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Wall Street in progresso prima del voto e l’Europa rimbalza

Per ora i mercati finanziari non tradiscono particolari tensioni per il voto americano, mentre in Asia il Toro prosegue la sua corsa – In rialzo anche le Borse europee, malgrado Merkel avverta che la lotta alla pandemia “sarà lunga”

Wall Street in progresso prima del voto e l’Europa rimbalza

Si vota, finalmente. Ma è impossibile che stasera, a urne aperte, emerga il nome del nuovo presidente degli Stati Uniti, perché quasi cento milioni di americani hanno consegnato la loro scheda elettorale alla posta. Forse il verdetto arriverà solo nel fine settimana. Intanto, le città si blindano per evitare violenze e saccheggi. Già chiusa Rodeo Drive a Los Angeles, palizzate medievali proteggono le vetrine della Quinta Strada.

I mercati finanziari, sommersi dai derivati emessi per difendersi dalla volatilità (o sfruttarla a proprio vantaggio), non tradiscono per ora tensioni: Dow Jones +1,6%, S&P +1,23%, Nasdaq +0,42%. Il future dell’indice S&P500 di Wall Street è in rialzo stamane dello 0,5%.

Il pacchetto pro-Trump, secondo JPMorgan, è composto dai titoli delle grandi banche: l’indice di settore ieri è salito del 2,3%.

Ma l’attenzione dei mercati, per ora, resta concentrata sull’emisfero Sud. L’Australia ha tagliato allo 0,1%il tasso di sconto, ma merita di essere segnalata anche la composizione del nuovo governo della Nuova Zelanda, promosso dalla popolarissima Jacinda Ardern. Sono stati inseriti, pro quota, le diverse anime del Paese del kiwi: 5 ministri su 20 sono maori, otto le donne, non manca un gay.

Prosegue intanto la stagione del Toro in Asia. Il Nikkei di Tokyo guadagna l’1,5%. Kospi di Seul +1,5%. BSE Sensex di Mumbai +1%. Stamattina l’Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dell’1,9%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,9%.

Si avvicina il momento della quotazione a Shanghai e a Hong Kong di Ant Group, la società dei pagamenti digitali che dovrebbe debuttare con una capitalizzazione di 316 miliardi di dollari dopo il collocamento presso il pubblico di 40 miliardi. Una marcia trionfale che spaventa le autorità, che hanno convocato ieri il presidente e primo socio, Jack Ma, per “un’intervista”. Il tycoon minaccia di sconvolgere il mercato del credito. Non a caso la banca centrale cinese ha appena diffuso una proposta per un nuovo regolamento del microcredito fornito direttamente ai consumatori.

Petrolio Brent piatto a 39 dollari il barile, dal +4% di ieri. Ieri il ministro dell’Energia della Russia ha incontrato i rappresentanti delle principali compagnie petrolifere del Paese per discutere della possibilità di rinviare gli aumenti di produzione previsti con l’inizio del 2021.

L’Italia, anzi l’Europa, è ormai alle prese con “questo drammatico momento”, come l’ha definito il premier Giuseppe Conte annunciando le nuove misure per tentare di arginare il Covid 19. La situazione resta difficile in tutta Europa. La cancelliera Angela Merkel ha detto che per la Germania “la luce alla fine del tunnel è ancora lontana”.

