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Agroalimentare made in Italy, come cresce l’export

La promozione dell’agroalimentare autentico made in Italy è stata al centro del dibattito organizzato da Assocamerestero a Foggia, alla presenza di 48 aziende produttrici di materie prime e trasformati certificati, e di buyers provenienti dai mercati di Usa, Messico e Canada – L’agroalimentare rappresenta il 7,3% dell’export italiano, in crescita del 3,5% su base annua nei primi otto mesi del 2016.

Assocamerestero – l’associazione che riunisce le 78 Camere di commercio italiane all’estero (CCIE), soggetti imprenditoriali privati, esteri e di mercato, ed Unioncamere – in collaborazione con le 9 CCIE di Montréal, Toronto, Vancouver, Chicago, Houston, Los Angeles, Miami, New York, Città del Messico e con la CCIAA di Foggia, ha promosso due iniziative a valorizzazione e a tutela dell’agroalimentare italiano all’estero.

La promozione dell’agroalimentare autentico Made in Italy è tornata al centro del dibattito negli appuntamenti in programma nelle giornate di giovedì e venerdì a Foggia: oltre 270 incontri dedicati al settore agroalimentare – che vedono la partecipazione diretta di 48 aziende produttrici di materie prime e trasformati certificati appartenenti all’area della Capitanata in Puglia e di 16 buyers provenienti da Montréal, Toronto, Vancouver, Chicago, Houston, Los Angeles, Miami, New York e Città del Messico.

Più nel dettaglio, si è trattato di imprese specializzate nella produzione di olio d’oliva e olive da tavola, vino, caffè, prodotti da forno, conserve, condimenti biologici, etc. La giornata di venerdì 28 ottobre è stata dedicata anche al Convegno dal titolo “Il valore del territorio nella promozione all’estero del vero cibo italiano”. Le iniziative, organizzate da Assocamerestero in collaborazione con la CCIAA di Foggia, si inseriscono nel contesto più ampio del Progetto ministeriale di “Valorizzazione e promozione del prodotto agroalimentare italiano autentico” – promosso e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzato nell’ambito del piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, messo a punto con il MIPAAF.

Nell’ambito di tale programma, la Rete delle CCIE ha posto in campo attività ed interventi volti, al contempo, alla promozione e valorizzazione delle produzioni autentiche italiane, con particolare riferimento alle produzioni DOP-IGP e al consolidamento della presenza dei prodotti italiani di qualità sui mercati focus (Usa, Canada e Messico), attraverso azioni mirate sugli operatori della distribuzione specializzata estera e sulle PMI italiane del food.

“La produzione e la commercializzazione di cibo 100% italiano è l’obiettivo dei tanti giovani imprenditori impegnati nei B2B promossi da Assocamerestero a Foggia – ha affermato l’On. Colomba Mongiello, Vice Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione della Camera dei Deputati -. Segno che il Parlamento ha avuto ragione a finanziare, su mia iniziativa, quest’azione strategica del Piano per il Made in Italy. Le innovazioni di processo e di prodotto che questi giovani imprenditori hanno innestato su tradizioni secolari esprimono la vitalità del comparto agroalimentare ed impongono l’attivazione di tutte le misure utili a tutelarlo dalla contraffazione ed a valorizzarlo commercialmente e culturalmente”.

“Il coinvolgimento delle Camere italiane all’estero testimonia ancora una volta il costante impegno della rete nel promuovere e valorizzare, su un mercato strategico per il Made in Italy come quello nordamericano, quel mix di qualità, originalità e tradizione che da sempre rende i nostri prodotti tipici sinonimo di eccellenza nel mondo ed espressione della ricchezza dei territori in cui si originano – ha dichiarato in proposito Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero –. Prosegue dunque con successo grazie a questa iniziativa l’attività realizzata sul versante italiano per attrarre investimenti e attivare partnership commerciali che favoriscano la presenza dei nostri prodotti agroalimentari all’estero, come già avvenuto, ad esempio, nel caso della nostra partecipazione a CIBUS 2016 nel maggio scorso”.

Al giorno d’oggi, l’export del comparto agroalimentare riveste un ruolo di primo piano nel contesto economico e produttivo italiano, sia con riferimento al suo valore attuale sia alle sue potenzialità future di crescita. L’agroalimentare rappresenta il 7,3% dell’export italiano, in crescita del 3,5% su base annua nei primi otto mesi del 2016, per un attivo della bilancia commerciale pari a 1,2 miliardi di euro.

La decisione di contestualizzare le due iniziative a Foggia, in Puglia si comprende, inoltre, alla luce della centralità strategica che l’export agroalimentare riveste per la Regione. Ciò è testimoniato dalle recenti elaborazioni di Assocamerestero a partire dai dati Istat, che vedono la Puglia attestarsi al terzo posto tra le Regioni del Mezzogiorno per valore assoluto delle vendite all’estero pari a 3,8 miliardi di eurocon riferimento al primo semestre 2016.

Nello stesso periodo, tra le principali voci dell’export regionale compare il settore agroalimentare. I prodotti maggiormente venduti all’estero sono risultati frutta e ortaggi lavorati e conservati (con una quota del 23,1% sull’export di settore e un valore pari a 95,6 milioni di euro); oli e grassi vegetali e animali (con una quota del 19,8% ed un valore di 82,1 milioni di euro); prodotti da forno e farinacei (con una quota del 18,5% ed un valore di 76,6 milioni di euro), seguiti a breve distanza dalle bevande (con una quota del 18,2% ed un valore di 75,4 milioni di euro).

Ha commentato al riguardo Fabio Porreca, Presidente della Camera di Commercio di Foggia nonché Vicepresidente nazionale di Unioncamere: “L’internazionalizzazione dell’agroalimentare di qualità – con la sua tutela sui mercati esteri – deve essere il tratto caratteristico dell’agire di tutti gli Enti e le istituzioni del Paese ai diversi livelli. Su questi temi, le specificità dei singoli territori rappresentano un valore aggiunto da promuovere e comunicare. Un valore che il sistema delle Camere di Commercio, pur riformato, può e deve continuare a svolgere a sostegno del mondo delle piccole e medie imprese. Le risposte ottenute con la manifestazione di Foggia ci rafforzano in questa convinzione”.

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