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Wall Street, trimestrali al via: da Tesla a Pepsico molte sorprese

Parte da JP Morgan la campagna trimestrale Usa e non sarà come le altre – Gli investitori guardano alle previsioni per il secondo semestre ed è caccia al futuro – In pole l’auto elettrica e il pharma, ma anche le patatine….

Wall Street, trimestrali al via: da Tesla a Pepsico molte sorprese

Promette di essere una campagna trimestrale anomala o quantomeno diversa quella che si apre oggi a Wall Street dove nei prossimi giorni arriveranno i conti di 180 società dell’indice S&P 500. Stavolta, come anticipa un report di Goldman Sachs dedicato alla earning season, le previsioni sul secondo semestre conteranno agli occhi degli analisti assai più dei risultati ottenuti nei mesi del lockdown. La banca ha peraltro ritoccato all’insù le stime di utile per azione medio delle società dell’S&P500 a 115 dollari da 110 dollari confermando la previsione sul 2021 a 170 dollari per azione, il 4% sopra il valore del 2019, e si è spinto a stimare 188 dollari nel 2022.

Nel dettaglio, Goldman si aspetta risultati in perdita per i settori Energia e Consumi Discrezionali, risultati deboli per i Finanziari. Profitti robusti per le società dei Servizi e Tecnologia. Ma Goldman Sachs aggiunge due avvertenze. “Data l’accresciuta attenzione degli investitori sulle prospettive del 2021/2022 – si legge – siamo convinti che i commenti del management sul futuro scenario saranno considerati più preziosi dei risultati realizzati nel secondo trimestre”. Non manca anche un invito alla prudenza in vista delle elezioni di novembre. 

Infine, anche se gli effetti della pandemia sono ancora ben evidenti, le opinioni delle autorità monetarie e della Casa Bianca tendono di nuovo a divergere: Il Tesoro tende a confermare la linea espansiva praticata in questi mesi, mentre la Fed, come emerge dalle parole del presidente della Fed di Dallas, Robert Kaplan, già segnala che le misure straordinarie varate per far fronte alla pandemia, non saranno lasciate in azione per sempre. Nel momento in cui ci sarà evidenza di un ritorno alla normalità, i piani d’emergenza dovrebbero essere ritirati. Ma il sapore di novità dei primi conti della pandemia ha motivazioni più  profonde e meno prevedibili di una semplice manovra monetaria. 

  • Sarà necessario valutare gli effetti della pandemia sulla dinamica dei consumi, non sempre facilmente prevedibili. La prima sorpresa l’ha riservata Pepsico, il gigante delle soft drink che insidia da sempre il primato di Coca Cola. I ricavi netti della società, complici la chiusura di locali, cinema e ristoranti hanno registrato un calo del 3% mentre l’utile netto è crollato del 20% a 1,65 miliardi di dollari. Ma tali risultati sono stati ampiamente compensati da un’impennata delle vendite di snack durante la quarantena che ha costretto i consumatori tra le mura domestiche. Secondo i dati di Nielsen, le vendite online di patatine fritte sono aumentate del 93,5% e quelle di tortilla chips del 101,2% nella settimana terminata il 20 giugno, mentre le vendite di bevande sono diminuite del 7% per effetto della chiusura dei ristoranti. Di qui un modesto rialzo +0,3% del titolo.
  • Assai più attesa e controversa la partita che si gioca attorno a Tesla, ormai il simbolo di un conflitto tra “new/new economy” ed attività tradizionali che si arricchisce ogni giorno di episodi clamorosi: lunedì il titolo ha chiuso a -3,1% dopo aver registrato per buona parte della seduta un rialzo superiore al 16%. A sostenere il rally a tripla cifra, che ha tra l’altro consentito ad Elon Musk di scavalcare Warren Buffett nella classifica degli uomini più ricchi, è stato l’entusiasmo dei piccoli speculatori: solo 40 mila investitori hanno sottoscritto per la prima volta azioni Tesla, favorendo la creazione di una bolla attorno all’auto elettrica che ormai, da sola, vale di più dei colossi tedeschi, francesi, nonché delle case di Detroit messe assieme. Ma, al di là dell’aspetto speculativo, Wall Street cerca di misurare l’impatto della rivoluzione tecnologica di Tesla.
  • Alexander Potter, analista di Piper Sandler ha alzato lunedì il target di Tesla, destinata ad entrare nell’indice S&P500 se chiuderà in utile il trimestre, a 2.322 dollari per azione, ovvero +960% dall’ ultimo prezzo obiettivo. “La mia opinione – spiega l’analista – è che i vantaggi  nel software accumulati da Tesla in materia di mobilità garantiscono al gruppo un vantaggio abissale nei prossimi anni” che esploderà con l’auto a guida autonoma.
  • Il caso Tesla è l’ultimo esempio della caccia alla Next Big Thing che rappresenta l’aspetto più audace ma affascinante del film di Wall Street protesa nella caccia al futuro cui partecipa a pieno titolo il pharma, sotto la spinta di Pfizer +10%, la più accreditata nella corsa al vaccino sul Covid-19 assieme ad una lunga serie di campioni del biotech: Moderna, la matricola più attesa, il 20 luglio sostituirà CoStar nel Nasdaq 100.
  • In questo clima, alle 14.30 ora italiana, si alza il velo sui conti di JP Morgan, la banca guidata da Jamie Dimon, il più autorevole ed ascoltato banchiere Usa. La media degli analisti si attnde un utile per azione di 1,045 dollari per il colosso che vale poco meno di 300 miliardi di dollari.
  • Seguiranno  i risultati di Citigroup Wells Fargo, in attesa di  Goldman Sachs, Bank of America e di altre big company come Delta Air Lines, UnitedHealth, Johnson & Johnson e Netflix, altra dominatrice della stagione del distanziamento sociale. 

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