L’EUROPA RIMBALZA. EURO/DOLLARO AI MINIMI DA 5 SETTIMANE

Eppure anche in Europa novembre si è aperto all’insegna del Toro. A favorire il rally sono stati i dati macro che hanno sorpreso in positivo. A partire dall’Italia. L’indice Pmi manifatturiero, che registra la fiducia dei responsabili degli acquisti delle imprese in Italia, sale a 53,8 punti in ottobre da 53,2 punti di settembre, al livello più alto dal marzo 2018. Molto forte il contributo dell’export, che ha messo a segno il tasso di crescita maggiore in tre anni. Non meno brillante l’Indice tedesco, che si è attestato a 58,2 punti, sopra le stime, mentre per l’Eurozona il dato sale a 54,8 punti. ai massimi da luglio 2018. Il dato è in sintonia con l’exploit della Cina, spinta dalla domanda interna ai livelli di dieci anni fa. Passano così in secondo piano, almeno per un giorno, sia i problemi della pandemia che l’ansia per il voto Usa grazie anche al rimbalzo del petrolio. Ma oggi i ministri delle Finanze della Ue discuteranno su come rispondere alla frenata delle prospettive economiche. Intanto il cross euro-dollaro è sceso per il sesto giorno consecutivo a 1,164, sui minimi delle ultime cinque settimane.

MILANO AL TOP, RIALZO RECORD PER LA BIOTECH KIADIS (+245%)

Piazza Affari è stata la Borsa migliore: +2,55% a 18.400 punti base. Galoppano anche le altre: Francoforte +2%; Parigi +2,11%; Madrid +2,06%; Londra +1,46%.

Da Guinness dei primati il balzo della biotech olandese Kiadis, +245% dopo che Sanofi (+2,6%) si è offerta di acquistare l’azienda per 308 milioni di euro per aumentare la sua gamma di prodotti per l’immunoterapia.

BTP SOTTO PRESSIONE: SPREAD A 136

L’incertezza si è riflessa sui rendimenti dei periferici, in lieve rialzo.

In chiusura lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è a 136 punti base dai 137 in avvio e dai 134 di venerdì. Il tasso del decennale si attesta in area 0,72%, rispetto allo 0,74% in avvio e contro lo 0,71% di venerdì.

ZONA EURO: IL 73,5% DEI TITOLI DI STATO TRATTA SOTTO ZERO

Tre quarti degli 8.900 miliardi di euro di titoli di stato della zona euro scambiati su Tradeweb hanno avuto rendimenti negativi alla fine di ottobre, registrando un livello record.

Il valore di mercato dei bond sovrani della zona euro con rendimenti inferiori a 0% è salito a circa 6.530 miliardi di euro, pari al 73,25% del mercato totale.

Si tratta di un incremento rispetto ai poco più di 6.000 miliardi di euro di fine settembre, toccando un record nei dati che risale al 2016.

DAGOSPIA: LA UE POTREBBE CANCELLARE I DEBITI DELLA PANDEMIA

Cancellare i debiti contratti durante la pandemia del Covid. Le voci sono circolate insistenti e alle 20:43 di ieri le ha rilanciate Dagospia. Sembra sia in corso una discussione fra i commissari di Bruxelles per far sopravvivere l’Unione europea. I Paesi più in crisi, Italia, Spagna, Grecia, ma anche la Francia chiederebbero alla Bce di condonare il loro debito.

POSSIBILE UN ANTICIPO PER L’ITALIA DEL RECOVERY FUND

Più fattibile la proposta del Parlamento europeo di aumentare la quota di prefinanziamento del Recovery Fund dal 10 al 20%. L’Italia potrebbe ricevere 40 miliardi di euro di anticipo. “Proponiamo di prolungare il programma da 3 a 4 anni” e “di aumentare il prefinanziamento dal 10 al 20% per aiutare di più e più rapidamente”, ha detto Siegfried Muresan del Ppe, che è uno dei tre relatori per il provvedimento al Parlamento europeo.

IL PETROLIO GUIDA IL RALLY. VENDITE AUTO, SALE SOLO FCA

Inizio di settimana in forte rialzo per il comparto oil e oil service, con i prezzi del petrolio che restano volatili: Saipem +7,63%, Tenaris +5,23%, Eni rimbalza del 5,84%.

Brilla anche l’automotive: Fca e Ferrari+2,64%, Cnh Industrial +3,6%, Pirelli +1,96%. Avanza anche Exor: +5,65%.

