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Abertis: tra Atlantia e gli spagnoli di Acs si prepara la corrida

Florentino Perez, il costruttore presidente del Real Madrid, sfiderà settimana prossima Atlantia lanciando con la sua Acs un’offerta in contanti e in carta sulle autostrade di Abertis – L’incertezza sugli Npl frena le banche e le Borse mentre l’incognita inflazione frena il rialzo dei tassi delle banche centrali – Cina in ascesa alla vigilia del Congressso

“Se si creano 7 milioni di posti di lavoro in 4 anni possono esserci distorsioni ma i benefici sono talmente maggiori che le distorsioni si ignorano”. Mario Draghi ha così difeso la politica del Qe davanti all’assemblea del Fondo Monetario internazionale. Il governatore ha quindi confermato che i tassi resteranno bassi a lungo, anche “ben oltre” l’orizzonte della fine degli acquisti di titoli. Ma ha riconosciuto che sulla crescita dei salari “non ci siamo”. Intanto Peter Praet, il capo economista della Bce, ha rilevato la mancata connessione tra ripresa economica e ripresa dei prezzi, fenomeno che impone all’istituto centrale di procedere con la massima cautela sul fronte dei tassi. La Bce, insomma, si prepara a resistere ad un compromesso tra falchi e colombe: Bloomberg riporta che i vertici della Bce stanno ragionando su un dimezzamento del piano di acquisto di obbligazioni, a 30 miliardi di euro, al mese, a partire da gennaio 2018. 
 
L’inflazione che non sale, del resto, è a grande incognita che frena le scelte della Fed. Il dato sui prezzi in uscita oggi, sarà decisivo per orientare le ultime scelte della Fed guidata da Janet Yellen. Al successore l’onore (e l’onere) di gestire i tassi nella stagione della riforma fiscale di Donald Trump.  
 
Dopo i forti rialzi dei listini azionari, Meteo Borsa segnala sereno variabile.  
 
CINA IN ASCESA ALLA VIGILIA DEL CONGRESSO 
 
I listini, oltre agli incontri di Washington, si preparano all’evento forse più importante di qui a fine anno: il Congresso del Partito Comunista Cinese che si aprirà tra cinque giorni. L’economia si presenta all’appuntamento in condizioni quasi ideali: i dati di oggi segnalano un moderato aumento dell’import, in linea con la crescita del Pil, al 6.7 per cento, supera di due. Il renminbi è in buona salute, i capitali non fuggono più e le riserve valutarie hanno ripreso a crescere. La borsa di Shanghai, dopo le tempeste del 2015, è tornata composta e in costante crescita. L’indice CSI 300 dei mercati azionari di Shenzen e Shanghai, guadagna lo 0,3%.  
 
TOKYO NUOVI MASSIMI DA 21 ANNI, SI FERMA IL RIALZO USA   
 
In questa cornice l’indice Asia Pacific avanza del 3,6% da inizio ottobre, a Tokyo l’indice Nikkei +0,2% segna un nuovo record dal 1996, nonostante lo scandalo di Kobe Steel che ha falsificato i dati sulla qualità dei componenti in alluminio e rame venduti in giro per il mondo. Hong Kong +0,1%. Seul +0,1%. Mumbai +0,1%. 
 
Frena Wall Street dopo aver comunque aggiornato nel corso della seduta diversi record. A scatenare le vendite il crollo di AT&T-6,10% provocato dal forte calo degli abbonamenti. Il Dow Jones scende dello 0,14%, S&P -0,17%. Nasdaq -0,18%. 
 
WALL STREET FREDDA SUI CONTI DELLE BANCHE  

Al via senza squilli la campagna delle trimestrali. Sia JP Morgan -0.9% che Citigroup, in calo del 3,7% hanno presentato conti migliori delle stime, ma il mercato ha punito il trend negativo delle carte di credito.  
In risalita le obbligazioni, anche perché continuano a ridimensionarsi le aspettative sull’arrivo in tempi brevi della riforma fiscale. Ieri Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che taglia i sussidi alle compagnie assicurative, le quali, all’interno del programma di assistenza sanitaria denominato Obamacare, si impegnano a offrire polizze a basso costo ai meno abbienti. 
Il rendimento del Treasury Bill si è portato a 2,32%. 
 
Il petrolio Brent, nel giorno della pubblicazione dei dati su scorte e produzione di greggio degli Stati Uniti, è sceso, primo giorno di flessione dopo tre di rialzo. Ieri sera il prezzo di chiusura è stato 56,3 dollari il barile (-1,2%), stamattina sulle piazze asiatiche il Brent è scambiato a 56,5 dollari. 
A Piazza Affari Saipem -0,63%, Eni -0,43%. 
 
MILANO PAGA L’INCERTEZZA SULLE SOFFERENZE  

Le dichiarazioni di Draghi sulla necessità di mantenere a lungo una politica espansiva sono arrivate troppo tardi per influenzare i mercati europei, ancora alle prese con i problemi degli ultimi giorni (Catalogna e Npl) ma anche dal rischio di una rottura dei negoziati sulla Brexit. 
Milano, al solito la più sensibile all’andamento dei titoli del credito, risulta la piazza peggiore, – 0,68%, indice Ftse Mib a 22.398 punti. 
Piatte Madrid, -0,02% e Parigi -0,03%; moderatamente positiva Francoforte +0,09% che nel corso della giornata ha varcato la soglia dei 13 mila punti. 
Chiusura positiva per Londra +0,30%. Precipita la sterlina dopo le parole del capo negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier, che ha reso noto come non ci siano progressi sostanziali nelle trattative con il Regno Unito. La valuta britannica cede lo 0,7% sul biglietto verde a 1,3137 dollari e lo 0,9% sull‘euro, che sale a 0,9022 da 0,8966 sterline. 
La produzione industriale della zona euro è salita ben oltre le attese ad agosto. E’ quanto emerge dai dati diffusi da Eurostat che nel dettaglio dice che l‘indice si è attestato a 1,4% su mese e a 3,8% su anno. 

