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Addio a Sergio Marchionne, il manager del grande rilancio Fiat

L’Ad di Fca si è spento all’età di 66 anni. La sua vita, dal debutto in Canada, al successo in Svizzera e poi all’ingresso nel Lingotto. E’stato l’artefice della fusione con Chrysler e dell’incredibile rilancio del gruppo automobilistico. L’omaggio di Trump e degli operai Usa, il ricordo di Mattarella. Al Lingotto bandiera a mezz’asta

Addio a Sergio Marchionne, il manager del grande rilancio Fiat

Sergio Marchionne, il manager a cui si deve il salvataggio della Fiat e il suo rilancio con Chrysler, si è spento all’età di 66 anni.

“Con grande tristezza Exor ha appreso che Sergio Marchionne è mancato”, ha annunciato Exor attraverso una nota”. “È accaduto purtroppo quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato”, ha detto John Elkann, presidente della società.

Marchionne era ricoverato in ospedale a Zurigo, dove lo scorso giugno era stato operato a una spalla. La prima parte della convalescenza era andata bene, poi sono emerse gravi complicazioni, su cui la famiglia ha preferito mantenere il riserbo. La situazione è precipitata sabato scorso, quando i Consigli d’amministrazione di Fca, Cnh Industrial e Ferrari sono stati riuniti d’urgenza per nominare i successori del supermanager italocanadese ai vertici delle tre aziende. Fortissimo è stato l’impatto della notizia della morte di Marchionne sul Lingotto, dove il nuovo vertice si prepara alle 14 ad annunciare la semestrale e parlare con gli analisti a Londra.

IL TRASFERIMENTO IN CANADA E GLI STUDI

Nato a Chieti il 17 giugno del 1952, all’età di 14 anni Marchionne si trasferì con la famiglia in Ontario, Canada, dove anni dopo si laureò in filosofia all’Università di Toronto. “L’ho fatto semplicemente perché, a quel tempo, era importante per me”, spiegherà in seguito in un’intervista.

Successivamente, sempre in Canada, conseguì una seconda in legge alla Osgoode Hall Law School della York University, un’altra laurea in Economia e un master in business administration alla University of Windsor. In seguito, esercitò come commercialista, procuratore legale, avvocato ed esperto contabile diplomato.

GLI ANNI 80 E 90

Come dirigente, lavorò dal 1983 al 1985 per Deloitte Touche e dal 1985 al 1988 per il il Lawson Mardon Group di Toronto. Fra il 1989 e il 1990 ricoprì la carica di vicepresidente esecutivo della Glenex Industries, per poi diventare responsabile dell’area finanza della Acklands fino al 1992.

Sempre a Toronto, tra il 1992 e il 1994, è stato prima responsabile per lo sviluppo legale e aziendale e poi Cfo del Lawson Group, acquisito da Alusuisse Lonza (Algroup) nel 1994. In seguito, guidò il Lonza Group Ltd, separatosi da Algroup, in veste di amministratore delegato (2000-2001) e di presidente (2002).

IL SUCCESSO IN SVIZZERA E L’APPRODO IN FIAT

Nel febbraio del 2002 divenne amministratore delegato della SGS di Ginevra, colosso dei servizi di ispezione, verifica e certificazione. Le capacità dimostrate nella gestione del gruppo svizzero, risanato in soli due anni, permisero a Marchionne di consolidare la propria reputazione internazionale.

Nel 2003, per volere di Umberto Agnelli, entrò nel Cda della Fiat, di cui il primo giugno 2004 divenne amministratore delegato.

LA FUSIONE CON CHRYSLER

All’epoca il Lingotto era sull’orlo del fallimento, ma nel volgere di cinque anni – dopo lunghe trattative con i sindacati e il governo statunitensi – Marchionne portò l’azienda a fondersi con il colosso americano Chrysler. A dare notizia dell’accordo fu il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il 10 giugno 2009 Fiat acquisì il 20% di Chrysler, diventando holding controllante del gigante di Detroit. Nacque così il sesto gruppo automobilistico del mondo.

Negli anni successivi il Lingotto acquisì ulteriori quote di Chrysler, fino ad arrivare al 100% nel 2014. Il 12 ottobre di quell’anno, a Torino, fu fondata ufficialmente a Torino la Fiat Chrysler Automobiles (Fca), con sede legale ad Amsterdam e domicilio fiscale a Londra.

VITA PRIVATA E RICONOSCIMENTI

Marchionne ha due figli, Alessio Giacomo (1989) e Jonathan Tyler (1994), nati dal primo matrimonio con l’ex moglie Orlandina. Dal 2012 è legato sentimentalmente a Manuela Battezzato, manager nel settore comunicazioni di Fca. Nel 2006 Marchionne ricevette l’onorificenza di cavaliere del lavoro.

