Condividi

Accademia Belle Arti di Brera celebra le incisioni di Valentino Vago

Incisioni (1952 – 1959) è la mostra con cui Milano celebra attraverso un corpus di oltre quaranta incisioni ad acquaforte il talento dell’artista lombardo, studente un tempo della stessa Accademia di Belle Arti

Accademia Belle Arti di Brera celebra le incisioni di Valentino Vago

Valentino Vago è nato nel 1931 a Barlassina, un comune in provincia di Monza e della Brianza. Ha votato la sua intera vita all’arte e si è spento lo scorso 17 gennaio. Una mostra presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera celebra il suo genio con la mostra “Incisioni (1952-1959)”, una rassegna che rende omaggio alla ricerca artistica di Valentino Vago presentando al pubblico milanese un corpus di oltre quaranta incisioni ad acquaforte rieditate nel 2014 a partire dalle lastre originali realizzate dall’artista nel corso degli anni Cinquanta. Il restauro delle lastre e la stampa sono stati curati dalla Stamperia d’Arte Pilar Dominguez.

L’esposizione, ideata in collaborazione con l’Archivio Valentino Vago, esplora la produzione incisoria dell’artista e sarà aperta al pubblico dal 25 ottobre al 21 dicembre 2018, mentre l’inaugurazione si terrà il 24 ottobre alle ore 12.

Valentino Vago si dedica alle incisioni a partire dal 1951 frequentando i corsi all’Accademia di Brera, tenuti da Benvenuto Disertori, uno dei principali incisori italiani del primo Novecento e docente proprio a Brera dal 1930 al 1960 e, nel 1956, espone i suoi lavori nella sua prima mostra in assoluto alla Galleria Bramante di Busto Arsizio.

L’interesse dell’artista verso l’acquaforte trascende gli anni dello studio, come testimonia la sua iscrizione, dal 1957 al 1960, all’Associazione Incisori d’Italia e la partecipazione a tutte le mostre e i concorsi organizzati dall’Ente, in quegli anni presieduto da Carlo Carrà e Aldo Carpi. In questi primi anni di attività l’interesse di Valentino Vago per la grafica spesso anticipava, nei soggetti, le immagini affidate poi alla pittura, facendo diventare le due tecniche quasi complementari. Osservando le opere in mostra, si può ripercorrere la visione della realtà che l’artista comunicava tramite molteplici temi espressivi: figure del quotidiano, contadini al lavoro, paesaggi rurali, scene naturalistiche, fino a giungere alle composizioni astratte, nelle quali il centro di interesse delle ricerche non è più il soggetto o la forma, bensì l’atto creativo di qualcosa in divenire, preludio della ricerca artistica che caratterizzerà l’opera del maestro negli anni Sessanta.

Dal 1979 si è dedicato, con continuità, alla pittura murale, dipingendo ambienti pubblici e privati in Italia e all’estero. Inoltre, una decina di sue opere sono contenute all’interno di chiese.

La vicenda incisoria di Vago si esaurisce nell’arco di pochi anni ma la qualità della sua ricerca e delle opere prodotte ad acquaforte è testimoniata dalla loro presenza in prestigiose collezioni, come nel caso della Civica Raccolta Bertarelli presso il Castello Sforzesco e la Civica Raccolta del Disegno di Salò

Commenta