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A Piazza Affari continua l’effetto Mattarella: Ftse Mib oltre quota 27 mila e spread in calo

Anche oggi Piazza Affari è tra le migliori Borse d’Europa con un rialzo dell’1,37% che permette al Ftse Mib di sfondare la soglia psicologica dei 27 mila punti base – Nexi, Moncler e Tenaris tra i titoli più gettonati – Ancora in discesa Saipem

A Piazza Affari continua l’effetto Mattarella: Ftse Mib oltre quota 27 mila e spread in calo

Borse occidentali a due velocità: i listini europei chiudono in rialzo la prima seduta di febbraio e incrementano i guadagni già visti ieri, mentre Wall Street, partita in sordina, si sta muovendo contrastata, dopo il potente recupero del Nasdaq registrato nella vigilia. Ciò non toglie che gennaio risulti uno dei mesi peggiori della storia per l’indice dei tecnologici Usa e il peggiore dal 2020 praticamente per tutti.

A incoraggiare gli acquisti nel Vecchio Continente hanno contribuito oggi i dati sulla manifattura di gennaio e la performance di Ubs, che ha dato una bella spinta al settore finanziario.

Grazie alla performance della banca svizzera (+7,25%) Zurigo sale dello 0,1,24%. Le banche sostengono anche Piazza Affari, regina in Europa, con un progresso dell’1,53%, che la porta di slancio a 27.224. Nel resto del continente: Parigi +1,43%; Amsterdam +1,33%; Madrid +1,3%; Londra +0,95%; Francoforte +0,94%.

Appaiono sotto pressione invece i titoli di Stato della zona euro e salgono i rendimenti, in attesa della riunione della Bce in agenda giovedì.

Il tasso del Bund decennale è oltre lo zero (+0,045%) e il Btp 10 anni è all’1,47%, per uno spread di 137,9 punti base.

L’euro tratta in lieve progresso sul dollaro, intorno a 1,125. È piatto il petrolio, alla vigilia della riunione dell’Opec+ di domani. Si riaccende l’oro.

Putin a Draghi: stabili le forniture di gas all’Italia

Sul fronte internazionale si segnala la telefonata tra il premier italiano Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin. Al centro del colloquio la crisi ucraina e le relazioni bilaterali. “Il presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi – recita una nota di Palazzo Chigi. Inoltre “sono stati concordati un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia”. Da parte sua Putin avrebbe garantito di mantenere stabili le forniture di gas per l’Italia.

In Piazza Affari domina Nexi, soffre Saipem

Sul podio del principale listino di Piazza Affari sale Nexi, +6,12%, alla luce dell’intervista al Sole 24 Ore del manager della concorrente francese, Worldline, Marc-Henri Desportes, il quale guarda con interesse al mercato italiano, dopo l’acquisizione dell’80% di Axepta Italia. Probabilmente sono dunque in arrivo altre partnership. Gli analisti di Equita sono positivi sia su Nexi, sia su Worldline, raccomandando l’acquisto delle azioni, per la prima con target price a 20 euro, per la seconda a 90 euro.

Bene Moncler, +4,76%, che festeggia insieme al settore del lusso in Europa i conti brillanti visti nei giorni scorsi di un gruppo come Lvmh (+0,76% a Parigi), che ha ampiamente battuto le attese, realizzando nel 2021 un giro d’affari di 64,2 miliardi di euro il 20% al di sopra dei livelli del 2019. Berenberg ha alzato il target price sulla società dei piumini a 57 da 53 euro. Nella moda brilla anche Ovs +10,2%.

Tra i titoli legati al petrolio rimbalza Tenaris +5,94%. Non sono finite invece le lacrime di Saipem, -1,26%, dopo la botta da -30% subita ieri a seguito delle stime al ribasso per il 2021, che aprono le porte a un aumento di capitale. Rialza la testa l’azioni Eni, +1,11%.

Si confermano sugli scudi le banche, felici per la stabilità politica che dovrebbe essere garantita per i prossimi mesi dalla coppia Mattarella-Draghi: Bper +3,86%; Banco Bpm +2,52%; Intesa +1,93%; Mediobanca +2,08%; Unicredit +1,86%; Mps +0,96%.

A dare una spinta al settore hanno contribuito i numeri di Ubs, che ha registrato il miglior risultato annuale dalla crisi finanziaria globale, cosa che ha incoraggiato la banca ad aumentare i riacquisti di azioni e fissare target di profitto più ambiziosi. Bene Campari +2,07%, Ferrari +1,68% e Buzzi, quest’ultima in scia ai conti superiori alle previsioni della concorrente  HeidelbergCement.

Allunga la manifattura in Europa, meno in Italia 

Dall’agenda macroeconomica emerge che a gennaio la produzione manifatturiera della zona euro ha allungato il passo, con l’indice Ihs Markit che è salito a 58,7 punti, dai 58 di dicembre. Bene all’Italia, anche se la temperatura si è abbassata un po’: l’indice destagionalizzato a gennaio è di 58,3, in calo rispetto alla quota 62 indicata per il mese di dicembre. Si tratta in ogni caso del 19esimo miglioramento mensile consecutivo.

Cresce l’attesa per la Bce

Cresce l’attesa per il meeting di giovedì della Bce, con i mercati che – scrive Reuters – “scontano due aumenti dei tassi di 10 punti base da parte della banca centrale europea entro la fine dell’anno, con la possibilità di una terza mossa”. Una prospettiva che può impensierire Christine Lagarde, che ha sempre detto di ritenere improbabile un aumento dei tassi nel 2022.

Un atteggiamento ben diverso dalla Fed, che a partire da marzo procederà con le prime mosse restrittive, benché mantenga una certa ambiguità su quanti saranno i rialzi e di che entità. L’atteggiamento ha ricadute sul valutario.

Tra gli investitori e gli analisti si sta facendo strada l’idea che in un contesto in cui la traiettoria delle banche centrali muove verso un rialzo dei tassi nelle principali economie, “l’euro potrebbe essere più attraente di quanto si pensasse”, sostiene Neil Jones di Mizuho.

Oggi, intanto, la banca centrale australiana si è mostrata più colomba delle stime: ha chiuso la sua campagna di acquisto di obbligazioni da 275 miliardi di dollari australiani (194,40 miliardi di dollari) come previsto, ma ha bocciato le scommesse sull’aumento dei tassi di mercato.

Sul fronte dei bond, il ministero dell’economia italiano ha affidato a un gruppo di banche composto da Bank of America, Citibank, Hsbc, Societe Generale e UniCredit il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo BTp benchmark a 10 anni indicizzato all’inflazione dell’area dell’euro. Il titolo, si legge scadrà il 15 maggio 2033. La transazione avverrà nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato, dice il Tesoro, annunciando inoltre che l’asta di BTp-i prevista per il 23 febbraio “potrebbe essere cancellata”.

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