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Mps, oggi scatta l’Ops su Mediobanca che finirà l’8 settembre: se andrà in porto, cambieranno gli equilibri di potere nella finanza italiana

Lunedì 14 luglio parte l’Ops del Monte dei Paschi su Mediobanca che si concluderà ai primi di settembre. Alla banca senese basta raccogliere il 35% per esercitare un controllo di fatto su Piazzetta Cuccia ma l’obiettivo è arrivare al 51%

Mps, oggi scatta l’Ops su Mediobanca che finirà l’8 settembre: se andrà in porto, cambieranno gli equilibri di potere nella finanza italiana

Da lunedì 14 luglio scatta l’Ops del Monte dei Paschi su Mediobanca, che la giudica “ostile, priva di razionale industriale e non conveniente per gli azionisti” a cui promette più cospicui dividendi. L’operazione si concluderà l’8 settembre, giorno non proprio fausto nella storia italiana.

La banca senese, guidata dall’abile Ad Luigi Lovaglio, ha fissato al 35% la soglia minima di adesioni per poter esercitare una controllo di fatto sull’istituto di Piazzetta Cuccia, capitanata da quasi vent’anni da Alberto Nagel. Una soglia abbastanza agevolmente raggiungibile se si considera che nell’azionariato di Mediobanca ci sono le partecipazioni di Delfin (19.812%) e di Caltagirone (7,39%) che hanno già manifestato il loro sostegno all’Ops sulla quale c’è da sempre l’endorsement del Governo. Ma Lovaglio spera di arrivare al 51% delle adesioni perché, a quel livello, potrebbe consolidare Mediobanca impedendole che lanci a sua volta l’Ops su Banca Generali, godere al più presto dei benefici fiscali DTA e mettere in campo tutte le sinergie tra i due istituti. Una battaglia tutta da vedere che potrebbe contare anche su un rilancio dell’offerta senese, che venerdì in Borsa presentava ancora uno sconto del 3,9% che fa arricciare il naso agli azionisti, soprattutto esteri, di Mediobanca.

L’obiettivo del Monte dei Paschi, e soprattutto dei suoi principali azionisti (Mef e Caltagirone in testa), va però oltre la conquista della sola Mediobanca, che avrebbe di per sè un alto valore simbolico essendo stata il salotto buono del capitalismo italiano ai tempi di Enrico Cuccia. Oggi il tesoro di Mediobanca è la sua partecipazione del 13,10% di Generali, la prima compagnia assicurativa italiana con 87 mila dipendenti e 71 milioni di clienti in tutto il mondo e perla della finanza con in pancia una montagna di titoli del debito pubblico italiano. E’ Generali il vero sogno di Caltagirone e del Governo e, conquistando almeno il 51% di Mediobanca, Mps avrebbe di fatto in mano anche il Leone di Trieste. Ecco l’Ops del Monte va oltre Piazzetta Cuccia e punta a rivoluzionare la catena di comando di tutto il capitalismo finanziario italiano spostandone il baricentro da Milano a Roma, come il Governo spera.

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