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Yellen spinge l’Asia e oggi tocca alla Bce scoprire le carte. Milano inizia con il segno positivo

La Yellen rinvia l’aumento dei tassi negli Usa e oggi tocca alla Bce di Mario Draghi scoprire le carte anche se le mosse espansive sono previste per il meeting di giugno – La Fiat prova a rialzarsi dopo la batosta di ieri – Conti ok per Pirelli – Milano stamani è positiva – Enel presenta trimestrale – Le banche popolari soffrono gli aumenti di capitale

Yellen spinge l’Asia e oggi tocca alla Bce scoprire le carte. Milano inizia con il segno positivo

YELLEN SPINGE L’ASIA, OGGI TOCCA ALLA BCE
FIAT PROVA A RIPARTIRE DOPO IL CRASH

La parola ai governatori. Ieri Janet Yellen, davanti al Congresso Usa ha ribadito che il mercato del lavoro è “ancora lontano dall’essere soddisfacente”, di conseguenza la banca centrale garantirà un “elevato livello di espansione monetaria”. Poche le novità, salvo un accenno al mercato immobiliare, in un momento di stanca, e il rifemento ale tensioni internazionali: l’ora del rialzo dei tassi è ancora lontana. Oggi tocca a Mario Draghi. La previsione più accreditata è che il direttorio della Bce, per ora, non interverrà sui tassi rinviando ogni decisione su mosse espansive al meeting di giugno. Ma il mercato attende con ansia le parole di Draghi per capire se e come la banca centrale intenda reagire al calo dei prezzi e, soprattutto, alle tensioni sui cambi.

Nel frattempo, continua sui mercati la corsa al debito sovrano, favorita dai tassi bassi. Ieri il Btp decennale ha messo a segno un nuovo minimo dall’introduzione dell’euro con un rendimento al 2,984%. Lo spread Btp/Bund è a 154 punti base. Anche i titoli di Berlino, del resto, sono al centro di una forte ripresa di acquisti: 4,2 miliardi di titoli a 5 anni sono stati collocati allo 0,50% (contro lo 0,97% precedente).

All’asta del 12 maggio il Tesoro offrirà 6,5 miliardi di Bot a 12 mesicontro 7 in scadenza.

BORSE ASIATICHE ALLA RISCOSSA, SOFFRE IL NASDAQ

La miscela tra le parole di Janet Yellen e i dati positivi sulla bilancia commerciale cinese ha provocato una forte reazione al rialzo sui listini asiatici, protagonisti della miglior seduta dell’ultimo mese. Sale Tokyo +1,3% davanto a Shanghai +1,11% e ad Hog Kong +0,84%.

Anche Wall Street ha chiuso ieri sera in ripresa: Dow Jones in ascesa dello 0,72%, l’S&P 500 dello 0,5% mentre il Nasdaq, condizionato dalla frana dei titoli Internet, ha contenuto la flessione allo 0,32% .

Il tonfo del giorno riguarda Aol -20%. Crolla anche Groupon -18% dopo avere annunciato che i risultati del trimestre in corso saranno inferiori alle attese del mercato. Amazon arretra del 2,4%, Facebook-2,6%, Linkedin-3,6%, Twitter scende del 2,2%.

PIAZZA AFFARI, L’ORSO VIAGGIA SU FIAT

In attesa della Bce i mercati europei hanno preso atto con soddisfazione dell’annuncio del ritiro delle truppe russe dai confini dell’Ucraina.

Hanno così chiuso in terreno positivo le Borse di Parigi +0,4% e Francoforte +0,5%, Londra è scesa dello 0,1%, Madrid -0,6%.

Milano realizza la peggior performance in Europa; -1,31%.

La sensazione è che gli investitori internazionali abbiano preso a pretesto la delusione dei conti Fiat per portare a casa i buoni guadagni fin qui realizzati investendo a Piazza Affari, di gran lunga la migliore Borsa occidentale dall’inizio del 2014.

Dopo la presentazione del piano industriale Fca il titolo Fiat ha infatti chiuso a 7,48 euro -11,6%, una frana che si spiega con i dati deludenti della trimestrale. L’utile operativo (trading profit) è stato di 622 milioni di euro, contro gli 854 milioni attesi in media dagli analisti. Gli analisti hanno reagito così: Mediobanca ha tagliato la raccomandazione a Neutral da Outperform, lasciando il target price invariato a 9 euro. Equita ha alzato il target dell’8% a 9,5 euro e ha confermato il Buy, ma ha tagliato il peso nel portafoglio di 150 punti base. Deutsche Bank e SocGen hanno confermato il giudizio Sell con target price rispettivamente a 7 e 5,5 euro.

