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L’Inter rallenta, il Milan torna a vincere

I nerazzurri di Spalletti non vanno oltre il pari (1-1) contro un ottimo Toro e i 73 mila (!) di San Siro restano con l’amaro in bocca – Torna invece il sorriso al Milan che sfata il tabù Sassuolo vincendo in trasferta per 2-0 e salvando la panchina di Montella

L’Inter si ferma, il Milan torna a vincere. Per una volta gli umori di Milano si invertono, con i rossoneri a festeggiare 3 punti quantomai attesi e i nerazzurri a rimuginare su un pareggio che, considerati i risultati altrui, sa tanto di occasione sprecata.

Certo, il discorso può essere letto anche da un’altra prospettiva: gli uomini di Spalletti restano comunque a 2 punti dal Napoli, quelli di Montella a 9 (ma la Lazio dovrà recuperare la partita con l’Udinese, rinviata per pioggia) dalla zona Champions.

A conti fatti, insomma, l’Inter può sorridere molto più del Milan anche dopo l’1-1 interno contro il Torino. Risultato, quello di Milano, che ha assunto sfumature differenti col passare della giornata: inizialmente sembrava un passo falso, poi però, alla luce del pareggio del Napoli, può comunque essere visto come un qualcosa di positivo.

Certo, i 73 mila di San Siro speravano di vincere e assaltare il vertice della classifica, a conti fatti però l’Inter resta imbattuta e il pari in rimonta contro un ottimo Torino non può essere buttato via.

“Un po’ di amaro in bocca ci resta – ha ammesso Spalletti – A volte capita che non riesci a esprimerti al meglio, abbiamo sbagliato un po’ troppo dal punto di vista del palleggio. Alla fine però siamo riusciti a rimettere a posto le cose, complessivamente direi che è un buon punto contro una buona squadra”.

Partita strana quella di Milano, con un’Inter partita forte ma calata alla distanza e un Torino capace di crescere senza però chiudere davvero i giochi. Dopo il gol spacca-equilibrio di Iago Falque (60’), i granata hanno avuto la possibilità di segnare il 2-0 e di mettere, forse definitivamente, ko i nerazzurri.

Obi e Belotti però non sono stati sufficientemente precisi e così la squadra di Spalletti, pur senza incantare, è riuscita a ritrovare quel mordente che già in altre occasioni le aveva permesso di vincere, o quantomeno non perdere, gare che si erano messe male. La zampata di Eder (80’) ha regalato un finale al cardiopalma, tanto che Vecino ha addirittura sfiorato la vittoria con un gran destro salvato solo dalla traversa.

I 3 punti invece se li è presi il Milan, che ha così ritrovato successo e allenatore in un colpo solo. Già, perché lo 0-2 del Mapei Stadium salva di fatto la panchina di Vincenzo Montella, “salvato” dai suoi giocatori proprio nella partita che poteva segnarne l’esonero.

La classifica resta deficitaria ma i rossoneri tornano a casa con delle risposte, se non positive, quantomeno incoraggianti: per capire se la strada è quella giusta serviranno test più probanti del Sassuolo di Bucchi, quartultimo e con soli 2 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, la luce in fondo al tunnel però comincia a vedersi e chissà che questa vittoria non possa segnare un punto di svolta nella loro sin qui complicatissima stagione.

“Quella del funerale era solo una battuta e mi spiace per Gattuso, è un caro amico ed è finito anche lui in mezzo a tutto questo caos – il commento di Montella – Sono convinto che possiamo fare meglio, diversi giocatori cresceranno ancora tanto. Lotteremo fino alla fine per il nostro obiettivo”.

Due gol, uno per tempo, a indirizzare la serata del Mapei Stadium, che regalano al Milan 3 punti importanti senza sforzi eccessivi. Il primo, quello che spezza l’equilibrio del match, lo segna Romagnoli sfruttando un’uscita ingenua di Consigli (39’), il secondo invece lo firma il solito Suso con un sinistro d’autore, e questa volta il portiere del Sassuolo non può nulla.

Poca roba la squadra di Bucchi, ancora a secco di vittorie nel proprio stadio, ecco perché è presto per dire se la crisi del Milan è davvero finita. Intanto però è arrivata una vittoria che potrebbe aiutare non poco, un primo passo per cominciare davvero a fare il proprio dovere.

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