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A sorpresa la Bundesbank apre al Quantitative easing europeo. Stamani Piazza Affari è positiva

Inattesa intervista del presidente della Bundesbank, Weidmann, che apre all’ipotesi di un quantitative easing europeo sul modello della Fed per contrastare l’eccessivo apprezzamento dell’euro e la deflazione – Ripartono le aste del Tesoro – Stamani Piazza Affari inizia positiva – S&P cancella il creditwatch sullle Generali – Mediaset non vende Premium

A sorpresa la Bundesbank apre al Quantitative easing europeo. Stamani Piazza Affari è positiva

LA FIDUCIA USA E WEIDMANN SPINGONO I LISTINI
DUELLO HI TECH A WALL STREET. ASTA CTZ A MILANO

Torna il sereno sulle Borse grazie al propellente della fiducia dei consumatori, balzato ieri ai massimi da sei anni. Il bolletino segnala rialzi su tutti i mercati.

A Tokyo stamane l’idice Nikkei avanza di un quarto di punto, meglio Hong Kong e Sidney, su dell’1%. Fa eccezione Shanghai -0,14% ma un report di Morgan Stanley segnala che i prezzi, dopo i recenti ribassi, stanno tornando interessanti.

Avanza Wall Street, nonostante l’indice Case Shiller registri una frenata delle vendite di nuove case. L’indice Dow Jones chiude a +0,56%, S&P 500 +0,45% il Nasdaq sale dello 0,19%.

Le Borse europee, per merito delle aperture del presidente della Bundesbank Jens Weidmann, si sono lasciate alle spalle i timori sull’economia cinese e le tensioni in Ucraina per recuperare parte del terreno perduto alla vigilia. La Borsa di Londra segna un progresso dell’1,2%, Parigi +1,5% e Francoforte +1,6%

A Piazza Affari il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,95%.

LA BUBA APRE AL QE, L’EURO FRENA

La svolta al rialzo dei listini europei ha coinciso ieri con la pubblicazione di una sensazionale intervista di Jens Weidmann. Il presidente della Bundesbank ha aperto, a sorpresa, all’ipotesi di un quantitative easing europeo per contrastare la minaccia dell’eccessivo apprezzamento dell’euro, foriero di deflazione. La Bce, a suo avviso, potrebbe anche, per la stessa ragione, far scendere i tassi in terreno negativo. Il presidente della Bce, Mario Draghi, intanto, ha affermato ieri che l’Eurotower resta “pronta ad agire” per mantenere la stabilità dei prezzi e che i tassi di interesse rimarranno sui livelli attuali o ancora più bassi per un prolungato periodo di tempo.

L’Europa allarga, gli Usa procedono in direzione opposta. I tassi di interesse raggiungeranno il 3% entro la fine del 2016. Ad affermarlo, in un’intervista alla Cnbc, e’ il governatore della Fed di Filadefia, Charles Plosser. Per la fine del 2015, ha aggiun- la media dei miei colleghi alla Fed ha aspettative più soft”. Al termine della giornata l’euro è sceso scende a 1,379 da 1,383 sul dollaro. Stamane tratta in Asia a 1,3809.

ASTE DEL TESORO, SI RIPARTE. VISCO: PIU’ INTERESSE PER I NOSTRI TITOLI

Alla vigilia delle aste di fine mese il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha sottolineato ieri “che la fiducia degli investitori nel nostro Paese può essere messa in discussione repentinamente da azioni di governo che non garantiscano la sostenibilità del debito”. Per ora, però, ha sottolineato Visco “emergono rinnovati segnali di interesse per i mercati italiani, incluso quello dei titoli di Stato, che si riflettono in un calo della posizione debitoria della Banca d’Italia nel sistema Target2: alla fine di febbraio questa era scesa a 190 miliardi di euro, quasi 100 in meno rispetto a picco raggiunto nell’agosto del 2012”.

Oggi vanno all’asta i Ctz (2-2,5 miliardi). L’attesa è per una buona domanda, soprattutto estera, e rendimento in linea con l’asta del mese scorso: intorno o poco sopra il minimo storico dello 0,82%. Domani tocca a i Btp a 6 mesi (7,5 miliardi).

Venerdì, infine, andranno all’asta Ccteu, Btp a 5 e 10 anni per un importo complessio tra 7,5 e 10 miliardi. Ieri intanto il rendimento dei Btp è sceso al 3,39% (contro il 3,41% precedente).

FACEBOOK RISPONDE A GOOGLE-LUXOTTICA

Grande fermento sul fronte dei titoli tecnologici. Ieri sera Facebook ha annunciato l’acquisto di Oculus, leader nella realtà virtuale immersiva, per 2 miliardi di dollari, reagendo così in tempo reale all’alleanza tra Google e Luxottica. Tra i prodotti di Oculus spicca una tuta che consente al giocatore che la indossa di vivere la sensazione di trovarsi su un campo di gioco. “Il moile – ha detto Zuckerberg – è la piattaforma del presente. Noi ci stiano attrezzando per quella di domani”.

Ma l’attenzione è concentrata sull’esordio oggi a Wall Street di King Digital, la start up inglese che ha creato Candy Crush, il gioco digitale più diffuso. Ieri sono state collocate azioni per 500 milioni di dollari, fissando così il valore dell’azienda in 7 miliardi di dollari.

Nel corso degli ultimi 12 mesi in Usa le Ipo hanno raccolto 31,2 miliardi di dollari, il 79% in più dell’anno precedente. In attesa di Alibaba, il colosso cinese dell’e-commerce, valore stimato di 120 miliardi.