MATTARELLA: VISIONE MARCHIONNE SEMPRE OLTRE L’ORIZZONTE

L’annuncio della scomparsa di Sergio Marchionne ha creato profondo sconcerto nel Lingotto – gli stabilimenti hanno attuato 10 minuti di sosta in ricordo del manager ed esposto la bandiera a mezz’asta – e fuori. La Camera ha osservato un minuto di silenzio. Riconoscimenti e commenti si sono susseguiti tutto il giorno nel mondo, dagli operai americani al presidente Usa Donald Trump. In Italia, il presidente della Repubblica:  “Marchionne ha scritto una pagina importante nella storia dell’industria italiana. Nella sua responsabilità di leader della Fiat ha attraversato anni di trasformazioni assai profonde e radicali dei mercati, dei sistemi di produzione, delle strategie finanziarie, delle relazioni sindacali. Ha assicurato continuità e rilancio fino a costruire una nuova aggregazione, a dar vita a una nuova più grande realtà per sostenere la competizione”, ha dichiarato in una nota Sergio Mattarella.

“Marchionne non ha mai rinunciato a battersi per le proprie strategie, ad affrontare difficoltà e conflitti, a superare incomprensioni. La sua visione – sottolinea il Capo dello Stato – ha sempre provato a guardare oltre l’orizzonte e immaginare come l’innovazione e la qualità potessero dare maggiore forza nel percorso futuro. Marchionne ha saputo testimoniare con la sua guida tutto questo, mostrando al mondo le capacità e la creatività delle realtà manifatturiere del nostro Paese”.

 

CONTE: CORDOGLIO DEL GOVERNO

“Esprimo il cordoglio mio e di tutto il governo per la scomparsa di Sergio Marchionne. Le mie sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi cari”. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

SALVINI: ONORE A UN UOMO CHE HA FATTO TANTO

“Onore a un uomo che ha fatto tanto e avrebbe potuto fare ancora molto. Un pensiero ai familiari di Sergio Marchionne e un augurio a chi ha l’onore e l’onere di prendere il suo posto”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

M5S: VICINI AI FAMILIARI CON ABBRACCIO SINCERO

“Siamo vicini ai familiari di Sergio Marchionne ai quali va il nostro abbraccio più sincero. Rispetto per il ruolo che Marchionne ha avuto in questi anni di indubbio protagonismo sulla scena economica internazionale”. Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo M5s di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli.

RENZI: DISGUSTO PER CHI ANCORA OGGI LO HA INSULTATO

“Provo disgusto per chi ancora oggi ha insultato sui social un uomo che stava morendo. Un abbraccio affettuoso alla famiglia di Sergio #Marchionne. La terra gli sia lieve”. Lo ha scritto su Twitter l’ex premier Matteo Renzi.

PRODI: INTERLOCUTORE CON INTELLIGENZA POLITICA

“La notizia della scomparsa di Sergio Marchionne mi addolora. La sua morte ci priva di un interlocutore di grande capacità tecnica e di raffinata intelligenza politica”. Lo afferma in una nota l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi.

“Ricordo l’empatia immediata che le sue lezioni suscitavano negli studenti della Brown University e l’attenzione che sapeva catturare con il suo atteggiamento diretto e coinvolgente – continua Prodi – A questo si associavano in lui rigore, grande spirito di volontà e una straordinaria capacità di lavoro con cui ha saputo affrontare la sfida, non facile, dell’industria automobilistica. Il mio pensiero va alla sua famiglia, ai suoi figli e a tutti coloro che gli hanno voluto bene”.

BERLUSCONI: MI SAREBBE PIACIUTO VEDERLO PREMIER

“Con Sergio Marchionne l’Italia perde non soltanto il più brillante dei suoi manager, ma una delle figure simbolo del nostro Paese. Ha rappresentato l’Italia migliore: quella operosa e concreta, seria e preparata, dotata di visione e capace di guardare al futuro. Un’Italia che non ha paura della competizione, sa affrontarla e vincerla grazie alla qualità del prodotto italiano e alla capacità creativa delle persone e delle imprese”. Lo dice il leader di Fi, Silvio Berlusconi, in una nota diffusa dopo la morte di Sergio Marchionne.

“Dissi una volta, senza avvertirlo prima – e non me ne sono mai pentito – che mi sarebbe piaciuto vederlo alla guida del nostro Paese. Lo penso ancora: le caratteristiche di una persona straordinaria come Marchionne, la competenza, la preparazione, la capacità dimostrata di ottenere risultati importanti, sarebbero state preziose – se fosse stato disponibile – per ridare dignità alla politica”.

MELONI: INDISCUSSE LE CAPACITÀ MANAGERIALI DI MARCHIONNE

“Cordoglio per la scomparsa di Sergio Marchionne. Da patriota ho contestato tante delle sue scelte in tema di delocalizzazione dell’industria automobilistica italiana ma le sue capacità manageriali sono indiscusse. La mia vicinanza e quella di FdI alla sua famiglia e ai suoi cari”. È quanto ha scritto su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

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