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ACCADDE OGGI – Il Governo Prodi II viene sfiduciato dal Senato: era il 2008

Gennaio non porta bene ai governi: il 24 gennaio del 2008 cadde al Senato il secondo Governo Prodi per il combinato disposto dei voti contrari di Mastella (a volte ritornano!), del comunista Turigliatto e di pochi altri – Con grande correttezza istituzionale, Prodi salì subito al Quirinale a dimettersi

ACCADDE OGGI – Il Governo Prodi II viene sfiduciato dal Senato: era il 2008

Proprio nel bel mezzo della crisi di governo del Conte II, cade l’anniversario di un’altra delle tante crisi vissute nella nostra storia repubblicana, anche recente. Era infatti il 24 gennaio del 2008, tredici anni fa, quando a presentarsi al Senato per confermare la fiducia all’esecutivo fu Romano Prodi, presidente del Consiglio entrato in carica il 17 maggio del 2006 e che non arriverà a compiere due anni di mandato. Prodi quel giorno di 13 anni fa non ricevette la fiducia a Palazzo Madama: come è accaduto a Conte qualche giorno fa (e come è la prassi), si presentò il giorno prima, il 23, alla Camera, ottenendo la fiducia (con 326 sì e 275 no), ma poi cadde al Senato. In quella drammatica seduta, che determinò di fatto la fine di quel governo (rimase in carica fino a maggio, lasciando poi il testimone al centrodestra), il leader dell’Ulivo ricevette 156 sì, 161 no e 1 astensione.

Fondamentali per l’esito negativo furono il voto contrario di due dei tre senatori dell’UDEUR (il ministro della Giustizia Clemente Mastella, dalle cui dimissioni del 16 gennaio fu innescata la crisi, e Tommaso Barbato), e dei senatori Lamberto Dini (Liberal Democratici), Domenico Fisichella (indipendente), Franco Turigliatto (Sinistra Critica), Sergio De Gregorio (Italiani nel Mondo). Si astenne il senatore Giuseppe Scalera (Liberal Democratici). Da ricordare anche che l’astensione al Senato aveva all’epoca effetto di voto contrario, non come oggi, il che ha difatti consentito al governo Conte di restare in piedi nonostante l’astensione del gruppo di Italia Viva.

Lo stesso giorno, il 24 gennaio, Prodi salì al Quirinale per rassegnare le dimissioni al cospetto del presidente della Repubblica, all’epoca Giorgio Napolitano. Il quale accettò le dimissioni e il 30 gennaio affidò un incarico “esplorativo” al presidente del Senato Franco Marini. Non ci fu però niente da fare e il 6 febbraio il Capo dello Stato decretò lo scioglimento delle Camere. Da allora ci furono un paio di mesi di agonia, in cui il governo ormai caduto si limitò agli affari correnti, prima di passare la mano ad un nuovo esecutivo guidato dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che entrò ufficialmente in carica l’8 maggio 2008.

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