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Zuckerberg a Roma: la lezione alla Luiss, gli incontri con Renzi e il Papa

Zuckerberg dona 500mila dollari e mette a disposizione della Croce Rossa la piattaforma di Facebook “per tutto quello che possa loro servire” – Nel corso della lezione tenuta alla Luiss si è parlato del rapporto tra disastri naturali e social network: il safety Check diventa un punto di riferimento per conoscere lo stato di salute di chi è in pericolo.

Zuckerberg a Roma: la lezione alla Luiss, gli incontri con Renzi e il Papa

La giornata romana di Mark Zuckerberg è cominciata con una corsa dal Circo Massimo al Colosseo, è proseguita con un’udienza con il Papa e un incontro con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, terminando infine con una conferenza alla Luiss durante la qualeil fondatore e ceo di Facebook ha parlato per più di un’ora davanti agli studenti dell’università capitolina.

“Roma detiene un posto speciale nel mio cuore – aveva scritto qualche giorno fa – Ho studiato latino e storia per molti anni. Mi piace visitare le case dei miei personaggi storici preferiti, come Cesare Augusto, che ha creato la pax romana: 200 anni di pace nel mondo. Amo Roma così tanto che Priscilla e io ci siamo andati per la nostra luna di miele quando ci siamo sposati!”.

L’incontro con il Santo Padre presso Santa Marta è durato una ventina di minuti. Greg Burke, nuovo direttore della sala stampa vaticana, rende noti gli argomenti trattati. Si è parlato “di come usare le tecnologie di comunicazione per alleviare la povertà, incoraggiare una cultura dell’incontro, e fare arrivare un messaggio di speranza, specialmente alle persone più disagiate”.  Zuckerberg ha regalato al Pontefice un modellino di Aquila, il drone solare con cui “porteremo la connessione internet nei luoghi che ancora non ce l’hanno”. 

Poco dopo, Zuckerberg si è recato a Palazzo Chigi dove è stato ricevuto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per i suoi incontri istituzionali l’imprenditore ha tolto la tradizionale maglia grigia con cui siamo abituati a vederlo e ha indossato giacca e cravatta. 

Con il Premier Matteo Renzi, oltre che del sisma in Italia centrale, “abbiamo parlato di come la tecnologia possa aiutare a creare occupazione e crescita in Italia. Ho detto al premier che sono particolarmente entusiasta del lavoro che si sta facendo in Europa sull’intelligenza artificiale”. Questo quanto scrive il numero uno di Facebook in un post pubblicato sul suo stesso social network. “Come parte del programma Facebook Al Research, stiamo fornendo di 26 server Gpu alcuni istituti di ricerca in Europa, inclusa l’università di Modena e Reggio Emilia in Italia: hanno un grande programma di intelligenza artificiale e ‘computer vision’ e noi speriamo che questa nuova tecnologi aiuti gli studenti e i professori a fare anche di più”, scrive Zuckerberg pubblicando una foto sua e di Renzi mentre mostrano uno dei server del centro dati Facebook che ha regalato al capo del governo.

Nel corso della sua lezione alla Luiss, il numero uno di Menlo Park non poteva non fare riferimento al terremoto del 24 agosto e al modo in cui Facebook “reagisce alle tragedie”. “Abbiamo iniziato a lavorare con la Croce Rossa – ha detto l’imprenditore 32enne – Abbiamo donato 500mila dollari e messo a loro disposizione la piattaforma di Facebook per tutto quello che possa loro servire”.

“Il successo non si misura dalla condivisione delle foto – ha affermato Zuckerberg – ma da quanto la nostra community può aiutare in caso di disastri naturali, come il terremoto. Nel caso dell’Italia il sistema del Safety Check ha funzionato bene. Questo è il cuore della nostra missione – ha aggiunto – lavoreremo di più su questo nel futuro, la nostra comunità per essere forte deve avere gli strumenti per intervenire in situazioni difficili”.

“Mi ha anche colpito un ristorante – ha concluso – che ha postato nel suo profilo Facebook che per ogni piatto di amatriciana darà un euro per gli aiuti ai terremotati. Ha anche inviato gli altri ristoranti a fare lo stesso e ora oltre 700 ristoranti hanno aderito. E questo mostra le potenzialità del nostro strumento”.

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