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Borsa, Mps crolla e le banche soffrono: FtseMib sotto quota 19mila

A Piazza Affari nel primo giorno di aumento di capitale il Monte dei Paschi perde l’11,04% ma in forte rosso chiudono anche Unicredit, Banco Popolare e Bper – Brillano solo Saipem e Telecom – Mediaset resta in territorio positivo – Leggero calco del FtseMib (-0,2%) che scende però sotto i 19 mila punti base

La sabbia scorre nella clessidra e, insieme ai pochi granelli ancora a disposizione, Mps affonda in un mare di vendite: -11,04%. Con Rocca Salimbeni soffre tutto il comparto bancario, a partire da Unicredit (-4,53%) e il Ftse Mib, chiude in rosso, -0,24%. Giornata fredda anche per le altre piazze europee: Madrid -0,81%; Parigi -0,22; Londra +0,08%; Francoforte +0,2%. Nel Dax 30 si segnala la cattiva performance di Deutsche Bank (-4,47%): secondo i giornali Usa il colosso tedesco dovrebbe ottenere una riduzione della multa da 14 miliardi di dollari dalle autorità americane e un accordo potrebbe arrivare entro Natale. 

Wall Street invece sembra aver trovato il suo centro di gravità: apertura positiva per i tre listini principali, nel giorno in cui Donald Trump conferma la propria vittoria con il voto dei cosiddetti grandi elettori. L’esito sembra scontato, nonostante alcuni abbiano annunciato che non voteranno per i candidati dei loro partiti, sperando di bloccare temporaneamente l’elezione del nuovo presidente. 

L’attenzione degli investitori sarà catalizzata in serata anche dal discorso sullo stato del mercato del lavoro, della numero uno della Federal Reserve Janet Yellen, a pochi giorni dal rialzo dei tassi. Fra i titoli di New York si segnala Alphabet che, attraverso la divisione Waymo, ha completato con Fca  la costruzione di cento minivan senza conducente, una versione modificata della Chrysler Pacifica Hybrid. 

Tornando a Milano: la corsa a ostacoli di Siena, oggi è incappata nelle perplessità di Quaestio, società di gestione del fondo Atlante. Si ricorda che Mps in giornata ha avviato l’operazione di aumento di capitale, che terminerà mercoledì alle 14; mentre il collocamento istituzionale gode di 24 ore in più. Mercoledì terminerà anche l’offerta volontaria di conversione dei bond subordinati, dopo la riapertura della scorsa settimana. Per il Presidente Falciai ”tutto procede come previsto” e anche con il Fondo Atlante va ”tutto bene”. Banca Intesa è per procedere: “Atlante prenderà una decisione tra oggi e domani – afferma l’ad Carlo Messina – Intesa è favorevole perché venga perfezionata l’operazione”. Sul fronte pubblico però si lavora all’ipotesi che la strada privata si riveli un vicolo cieco. Secondo quanto riferiscono le agenzie “la commissione europea è pronta a sostenere le autorità italiane a definire qualsiasi soluzione, in caso di necessità, nel pieno rispetto delle regole Ue”. Perciò continuano “i contatti costruttivi” fra Bruxelles e il nostro paese.

Il vento del nord travolge Unicredit, presto alle prese con un aumento di capitale da 13 miliardi. Vendite sulle popolari, soprattutto Bper -3,86%. In sofferenza banca Medioalnum: -2,45% e Finecobank -2,29%.

Sostengono il listino gli acquisti su Saipem +4,6%, Italgas 2,11%; Telecom +2,42%; Mediaset +1,52%. Queste ultime soprattutto nell’attesa di ulteriori mosse da parte di Vivendi che, secondo voci non confermate, potrebbe essere intenzionata a prendere il controllo del Biscione, per poi vendere la quota in portafoglio di Telecom Italia a Orange, evitando così il blocco dell’Antitrust e le norme sulle concentrazioni. Bene Fca (+0,53%) e Atlantia (+1,76%).

Fuori dal listino principale, balzo di Banca Carige (+7,62%), dopo l’esito positivo del confronto con la Bce sul programma di riduzione delle sofferenze comunicato settimana scorsa. Il maggior rialzo spetta però a Mondo Tv (+8,26%) nel segmento Star,  con lo stacco di un dividendo straordinario. 

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