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Fotografia: Collezionare per passione o per investimento?

Fotografia: Collezionare per passione o per investimento?

La fotografia è sicuramente da considerarsi tra le arti più moderne ma non sempre riconosciuta come tale, è stata spesso viene paragonata a qualcosa di intermedio tra tecnica e arte fino a quando non si è capito che poteva essere un giusto investimento e soprattutto senza troppi rischi. Il suo fascino di immortalare il momento o la persona è sempre stato motivo che ha portato molte persone a specializzarsi in questo settore. Se parliamo di fotografia come oggetto da collezionare o investimento dobbiamo distinguere due aree, la prima riguarda la fotografia storica, ossia quella realizzata tra l’800 e la metà del ‘900, caratterizzata da immagini stampate su carta fotografica spesso ai sali d’argento, e la seconda, dove la fotografia diventa opera rielaborata dall’artista, che può anche non essere un fotografo.

Partendo dai grandi fotografi possiamo dire che appartengono alla prima categoria, nomi ad esempio come: Imogen Cunningham (1883-1976), Carleton E. Watking (1829-1916), Tina Modotti (1896-1942), e a seguire…Ansel Adam (1902-1984), Irvin Penn (1917- 2009), Henri Cartier Bresson (1908-2004), Lillian Bassman (1935-2009),  Questi ed altri vengono riconosciuti soprattutto per il periodo e il contesto storico-culturale-sociale in cui hanno vissuto. Spesso si tratta di fotografie uniche o al massimo qualche copio autenticata che sul mercato oscillano dai 3-4 mila dollari fino ad alcune centinaia, se si tratta di opere particolari o come spesso accade appartenute a collezioni di qualche noto personaggio.

Irving Penn
Lillian Bassman

Altre sono le fotografie considerate per una evidente espressione artistica, vedi Andreas Serrano (1950) noto per le sue foto di cadaveri, Vera Lutter (1960) riconoscibile per i suoi particolari in bianco e nero, Helmut Newton (1920-2004) per gli scatti nel mondo fashion, Richard Avedon (1923-2004)

Helmut Newton
Richard Avedon

Sebastiao Salgado (1944) con foto di forte impatto sociale, Steve Mccurry (1950) famoso per la ragazza afgana.

Inoltre, ci sono fotografi che per tecnica e tipologia di opera vengono inseriti anche nei cataloghi di arte contemporanea, come nel caso di Vik Muniz, artista brasiliano che costruisce lo “scatto” partendo da una composizione di diversa natura, come la costruzione di immagini di “celebrities” con dei diamanti. Da qui poi lo scatto in sei/nove esemplari.

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Vik Muniz

oppure nella serie “pigment” ricostruendo con pezzetti di carta le immagini di grandi pittori come Monet e la sua japonaise.

japonaise
Japonaise – Vik Muniziona

Un modo tutto da scoprire quello della fotografia, ma quanto conviene collezionare e quanto conviene investire?

Prima di tutto affidarsi alle case d’asta o importanti gallerie, dove viene sempre rilasciato un certificato e una nota dell’acquisto, questo già garantisce che l’opera non è una copia, oltre a quelle autentiche. Seconda cosa, se si tratta di un primo avvicinamento a questo settore, meglio acquistare opere di artisti più amati, e perciò una volta che si decide di rivendere, si ha un pubblico più ampio rispetto a quei fotografi, seppur noti, ad esempio Serrano, che ha un solo e preciso collezionismo.

Opere di Newton, piuttosto che Penn, è chiaro che sono nell’immaginario collettivo e perciò più facili da ricollocare. Ma per un primo investimento dai 2 ai 5 mila dollari, non escluderei molti altri, come IMRE KINSZKI, ABELARDO MORELL, ADAM FUSS, KYUNG SOO KIM, HARRY CORY WRIGHT, NOBUYOSHI ARAKI, per poi passare a valori superiori da 10 a 30 mila dollari: TODD HIDO, KAZUYOSHI USUI, FREDERICK SOMMER, RUUD VAN EMPEL, e oltre i 30 mila dollari: MARIO TESTINO, STEVEN KLEIN, DESIREE DOLRON, ROBERT MAPPLETHORPE, PETER BEARD.

Una volta che si decide di collezionare “fotografia” è importante seguire le aggiudicazioni internazionali che segnano il valore dell’opera, dell’artista prescelto. Se l’artista per un periodo non sale di valore sul mercato, meglio decidere con degli specialisti quando sarà tempo di disinvestire.

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