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Valanga di nomine pubbliche in arrivo: oggi Terna, poi i grand commis

NOMINE PUBBLICHE – Numerose le poltrone da confermare o cambiare entro la fine di maggio – Oggi si decide l’ad di Terna – In gioco Istat, Inps, Agenzia delle entrate, Fs e i posti chiave nei ministeri che contano – Un paio di ex ministri (Giovannini e Treu) in corsa

Valanga di nomine pubbliche in arrivo: oggi Terna, poi i grand commis

Oggi è attesa la fumata bianca per Terna: il board della Cassa depositi e prestiti, che ne è l’azionista di riferimento, dovrebbe indicare il nuovo ad in vista della prossima assemblea. In corsa un interno (Gianni Armani) e il direttore della Cdp (Matteo Del Fante). Il prescelto affiancherà il nuovo presidente Katia Bastioli.

Dopo Terna tocca ai grand commis dello Stato, enti pubblici e ministeri. Sono 28 le poltrone da confermare o cambiare nell’ alto potere burocratico. Soni in scadenza il Ragioniere generale dello Stato (che però sarà confermato) e il Direttore generale del Tesoro, per il quale un candidato forte è lo stesso Del Fante della Cdp se non verrà confermato La Via.

A maggio a causa dell’ età se ne andrà il Direttore generale dell’ Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Poi sul tavolo c’è la successione a Moretti alla guida delle Ferrovie dello Stato: chiamatosi fuori Cattaneo (ex Terna) restano in corsa Elia e Arcuri.

La poltrona dell’ Istat invece è ancora vacante e l’ex ministro del Welfare Giovannini non ha nascosto la sua disponibilità a rientrare. Prossima ma complessa invece la scelta per il prossimo presidente dell’Inps. Il candidato più forte resta l’ex ministro Tiziano Treu. Il governo ha concesso 45 giorni per modificare le cariche più alte del Palazzo Chigi, ma i decreti di nomina che dovevano essere pronti entro l’11 aprile sono ancora attesi.

L’ altro aspetto riguardante Palazzo Chigi è l’Agenzia per la coesione dove la diarchia Renzi-Delrio vorrebbe concentrarne i  programmi di spesa nazionale. Sono quindi 28 le poltrone che entro 90 giorni devono essere riconfermate o cambiate dal Governo secondo la legge 165 del 2001. Si tratta dei segretari generale e capi dipartimento dei tredici dicasteri.

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