DECRETO FISCALE AL VIA, IL ROSATELLUM PASSA ALLA CAMERA 

Il consiglio dei ministri si riunirà stamane per l’esame del decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio. Il decreto assicura parte dei 5 miliardi di entrate aggiuntive che concorrono alla copertura della legge di Bilancio per il 2018, il cui varo è previsto tra domenica 15 e lunedì 16 ottobre, Il ministro dell‘Economia, Pier Carlo Padoan, non sarà presente perché impegnato a Washington. 
Ieri in serata, è stata approvata a voto segreto dalla Camera la nuova legge elettorale che favorisce le coalizioni. Il voto del Senato dovrebbe arrivare prima della fine del mese. 
 
SENZA PROBLEMI L’ASTA BTP, SPREAD IN CALO 

Il mercato ha digerito senza problemi l’asta dei titoli a medio termine in cui il Tesoro ha assegnato poco meno del tetto massimo di 7,5 miliardi. 
Le minori tensioni in Catalogna hanno consentito ai periferici di recuperare un paio di centesimi di spread nei confronti del Bund: dai 171 punti base di mercoledì, la forbice Btp/Bund sul segmento a dieci anni ha chiuso a 168 dopo un tuffo a 166,3 centesimi, record dal 22 settembre. 
Il nuovo tre anni, scadenza 15 ottobre 2020 cedola 0,20%, viaggiava ieri sera sul mercato grigio in rialzo di 3 punti al rendimento di 0,197%.  
 
ABERTIS, ATLANTIA SI PREPARA ALLA CORRIDA 

Il duello italo-spagnolo sulle autostrade sta per partire. Il costruttore spagnolo Acs lancerà la prossima settimana una offerta in contanti e carta per Abertis complicando l’Opas di Atlantia. L’offerta iberica sarà per metà in contanti e per il resto in azioni di nuova emissione del gruppo tedesco Hochtief, controllato da Acs.  
L’offerta di Atlantia (16,3 miliardi di euro prevalentemente in contanti per la totalità delle azioni Abertis) si concluderà il 24 ottobre- L’operazione è subordinata al raggiungimento almeno del 50% più una azione. 
 
BANCHE. PER EQUITA PREVALE L’INCERTEZZA  
 
Banche?in deciso calo.?Si temono ancora inasprimenti?delle?regole?per la gestione delle sofferenze di nuova generazione. Scrive Equita: ?“Il documento della Commissione (…) riduce le minacce sul settore rispetto a quanto emerso la settimana scorsa con l‘addendum Bce sugli Npe. Resta comunque evidente il rischio, nei casi di banche più esposte agli Npe, che una richiesta di accelerazione nel derisking/aumento di coverage si traduca in impatti significativi sul capitale. Sullo sfondo rimane infatti l‘incertezza legata alle misure annunciate dalla Bce sulle coperture degli stock”.  
Intanto, scrive il ministro Padoan, l‘Italia ritiene opportuno che si verifichi che le nuove linee guida sui non performing loans pubblicate dalla Bce siano “pienamente conformi alle prerogative che il Trattato assegna alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento europeo, e al quadro normativo dell‘Unione”. 
 
RIMBALZA CARIGE, AZIMUT SCIVOLA AI MINIMI 
 
Unicredit? -1,4%,?Ubi -3,5%,?Banco Bpm?-3,5%,?Intesa -1%. 
 
Banca Carige?+1,5%, va verso la piena adesione alla conversione dei bond ed è vicina alla cessione di un immobile in Corso Vittorio Emanuele a Milano.   
 
Nel gestito debole Azimut?-3,5%, che chiude sui minimi da aprile. Kepler-Cheuvreux ha tagliato il target price?a 19,50 euro da 20 euro. Il giudizio resta invariato a Hold.? 
 
 CAMPARI AL TOP, S’INFIAMMA ITALGAS 
 
Nel paniere principale: 
 
Tra le utility si mette in evidenza,?Italgas?+1%. Berenberg ha avviato la copertura con Buy, target 5,30 euro.?  Enel?arretra dello 0,5%.?A2A -0,6%.?Snam? -0,1%. 
 
Campari?+3,2%, segna il nuovo record storico. 
 
Luxottica -2%, chiude sui minimi da novembre 2016 nonostante la promessa sposa Essilor abbia annunciato una riorganizzazione societaria funzionale all‘operazione di integrazione.?HSBC ha confermato?il giudizio?Buy, tagliando però il target price a 59 euro da 64 euro. 
 
MONDADORI SUPERSTAR, ERG VENDE A API 
 
Nel resto del listino: 
  
– Brilla Mondadori con +6,2%, spinto dalle buone prospettive del settore libri nel secondo semestre. 
– Crollo improvviso di Amplifon, scivolata fino a -9% nella tarda mattinata con un picco di volumi, che ha visto prese di profitto in vista dei risultati. 
– Stefanel guadagna il 10% dopo l‘omologa dell‘accordo di ristrutturazione dei debiti e rafforzamento patrimoniale da parte del tribunale di Treviso. 
– Sale Erg + 2,78% sostenuta dall’avvio delle trattative in esclusiva con Api per la vendita delle 2.600 stazioni di servizio che fanno capo alla Jv TotalErg.

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