LUXOTTICA , SUPERSTAR A PIAZZA AFFARI

A Piazza Affari intanto grande protagonista della giornata è stata Luxottica che ha guadagnato il 3,9% dopo l’annuncio dell’accordo con Google per produrre smartglasses, occhiali con incorporano strumenti tecnologici. In particolare, le due aziende formeranno una squadra di esperti dedicati a design, sviluppo, strumentazione e ingegneria dei prodotti Glass che uniscono moda e lifestyle all’innovazione tecnologica. Luxottica ha inoltre annunciato che i due marchi di proprietà più importanti del Gruppo, Ray-Ban e Oakley, il quale vanta un’esperienza decennale nel campo della tecnologia indossabile grazie a dispositivi MP3 e HUD, saranno oggetto della collaborazione con Glass.

BRILLA UNIPOLSAI, S&P CANCELLA IL CREDITWATCH SU GENERALI

A Piazza Affari la migliore blue chip è stata UnipolSai + 4,1% sui massimi da luglio del 2012. Dall’inizio dell’anno il titolo guadagna il 18%. A spingere il titolo la settimana scorsa e anche oggi sono i conti del 2013, risultati migliori delle attese. La compagnia, nata dalla fusione fra Unipol e Fondiaria-Sai, ha chiuso il 2013 con un utile netto a perimetro post fusione di 694 milioni di euro. Il combined ratio del ramo Danni è migliorato scendendo al 93,3% dal 101,9% del 2012 (più il combined ratio è basso, più la compagnia è efficiente).

Sale anche Generali +1,5%. Standard & Poor’s ha confermato il rating A- della compagnia rimuovendo il creditwatch con implicazioni negative avviato a fine novembre scorso” in seguito alla revisione dei criteri globali di valutazione introdotta lo scorso anno” che aveva fatto temere l’avvio di un’ondata di vendite sui titoli italiani. L’outlook resta negativo perché , si legge in una nota dell’agenzia di rating, riflette il rating sovrano di lungo termine sull’Italia. Ma la nota aggiunge di prevedere che “l’esposizione di Generali agli asset italiani non aumenterà nei prossimi due anni in relazione al suo patrimonio di base”.

GIORNATA NO PER LE POPOLARI

Male le banche, soprattutto le Popolari e Mps -0,7%. La peggiore e’ stata Bpm -3,3% , penalizzata dal giudizio degli analisti di Kepler Cheuvreux che ha abbassato il giudizio a Reduce dal precedente Hold, pur alzando il target price a 0,6 euro da 0,45 euro. Banco Popolare +0,36% ha recuperato nel finale quasi tutte le pesanti perdite accumulate nel pomeriggio quando è arrivato a perdere oltre il 4% segnando un minimo a 15,73 euro. Lo scivolone potrebbe essere legato all’analisi tecnica. Gli esperti hanno individuato in area 17 – 18 euro (massimo degli ultimi tre anni) una forte resistenza in grado di frenare la tendenza rialzista.

Unicredit +0,1%, Intesa +0,6%, Mediobanca guadagna l’1,1%. Giornata negativa per le banche popolari: Banca Popolare di Milano ha perso il 3,3% dopo che Kepler Cheuvreux ha tagliato il giudizio a Reduce. Ubi -0,1%, Pop.Emilia -1,8%.

MEDIASET NON VENDE PREMIUM

Ritorno all’utile nel 2013 per Mediaset +1,63% che tuttavia per il secondo anno consecutivo non distribuira’ dividendi. Il gruppo televisivo ha chiuso l’esercizio con ricavi consolidati per 3,414 miliardi (-8,2% sul 2012) e un risultato operativo, superiore alle attese, a 246,3 milioni rispetto al -253mln di un anno fa. Il risultato netto torna positivo per 8,9 milioni dopo il rosso per 287 milioni dell’esercizio precedente, grazie anche a forti risparmi sui costi. La raccolta pubblicitaria in Italia ha registrato nel 2013 una flessione dell’11,4% ed è stata ancora “leggermente negativa” nei primi tre mesi del 2014 . Al moento, è stato precisato nel corso della conference call, non esiste alcun progetto finalizzato a vendere quote di Mediaset Premium Il progetto annunciato a dicembre circa una possibile integrazione delle attività pay italiane e spagnole è ancora allo studio e “nulla è stato deciso”.

CITIGROUP ALZA IL TARGET FIAT. TRA LE SMALL VOLA GEFRAN

Tra le blue chips da segnalare: Fiat è salita dello 0,5%: Citigroup che ha rivisto il prezzo obiettivo sul titolo da 5,9 a 6,9 euro, confermando il rating sell. Il titolo è stato spinto anche dalle ipotesi di un robusto piano di rilancio del marchio Alfa Romeo.

Cnh Industrial +1,6%, Pirelli+1,3%. Exor ha chiuso in rialzo del 2,8%. Pirelli+1,3%.

Eni è salita dello 0,9%, Enel +1,5%, Telecom Italia +1,1%.

Fra i titoli del lusso, Yoox è rimbalzata dell’1,9% dopo la caduta di ieri. Tod’s +1,4%, Ferragamo -0,2%, Moncler +0,6%. Sul resto del listino si è distinta Gefran, che ha messo a segno un clamoroso +19,57% salita a 3,862 dopo la presentazione del piano industriale 2014-2016 che prevede una crescita media annua dei ricavi pari al 12,5%.

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