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Ue: 22 miliardi per innovazione industria e ricerca

Nei prossimi 7 anni l’Ue investirà più di 22 miliardi per favorire l’innovazione dell’industria. Cinque i comparti maggiormente interessati: medicinali innovativi, aeronautica, bioindustrie, celle a combustibile e idrogeno e elettronica. Le iniziative tecnologiche sono aperte ad un’ampia gamma di industrie in Europa, comprese le Pmi.

Ue: 22 miliardi per innovazione industria e ricerca

Nei prossimi 7 anni l’Ue investirà più di 22 miliardi di euro per favorire l’innovazione nell’industria. Ad annunciarlo è José Manuel Barroso specificando come la maggior parte degli investimenti sarà destinata a parternariati pubblico-privato nei campi dei medicinali innovativi, dell’aeronautica, delle bioindustrie, delle celle a combustibile e idrogeno e dell’elettronica.

L’Unione europea punta quindi a ridare slancio alla competitività dell’industria in settori che procurano oltre 4 milioni di posti di lavoro. “L’Ue deve conservare un ruolo guida nei settori tecnologici strategici a livello globale che creano posti di lavoro di elevata qualità” ha specificato Barroso.

Le iniziative tecnologiche, spiega la Commissione, sono aperte ad un’ampia gamma di industrie in tutta Europa, comprese le Pmi, e tutti i tipi di organismi di ricerca possono fare domanda di finanziamento. Sono già in corso l’iniziativa in materia di medicinali innovativi che mira a sviluppare nuovi trattamenti e vaccini; l’iniziativa tecnologica congiunta Clean Sky il cui obiettivo è quello di sviluppare l’uso di tecnologie pulite ed efficienti per i trasporti riducendo le emissioni di CO2; l’Itc in materia di idrogeno e celle a combustibile. In materia di elettronica verranno combinati due partenariati esistenti, mentre l’Itc per le bioindustrie è invece un iniziativa nuova.

Nel complesso, grazie a investimenti per 8 miliardi di euro proposti sulla base del prossimo programma Ue di ricerca e innovazione (Horizon 2020), saranno garantiti circa 10 miliardi di euro da parte dell’industria e quasi 4 miliardi da parte degli Stati membri dell’Ue.

Maire Geoghegan-Quinn, commissario per la ricerca, ha sottolineato come iniziative di questo genere “non solo rafforzano la nostra economia ma sono un investimento in una migliore qualità di vita. Questa collaborazione ci consentirà di affrontare questioni che nessuna singola impresa o singolo paese potrebbero fronteggiare da soli”.

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