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Unicredit, il Mef invia lettera di chiarimenti: “Golden Power su Banco Bpm legittimo”

Nessun passo indietro del Governo sul Golden Power applicato all’Ops Unicredit-Banco Bpm. In una lettera di chiarimenti inviata a Piazza Gae Aulenti il Mef ribadisce la legittimità delle prescrizioni imposte con il Dpcm del 18 aprile

Unicredit, il Mef invia lettera di chiarimenti: “Golden Power su Banco Bpm legittimo”

“Daremo le risposte che dovremo dare”, aveva detto due giorni fa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso di un’audizione in Senato. E le prime risposte, a 48 ore di distanza, sono arrivate. Il Mef ha inviato una lettera a Unicredit contenente le “conclusioni della prima fase relativa ai chiarimenti richiesti dallo stesso istituto bancario in sede di audizione relativa allo stesso monitoraggio” del Tesoro sui paletti imposti a Piazza Gae Aulenti per l’Ops su Banco Bpm. Le prescrizioni, sostiene via XX Settembre in una nota, sono considerate “legittime” e l’istituto ha comunque la possibilità di dimostrare che non è possibile rispettare uno o più paletti. Il Governo sembra dunque non avere intenzione di fare marcia indietro, continuando a considerare l’offerta una “questione di sicurezza nazionale”, come detto dal ministro qualche settimana fa, benché coinvolga due banche italiane. 

La lettera del Mef a Unicredit

Il Mef, “in qualità di amministrazione competente per il monitoraggio” ha inviato a Unicredit una lettera di chiarimenti sui paletti imposti con il Dpcm del 18 aprile.

“In particolare, il Mef – si legge nella nota diffusa da via XX settembre – oltre a soffermarsi sull’ambito delle singole prescrizioni contenute del Dpcm approvato lo scorso 18 aprile, confermandone la piena legittimità e la possibilità di realizzazione concreta, ha comunque ricordato, la possibilità da parte dell’Istituto bancario di comunicare e comprovare le circostanze che non consentono, nel caso concreto, l’adempimento delle singole prescrizioni, da leggere alla luce dei principi di leale collaborazione e buona fede”.

Tra i paletti imposti dal Mef figurano l’obbligo per Unicredit di mantenere inalterato il livello di Btp in portafoglio, quello di non ridurre il rapporto impieghi/depositi praticato da Banco Bpm e Unicredit, né il livello del portafoglio attuale di project finance di Banco Bpm e Unicredit in Italia. Infine Piazza Gae Aulenti dovrà cessare tutte le sue attività in Russia entro 9 mesi dal Dpcm, vale a dire entro gennaio 2026.

Lo scorso 10 maggio, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non aveva usato mezzi termini, sostenendo che l’offerta di Unicredit su Banco Bpm riguarda la sicurezza nazionale, non spiegando però quali siano i motivi per i quali l’aggregazione tra due banche italiane dovrebbe rappresentare un pericolo.

La Commissione europea, da parte sua, ha acceso un faro sull’interventismo dell’Esecutivo italiano, utilizzando due diversi meccanismi per ottenere risposte sull’esercizio dei poteri speciali: da un lato la procedura EU Pilot, un meccanismo informale di scambio che precede l’avvio di una procedura di infrazione in caso di potenziale inosservanza del diritto Ue da parte di uno Stato membro, dall’altro l’istruttoria della DgComp. Entrambe le procedure dovrebbero concludersi nelle prossime settimane.

Unicredit inoltre ha presentato ricorso al Tar del Lazio per ottenere una valutazione sull’applicazione del “golden power”. L’udienza è prevista il 4 giugno.

Orcel non commenta

Interpellato a margine della relazione annuale del governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, sulla possibilità che dopo la nota del Tesoro Unicredit rinunci all’operazione su Banco Bpm, l’amministratore delegato della banca, Andrea Orcel si è limitato a rispondere “vedremo”. “In questo momento di forte turbolenza macroeconomica Unicredit è pronta a finanziare la domanda di credito di famiglie e imprese, in particolare quella delle pmi, che sono al centro del sistema economico dell’Italia”, ha aggiunto. 

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