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Wembley, Wimbledon e M5S: per sport e politica domenica bollente

Prima la sfida Berrettini-Djokovic, poi la finalissima di calcio Euro2020. E tra i due appuntamenti non è da trascurare il terzo: la riunione dei parlamentari 5 Stelle per contestare la riforma Cartabia della Giustizia. Un tornante decisivo per il Movimento che può ripercuotersi anche sullo stato di salute del governo ma soprattutto sul futuro dei grillini e di Conte

Wembley, Wimbledon e M5S: per sport e politica domenica bollente

Una domenica come quella dell’11 luglio la ricorderemo sicuramente a lungo. L’inattesa concomitanza tra la finalissima degli Europei di calcio – con la Nazionale dell’Italia che affronta nel mitico stadio di Wembley i padroni di casa dell’Inghilterra – e quella del blasonatissimo torneo di tennis di Wimbledon, dove per la prima volta nella storia scende in campo un italiano, Matteo Berrettini, contro il campione in carica e n.1 al mondo Novak Djokovic, non era nemmeno nelle più rosee previsioni. Ma per non farci mancare nulla, anche la politica è attesa da un appuntamento che non sarà storico ma che è sicuramente importante come l’assemblea dei parlamentari dei Cinque Stelle con i quattro ministri pentastellati sulla controversa riforma della giustizia. Riforma approvata all’unanimità dall’ultimo Consiglio dei ministri ma contestata dalla base grillina che ha trovato nell’ex premier Giuseppe Conte il suo portavoce contro il realismo politico di Beppe Grillo e di Luigi Di Maio che hanno sostenuto la riforma di Draghi e Cartabia, più volte sollecitata dalla Unione europea come condizione per concederci i soldi del Recovery Plan.

La finalissima di Wembley con l’Italia di Mancini, che in serata si gioca il titolo di campione d’Europa dopo un torneo sofferto ma entusiasmante, è sicuramente l’avvenimento clou della domenica, come la presenza eccezionale nel tempio del calcio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, testimonia. Una vittoria italiana andrebbe molto al di là del solo significato sportivo e sarebbe una salutare iniezione di fiducia per un Paese che è stato pesantemente aggredito sul piano sanitario ed economico dalla pandemia ma che, soprattutto grazie al Governo Draghi, ha reagito con orgoglio, al punto che per il 2021 si prevede una crescita del Pil di oltre il 5%, come non avveniva dai tempi del boom economico di fine anni ’50.

Ma anche un successo di Berrettini al torneo di tennis di Wimbledon, inatteso quanto la performance della nostra Nazionale di calcio, avrebbe un valore emblematico della voglia di riscossa che anima, non solo nello sport, tutto il nostro Paese.

Nel pomeriggio, proprio in concomitanza con la finale di Wimbledon e prima della finale di calcio, si terrà anche l’assemblea dei parlamentari dei Cinque Stelle che intendono contestare la riforma Cartabia sulla giustizia e soprattutto la sconfessione della precedente riforma Bonafede avallate dai ministri grillini, Di Maio in testa. Di fronte al rischio di caduta del Governo i ministri grillini spiegheranno che la loro è stata una inevitabile prova di realismo politico e che per questo hanno assecondato il provvedimento del ministro della Giustizia, apertamente sostenuto dal premier Mario Draghi che è arrivato a minacciare le dimissioni se la riforma non fosse passata in Consiglio dei ministri. Ma non è detto che riusciranno a convincere una base parlamentare riottosa, aizzata dall’ex premier Conte, ma certamente non disposta a rischiare le elezioni anticipate che con il semestre bianco che comincia in agosto diventeranno impossibili per legge. E’ inutile negare però che quello di oggi pomeriggio sia un tornante decisivo della storia dei Cinque Stelle, che può avere riflessi anche sullo stato di salute del Governo, e che rappresenta un round cruciale nella sfida al calor bianco tra Beppe Grillo, che difende la riforma e il Governo Draghi, e l’ex premier Giuseppe Conte che, se sconfitto, potrebbe imboccare la via della scissione.

Ecco perchè dire che questa è una domenica al fulmicotone – tanto per lo sport quanto per la politica – non è davvero un’esagerazione.

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