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Mps, sì al rilancio: 750 milioni in più per conquistare Mediobanca, 0,9 euro per azione

L’offerta si concluderà l’8 settembre, ma dal 16 al 22 il periodo d’adesione sarà riaperto. Mps ha inoltre comunicato la rinuncia alla condizione del 66,67%, confermando la soglia minima del 35%.

Mps, sì al rilancio: 750 milioni in più per conquistare Mediobanca, 0,9 euro per azione

Il tanto atteso rilancio c’è. Il consiglio d’amministrazione di Mps ha deliberato di aumentare l’offerta per Mediobanca con una componente in contanti di 0,9 euro ad azione. Il ritocco all’insù costerà al Monte circa 750 milioni di euro.

Nella stessa nota, il Monte dei Paschi ha comunicato anche la rinuncia alla condizione della soglia del 66,67% a cui era subordinata l’efficacia dell’offerta per Mediobanca. Confermata invece la soglia minima irrinunciabile del 35%, già a portata di mano dopo l’apporto di Delfin e Caltagirone che hanno fatto salire le adesioni al 28,1%.

Dopo l’annuncio, a Piazza Affari entrambi i titoli viaggiano in rosso: -1,7% per la banca senese, -1,5% per quella milanese.

Mps: sì al rilancio su Mediobanca

Ai corsi di Borsa di lunedì primo settembre, l’offerta presentava uno sconto del 3,7%, pari a 640 milioni. Per questa ragione il cda di Mps ha scelto di procedere con il ritocco dell’offerta, aggiungendo allo scambio azionario con l’inserimento della componente. 

Calcolatrice alla mano, l’ammontare complessivo del rilancio ammonta a circa 750 milioni di euro e prevede che alle 2,533 azioni Mps per ogni titolo Mediobanca si aggiungano 0,9 euro in contanti. Il corrispettivo unitario sale dunque a 16,334 euro per azione di Piazzetta Cuccia, con un premio del 11,4% rispetto al prezzo di mercato. Il controvalore “monetario” implicito complessivo dell’offerta è pari, dice la nota di Mps, a 13,5 miliardi, “di cui 12,8 miliardi quale corrispettivo iniziale in azioni (tenuto conto del prezzo ufficiale delle azioni di Mps alla data di riferimento) e circa 0,75 miliardi quale corrispettivo in denaro”. La banca ricorda che del ritocco beneficeranno anche coloro che hanno già aderito all’offerta.

“Il consiglio di amministrazione è fermamente convinto che l’incremento del corrispettivo rappresenti un’ulteriore e concreta testimonianza del valore industriale dell’operazione e dell’attenzione dell’offerente nei confronti del mercato, con l’obiettivo di massimizzare le adesioni all’offerta ed accelerare la creazione di valore”, si legge nella nota di Mps in cui il cda conferma anche gli obiettivi finanziari dell’operazione. “In particolare – si legge – anche considerando il corrispettivo in denaro pari a euro 0,90, Mps conferma di mantenere una solida base di capitale (Common Equity Tier 1 ratio pro-forma pari a circa il 16%1 al completamento dell’operazione) e una politica di dividendi sostenibile nel tempo con un pay-out ratio fino al 100% dell’utile, supportata dall’elevata profittabilità, anche grazie a sinergie a regime stimate per circa euro 0,7 miliardi per anno prima delle imposte, e all’accelerazione nell’utilizzo delle Dta”.

Mps: l’obiettivo è superare il 51% di Mediobanca

Dopo l’assemblea che ha negato al cda di Mediobanca l’autorizzazione a procedere con l’operazione Banca Generali, le adesioni all’offerta del Monte dei Paschi su Mediobanca sono arrivate al 28,1% del capitale, grazie soprattutto ai due soci forti Caltagirone e Delfin che hanno consegnato le loro azioni. La soglia minima del 35% è dunque a un passo, considerando il probabile apporto delle tre casse previdenziali – Enpam, Enasarco e Cassa Forense hanno in mano il 5,5% – di Edizione della famiglia Benetton (2%) e di Unicredit (1,9%), nonché di Amundi, Anima e Tages.

Il rilancio servirà dunque a convincere gli investitori istituzionali ad aderire all’offerta, permettendo a Mps di arrivare al 51% di Mediobanca e prendere saldamente il controllo del cda di Piazzetta Cuccia. Sopra il 66,7% ci sarebbero anche le condizioni per convocare un’assemblea straordinaria e procedere alla fusione tra le due banche. 

Se però, al contrario, Mps dovesse fermarsi poco sopra il 35% si creerebbe una situazione in cui diverse maggioranze potrebbero formarsi di volta in volta in assemblea, cosa che tra l’altro complicherebbe le cose con la Banca Centrale Europea che, dando il via libera all’operazione, ha chiesto all’istituto toscano di fornire, entro sei mesi dalla chiusura dell’ops, dettagli sulla futura governance e sul modo in cui intende gestirla, nonché sulla maniera in cui saranno rispettate le soglie autorizzative.

Mps: l’offerta si concluderà l’8 settembre, il 16 la riapertura

Mps ha confermato infine che l’offerta lanciata su Mediobanca si concluderà il prossimo 8 settembre, anche dopo la decisione di procedere col rilancio in contanti. “Si ricorda – si legge nella nota – che il periodo di adesione terminerà alle ore 17:30 di lunedì 8 settembre 2025″. Il Monte ha invece già previsto un periodo di riapertura dei termini di cinque giorni, tra il 16 e il 22 settembre

In settimana il cda di Mediobanca

In attesa della reazione del mercato, che da tempo chiedeva un rialzo dell’offerta, la palla torna nella metà campo di Mediobanca, il cui consiglio d’amministrazione si riunirà nel corso della settimana allo scopo di valutare ed esprimersi rilancio messo sul piatto da Mps. In passato il board aveva duramente criticato l’offerta della banca senese, definendo il corrispettivo “del tutto inadeguato”.

(Ultimo aggiornamento: ore 09.24 del 2 settembre).

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