Il mercato dell’auto a ottobre ha segnato il passo (156.978 unità, in linea con le 157.262 dello stesso periodo dello scorso anno, -0,2%) dopo la mancata conferma degli incentivi subito esauriti per quanto riguarda la parte più importante del mercato. Buone notizie arrivano dal gruppo Fca, che è in controtendenza: rispetto al mercato e chiude ottobre con 37.936 immatricolazioni, in crescita del 12,57% rispetto allo stesso mese del 2019. La quota sale quindi dal 21,43 al 24,17% (+2,74%).

In evidenza anche Leonardo (+3,77%), Prysmian (+3,04%) e Stm (+1,95%).

MPS, OCCORRONO DUE MILIARDI. IL MEF: UNICREDIT NON C’ENTRA

Forti guadagni anche per il settore bancario: resta caldo il fronte degli M&A. Da notare Unicredit (+3,2%) e Banca Monte Paschi (+8,32%), in scia alle voci di un’accelerazione, poi smentita da fonti del Mef, su una possibile fusione. In realtà, di concreto c’è solo la ricerca di nuovi fondi. Monte dei Paschi ha bisogno di almeno due miliardi di euro per evitare che le perdite in arrivo portino il patrimonio al disotto del minimo stabilito dalla vigilanza Bce. E continuare – ma solo dalla prossima primavera – la ricerca di un compratore che il Tesoro è impegnato con l’Europa a trovare entro l’aprile 2022. Nel luglio 2017, via XX settembre versò 5,4 miliardi per diventare azionista al 68,5% e due anni prima aveva ricevuto in azioni Mps altri 243 milioni di interessi su un bond.

INTESA-FCA, ACCORDO SULLA SANITÀ

Corrono anche le altre banche, in scia ad intesa Sanpaolo (+4,42%). La divisione assicurativa della banca si è aggiudicata la gestione dei fondi sanitari integrativi contrattuali dei gruppi Fiat Chrysler e Cnh Industrial.

Brillano anche Mediobanca (+3,48%), Banco Bpm (+3,93%) e Bper (+3,74%).

NEXI-NETS, VERSO UN CAMPIONE EUROPEO GUIDATO DA CDP

Focus anche su Nexi (-3%) il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso. La società dei pagamenti elettronici fa sapere stamattina di aver avviato un negoziato in esclusiva in vista della fusione con la danese Nets: l’operazione, tutta in carta, ha ricevuto il via libera di Cassa Depositi e Prestiti, futuro primo socio dell’aggregato Nexi-Sia. Nets verrebbe valutata circa 10 miliardi di dollari, secondo quanto riporta Reuters. Nexi ha tempo fino all’11 novembre per chiudere l’acquisizione della società dei pagamenti leader nel nord Europa valutata 7,2 miliardi di euro (compresi 1,8 miliardi di debito). Alla fine dell’operazione, Cassa Depositi e Prestiti sarà l’azionista principale di un gruppo di respiro europeo, capace di tenere testa al leader francese Worldline, che è appena convolato a nozze con Ingenico.

MEDIOBANCA PROMUOVE MEDIOLANUM

Nel gestito, in evidenza Banca Mediolanum (+5%). Mediobanca ha promosso il titolo ad Outperform, con target price a 7,1 euro.

Generali (+2,7%) sta valutando di salire dall’attuale 24,5% al 30% di Cattolica, alla luce del grande numero di soci che hanno optato per il recesso piuttosto che avallare la trasformazione in Spa della compagnia assicurativa.

Nel resto del listino, Diasorin -1,3%. La società sta lavorando su un test rapido per valutare la risposta immunitaria del vaccino anti-Covid. L’ad Carlo Rosa non dà indicazioni sul business nel quarto trimestre, “perché ancora non riusciamo a immaginare gli effetti di nuovi lockdown”.

AIM: ENERTRONICA +22,67% VENDE FOTOVOLTAICO IN COLOMBIA

ùNell’Aim, in rally Enertronica (+22,67%): la società ha siglato un accordo definitivo per la fornitura di 190 MW di inverter fotovoltaici che saranno utilizzati per la realizzazione del più grande impianto fotovoltaico della Colombia.

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