Nel resto della scuderia Agnelli Exor, la holding di controllo, ha perso l’1,9%. Cnh Industrial è salita dello 0,9%

CONTI OK PER PIRELLI. BATOSTA FINMECCANICA

Contrastanti le indicazioni in arrivo dal resto dell’industria.

Dati migliori del previsto per Pirelli, ieri quasi invariata -0,1% in attesa dei risultati trimestrali annunciati a mercati chiusi. Il gruppo archivia il primo trimestre con un utile netto in crescita del 26,1% a 90,4 milioni di euro (meglio delle previsioni di Intermonte) e conferma gli obiettivi per l’intero 2014 annunciati a marzo che prevedono un fatturato a 6,2 miliardi con una crescita organica maggiore di +9%/+10% e un ebit pari a 850 milioni. I ricavi consolidati dei primi tre mesi registrano una crescita organica dell’8% a 1,47 miliardi ma per l’impatto dei cambi (negativo per il 10,7%) segnano una flessione del 2,7%.

Brusco calo invece per Finmeccanica -7,49%, che martedì ha pubblicato i conti trimestrali. Anche Ansaldo Sts ha chiuso il perdita -1,71%.

Oggi Mattei Renzi parteciperà a Genova alla conferenza per l’annuncio dell’ingresso della cinese Shanghai Electric nel capitale di Ansaldo Energia, rilevata in autunno dal Fondo Strategico della Cdp.

StM è arretrata dello 0,9%

E’ finita in ribasso Brembo -5%. Indesit chiude in calo del 2,91% dopo le dichiarazioni di Aristide Merloni che ha detto che tutte le opzioni sono aperte, se andare con un partner o restare da soli.

Tenaris +1,70%. Il mercato ha reagito all’incremento del prezzo obiettivo da parte di Goldman Sachs da 14,4 a 15 euro (raccomandazione sell). Dopo i conti trimestrali, Goldman Sachs ha aumentato le stime di eps del 3% quest’anno e il prossimo e del 4% nel 2016.

SOTTO PRESSIONE GLI AUMENTI DELLE POPOLARI

Nonostante l’andamento positivo dei titoli di Stato, settore bancario in fibrillazione in attesa della Bce.

Chiudono così in ribasso Unicredit -1,6%, Intesa -4,1%, MontePaschi -6,3%.

Pop.Emilia è scesa del 3,9% dopo avere annunciato l’aumento di capitale da 750 milioni di euro.

Va peggio alle altre Popolari: Banca Pop. Milano ha perso il 5,3%, Banco Popolare -5,6%.

SALE ENEL IN ATTESA DELLA TRIMESTRALE

In calo le utility: A2A ha perso il 2,8%, Atlantia -1,9%.

Eni ha guadagnato lo 0,7%. Il colosso oil italiano ha firmato oggi a Budapest con il gruppo MOL, società oil & gas ungherese, un accordo per la cessione della sua quota del 32,445% in Ceska Rafinerska e delle controllate Eni Ceska Republika, Eni Slovensko ed Eni Romania.

La controllata Saipem segna -0,2%. Enel +0,8% alla vigilia del cda di oggi. Il consenso degli analisti si aspetta un utile netto in una forchetta di 760-800 milioni, con una flessione nell’ordine del 6-10% rispetto ai primi tre mesi del 2013 quando l’utile si era attestato a 852 milioni. L’ebitda, sempre secondo il consenso, dovrebbe scendere del 5% a 3,83-3,9 miliardi da 4,077 miliardi e l’ebit a 2,3-2,4 miliardi da 2,55 miliardi. Quanto al debito, è visto a 41,4-41,5 miliardi, in lieve crescita dai 39,86 miliardi di fine 2013, ma in calo del 4-5% su base annua.

Sale intanto Enel Green Power +1%, che ha invertito la rotta dopo la pubblicazione dei conti. La società ha comunicato che il primo trimestre 2014 si è chiuso con ricavi totali a 720 milioni di euro, in crescita del 2,6% rispetto al primo trimestre 2013.

Snam Rete Gas +0,5%, premiata da Exane.

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