Condividi

Zelensky a Davos: “Putin ha rubato 13 anni di pace al mondo”. Le frecciate a Ue e Occidente: “Troppe esitazioni su armi e sanzioni”

Nel discorso al Wef, volto a riportare il suo Paese sotto i riflettori, il presidente ucraino ha ribadito la necessità di fornire armi a Kiev: “La guerra non riguarda solo noi. Dobbiamo ottenere la superiorità aerea”. Incontro con Blinken: “Continuate a sostenerci”. Ma Putin: “Non abbandoneremo i territori conquistati”

Zelensky a Davos: “Putin ha rubato 13 anni di pace al mondo”. Le frecciate a Ue e Occidente: “Troppe esitazioni su armi e sanzioni”

Un uomo solo (Putin) ha rubato 13 anni di pace al mondo, sostituendola con dolore, dolore, dolore che colpisce tutto il mondo. Putin incarna la guerra, è lui la sola ragione perché certe guerre e conflitti persistono e tutti i tentativi di riportare la pace sono falliti, e lui non cambierà”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo tra applausi e standing ovation al World economic forum di Davos. Un discorso atteso volto a riportare l’Ucraina al centro della scena geopolitica, dopo un mese in cui l’attenzione è stata catalizzata dalle vicende in Medio Oriente. Ma Zelensky non ha intenzione di far spegnere i riflettori su ciò che accade in Ucraina. Non a caso, a Davos ha incontrato anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken, proprio nel momento in cui è in discussione al Congresso Usa il via libera a nuovi aiuti militari, e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Zelensky ha inoltre annunciato l’intenzione di organizzare in Svizzera una conferenza di pace. 

Il discorso di Zelensky a Davos

Perché Zelensky parla di “13 anni di pace”, rubati da Putin? Perché nel conteggio include non solo i due anni di guerra iniziati il 24 febbraio del 2022 con l’invasione dell’Ucraina da parte della russia, ma anche la Crimea e le interferenze russe nei Paesi africani come Sudan e Mali. “Quest’anno deve essere decisivo – ha continuato il presidente ucraino – congelare la guerra in Ucraina potrebbe essere la sua fine. Putin è un predatore che non è soddisfatto di cibo congelato. Dobbiamo difenderci, difendere i nostri figli, le nostre case. La guerra finirà con una pace giusta”, ha detto con convinzione.

Zelensky non ha risparmiato qualche frecciata all’Europa e all’Occidente in generale, colpevoli secondo lui di aver esitato troppo nel fornire armi a Kiev e nell’approvare sanzioni contro la Russia. “Quando chiedevamo certe armi, ci hanno detto ‘non fate escalation, non fate escalation’. A causa di quel ‘non fate escalation’ quante opportunità, quanto tempo, quante vite sono state perse. Non posso credere che l’industria nucleare russa ancora non sia stata messa sotto sanzioni, anche se la Russia ha preso in ostaggio una centrale nucleare (quella di Zaporizhia, ndr)”, ha sottolineato, dicendosi comunque “grato, molto grato per tutti gli aiuti che ci vengono dati”.

“Chi pensa che questa guerra riguardi solo noi, che riguardi solo l’Ucraina, si sbaglia di grosso – ha continuato il presidente russo – Chi in Europa può avere un esercito come il nostro, che ferma la Russia? Non è meglio mettere fine a questa aggressione adesso? L’Ucraina è l’opportunità di fermare la catastrofe della guerra”.

“Dobbiamo ottenere una superiorità aerea per l’Ucraina – ha detto ancora – come abbiamo ottenuto quella nel Mar Nero. Possiamo farlo, i partner sanno ciò di cui abbiamo bisogno e quali quantità. Permetterebbe progressi sul terreno. Due giorni fa abbiamo provato che possiamo colpire aerei russi che non erano stati abbattuti finora”.

Il presidente ucraino ha concluso il suo intervento al World economic forum di Davos parlando di futuro: “Che cosa chiediamo? Avremo bisogno di investimenti, per creare opportunità per far tornare gli ucraini dall’estero. Rafforzate la nostra economia e noi rafforzeremo la vostra sicurezza”. 

