Ventun anni or sono veniva assassinato da un commando delle Br, sotto casa, in via Valdonica a Bologna, a un tiro di schioppo dalle Due Torri, il Professor Marco Biagi che stava rincasando da Modena dove insegnava nella Facoltà di economia.
Come scrisse allora il presidente del Senato Marcello Pera, Biagi era ‘’difeso solo dalla sua bicicletta’’. In tanti anni abbiamo avuto modo di raccontare tante volte la ‘“cronaca annunciata’’ di quella morte, la disperazione con cui Marco chiedeva aiuto e protezione perché non solo era minacciato attraverso telefonate anonime, ma viveva da mesi in un contesto ostile, persino nel mondo dell’Accademia, per aver collaborato con il governo Berlusconi e con il ministro Roberto Maroni e il sottosegretario Maurizio Sacconi ed essersi intestato il Libro bianco sul mercato del lavoro e il disegno di legge che fu approvato dopo la sua morte come la legge Biagi (legge n.30 del 2003 di cui si è ricordato qualche settimana fa il ventesimo anniversario).
Marco Biagi: le iniziative di Fondazione Biagi e Adapt
Come ogni anno nei giorni che precedono e il 19 di marzo vengono organizzate una serie di iniziative a Bologna, nella piazzetta a lui dedicata, in consiglio comunale e nella chiesa della sua parrocchia. Ma sono senza dubbio più significativi gli impegni di carattere culturale/giuridico promossi dalla Fondazione Biagi (di cui è animatrice indefessa la vedova Marina Orlandi che ha svolta anche un’azione di collegamento con i famigliari di altre vittime del terrorismo) e da Adapt, il centro studi ormai stabilmente installato nell’Università di Bergamo che è divenuto in questi anni una fucina di giovani talenti sotto la guida di Michele Tiraboschi, l’allievo prediletto di Biagi.
Maurizio Sacconi che fu molto vicino a Marco e che è divenuto uno dei più strenui difensori della sua memoria, ricorda che il professore, allora consulente del ministro e consapevole dei rischi che stava correndo, si raccomandò di rivolgersi a Tiraboschi, nel caso che a lui fosse successo ciò che poi avvenne, perché il suo allievo era in possesso di tutta l’elaborazione di Marco. Infatti fu poi Michele – dopo la morte di Biagi – a lavorare alla stesura dei decreti delegati applicativi della legge 30.
Adapt gestisce un Bollettino online a diffusione settimanale che fornisce documentazione ed arricchisce il dibattito giuslavoristico, incoraggiando coloro che svolgono attività di ricerca ad impegnarsi nell’approfondimento di argomenti di attualità.
Adapt ha relazioni internazionali ed organizza convegni a cui partecipano centri studi di altri Atenei, in ossequio al ruolo che Biagi affidava al benchmarking per individuare soluzioni innovative nelle politiche del lavoro. Molto importante è l’attività editoriale di Adapt: quella online viene diffusa gratis. Molto utile è il monitoraggio periodico della contrattazione collettiva e del welfare aziendale.
I saggi di Sacconi e Tiraboschi su Marco Biagi
Negli ultimi anni è cresciuto il volume dell’attività editoriale vera e propria. Nel 2022 (l’anno del ventennio dell’uccisione) sono stati pubblicati da Adapt University Press (il nome della casa editrice) alcuni volumi dedicati alle nuove tipologie di lavoro e alla contrattazione.
Meritano una segnalazione particolare due brevi saggi: uno scritto da Tiraboschi – Marco Biagi, Vent’anni dopo’’ che immagina una ‘’intervista impossibile’’ con il Maestro per commentare gli avvenimenti e l’attività normativa intervenute nell’ultimo ventennio; l’altro a cura di Maurizio Sacconi è intitolato ‘’Il modo di Biagi. Dizionario della modernità del lavoro’’, in cui vengono spiegati i principali concetti del pensiero e dell’azione di Biagi.
Questo saggio ha una copertina che di per sé è un atto di affetto e di amicizia. Vi è rappresentato un dipinto (‘’Ciclista’’) ad olio su tela di Enzo Benedetto, del 1926. In proposito ha scritto Luigi Montuschi, con il riferimento alla bicicletta: ‘’Biagi pedalava aventi con la sua bicicletta e dietro si faceva fatica a tenere il passo’’. Per Adapt ‘’Questo anniversario è l’occasione per documentare genesi ed evoluzione di quel progetto di modernizzazione del mercato del lavoro, riflettere sul suo impianto e sulla sua filosofia, verificarne l’attuazione e ciò che della legge oggi sopravvive, fino a valutarne, se possibile, la portata e l’attualità in un contesto sociale ed economico come il nostro, dove è possibile ritrovare elementi di continuità con il momento storico in cui ha preso forma la legge Biagi ma anche notevoli differenze dovute all’impatto delle diverse trasformazioni in atto’’. La realizzazione di questo obiettivo è affidata alla nuova pubblicazione di Adapt University Press: ‘’Progettare per modernizzare. La legge Biagi venti anni dopo’’.