nel 2012. Ciò si rifletterebbe sui conti pubblici”.

E dunque “l’entità complessiva dell’aggiustamento dei costi programmato non può quindi essere ridotta”. In prospettiva, le spese: l’anticipo della manovra ha reso più difficile operare con tagli di spesa e dunque sarebbe opportuno accentuarne il contributo al risanamento almeno dal 2014. In questo contesto entrano i possibili risparmi sui tagli alle Province e sull’intervento sulle pensioni. E su quest’ultimo capitolo a Banca d’Italia avanza una proposta: “prevedere un ulteriore graduale aumento delle ‘quote’ per l’accesso alla pensione di anzianità. Si potrebbe altresì anticipare l’incremento dell’età di pensionamento”.

In prospettiva, “è necessario aumentare le risorse disponibili per gli investimenti per stimolare la crescita”. Le entrate: l’evasione continua a essere un fenomeno “rilevante”, rimarca Visco, con un valore aggiunto pari a un quinto del prodotto. E se da un lato la riduzione del limite dell’uso del contante e l’attività di accertamento “vanno nella direzione giusta”, tuttavia “interventi più incisivi consentirebbero di ridurre il peso dell’aggiustamento sui contribuenti che rispettano le norme”.

Quanto alla delega fiscale, “una riduzione uniforme di tutte le agevolazioni potrebbe risultare poco efficace”. Aggiunge il vicedirettore di Bankitalia: “Va riesaminato il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare, l’Italia è caratterizzata da una imposizione relativamente bassa” e inoltre “è l’unico Paese ad aver abolito l’imposta sul possesso dell’abitazione principale.

Il lavoro: “la contrattazione non può sostituirsi a una adeguata disciplina normativa. La tutela dei rapporti di lavoro e il sostegno alle persone senza un impiego devono essere correlati tra loro. Per stimolare la partecipazione al mercato del lavoro delle componenti che hanno maggiore difficoltà di inserimento sono rilevanti anche politiche di contesto, come la fornitura di servizi di cura e il disegno del sistema fiscale”.


Allegati: Audizione_dott._Visco_30_08_2011.pdf

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