L’incontro tra Zelensky e Blinken

Prima del suo discorso al Forum di Davos il presidente ucraino ha incontrato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken.

“Un incontro significativo con il segretario di Stato americano Antony Blinken. Abbiamo discusso dell’ulteriore cooperazione in materia di difesa tra Ucraina e Stati Uniti. La difesa aerea e le capacità a lungo raggio sono particolarmente importanti per il nostro Paese”, ha scritto Zelensky sui social, ringraziando il Presidente degli Stati Uniti, il Congresso e il popolo americano per “il costante e potente aiuto all’Ucraina”.

 “Contiamo sul continuo sostegno degli Stati Uniti, che è essenziale per il nostro Paese”, ha sottolineato Zelensky su X, mentre è discussione al Congresso Usa il via libera a nuovi aiuti militari. Il presidente ha fatto sapere inoltre informato Blinken e Jake Sullivan “dell’attuale situazione del campo di battaglia, dei compiti chiave per le forze di difesa ucraine quest’anno e dei mezzi necessari per adempierli”. 

“Siamo determinati a mantenere il nostro sostegno all’Ucraina e lavoriamo molto strettamente con il Congresso” su questo, ha rassicurato dal canto su Blinken  ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, dopo un incontro a Davos con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre è discussione al Congresso Usa il via libera a nuovi aiuti militari. “So che i nostri colleghi europei faranno lo stesso”, ha aggiunto.

Putin: “Non abbandoneremo i territori conquistati”

La Russia, però, non intende ritirarsi dai territori conquistati in Ucraina. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin. “Per quanto riguarda questo processo di negoziazione, si tenta di incoraggiarci ad abbandonare i territori che abbiamo ottenuto nell’ultimo anno e mezzo. Ma questo è impossibile, tutti capiscono che è impossibile”, ha sottolineato Putin citato dall’agenzia russa Ria Novosti. Putin ha aggiunto che le idee avanzate da Kiev per risolvere il conflitto attraverso un processo di pace sono “proibitive”. Il piano di pace in dieci punti di Zelensky sollecita il ritiro delle forze russe, la cessazione delle ostilità e il ripristino dei confini dell’Ucraina con la Russia.

Von der Leyen: “La Russia sta fallendo”

In mattinata è intervenuta a Davos anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “La Russia sta fallendo nei suoi obiettivi strategici – ha affermato – Vive un fallimento militare, in primo luogo. La Russia non ha conquistato l’Ucraina, l’Ucraina ha spinto la Russia fuori da metà dei territori che aveva occupato e la Russia ha perso metà delle sue capacità militari. Il fallimento è anche diplomatico: la Finlandia e la Svezia sono nella Nato, l’Ucraina mai stata così vicina al sentiero di accesso all’Unione europea”, ha analizzato la numero uno della Commissione Ue. 

“L’invasione della Russia ha un impatto sul costo della vita. Portiamo tutti i lividi dell’invasione brutale di Putin”, ha detto von der Leyen, sottolineando però che “Due anni dopo l’Europa si è ripresa il destino del suo bisogno energetico. Nel 2023 solo il 20% dell’energia europea proveniva dalla Russia”.

Stoltenberg: “In Ucraina situazione difficile”

La situazione sul campo di battaglia è estremamente difficile, la grande offensiva lanciata l’estate scorsa dall’Ucraina non ha dato risposte” – ha detto il numero uno della Nato Jens Stoltenberg, analizzando ciò che sta accadendo in Ucraina. “Nel complesso la Russia sta spingendo molto, non si può mai sottovalutare la Russia, ma ci sono anche ragioni di ottimismo – ha continuato – La cosa più importante è che l’Ucraina sta sopravvivendo come nazione indipendente. Ho fiducia che gli alleati Nato continueranno a sostenere l’Ucraina, perché non lo fanno per beneficenza, è nel nostro interesse. Dobbiamo stare al fianco dell’Ucraina”.

Commenta