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Wall Street spinge le Borse europee e a Piazza Affari Telecom vola

Piazza Affari cresce un po’ meno degli altri listini europei su cui soffia il vento rialzista di Wall Street ma le scintille di Telecom e dell’high tech permettono al Ftse Mib di restare solidamente oltre la soglia psicologica dei 23 mila punti base – Arretrano però i titoli bancari e delle utilities, con poche eccezioni.

I listini europei chiudono positivi e Wall Street viaggia sostenuta, grazie all’atteggiamento economico conciliante di Pechino e al rally del petrolio, in parte galvanizzato dall’acuirsi delle tensioni in Siria. 

Piazza Affari sale dello 0,52% a 23.173 punti, con Telecom, +3,04%, regina del Ftse Mib. Intanto si arroventa il clima fra Vivendi e Fondo Elliott in vista dell’assemblea del 24 aprile.

In Europa svetta Francoforte, +1,11%, che beneficia delle parole del presidente cinese Xi Jinping, al forum di Boao, e delle prospettiva di dazi più bassi “in modo considerevole” su una serie di prodotti, fra cui le automobili. Volkswagen svetta (+4,46%), sostenuta anche dall’annuncio di “sviluppi della sua struttura manageriale” che potrebbero portare all’uscita dell’ad Matthias Muller. Effervescente Bayer (+4,73%), in attesa del via libera alla fusione con Monsanto. Bene Parigi, +0,84%, con Lvmh (+4,82%) in grande spolvero grazie al fatturato del primo trimestre sopra le attese. Più arretrata Madrid, +0,19%.

Brillante Londra +1%. Rimbalza Mosca, +3,96%, che recupera parte delle perdite di ieri. Il rublo invece s’indebolisce ulteriormente contro il dollaro e vengono annullate le aste di titoli di Stato in programma per domani “a causa della congiuntura di mercato sfavorevole”. 

L’euro si apprezza moderatamente contro il biglietto verde, con il cross in area 1,235. Fra le materie prime il petrolio viaggia forte e il Brent supera i 70 dollari al barile, portandosi a 70,71 dollari, +3%. Piatto l’oro, 34,84 euro al grammo.

Sul secondario sale leggermente il rendimento del Btp 10 anni all‘1,8%, poco mosso lo spread con il Bund tedesco a 127.80 punti base. In uno studio di Morgan Stanley, dal titolo “April showers bring bond bulls”, si consigliano i titoli italiani: “Crediamo che il prezzo a cui trattano i Btp decennali, anche a causa dell’esito incerto delle elezioni, rappresenti un’opportunità di prendere una posizione lunga che può beneficiare dei buoni fondamentali dell’economia”.

In Piazza Affari il titolo più scambiato resta Telecom. Per Radiocor sarà depositato probabilmente domani il ricorso d’urgenza della società contro l’integrazione da parte dei sindaci dell’ordine del giorno dell’assemblea con le proposte del fondo Elliott. Ma gli americani non ci stanno e bollano la mossa come “un altro cinico tentativo di Vivendi di evitare la responsabilità e ritardare il voto degli azionisti”.

In scia all’attenuarsi dei rischi di guerra commerciale fra Usa e Cina riprendono fiato alcuni titoli industriali come Prysmian  +2.36% e Cnh +2,7%. In denaro Stm +2,61%. I prezzi del greggio favoriscono i petroliferi, in particolare Tenaris +2,83%.

Le prese di beneficio penalizzano alcuni titoli particolarmente gettonati nelle scorse sedute come A2a -1,28%; Snam -0,67%; Moncler -1,08%. Deboli le banche, Banco Bpm -1,38% e Unicredit -0,86%.

Fuori dal paniere principale resta in retromarcia Mps -3,11%. Prosegue invece il rally di Banca Ifis, +3,81%. Le quotazioni beneficiano della notizia sul perfezionamento di tre deal da parte della neo costituita area npl nel corso del primo trimestre 2018. Secondo rumor di stampa, la banca veneta sarebbe in lizza con il fondo Cerberus per un pacchetto da 6 miliardi di crediti deteriorati che Crédit Agricole intende cedere in Italia.

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