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Ucraina: “Ue e Italia, non cedete sulle sanzioni contro la Russia”

Conferenza stampa dell’ambasciatore ucraino a Roma, Yevhen Perelygin alla vigilia della verifica sull’accordo di Minsk – Numerosi i temi trattati: dal rapporto UE/Ucraina e Italia/Ucraina alla situazione socio-economica ucraina e agli accordi di Minsk – L’ambasciatore Perelygin esorta l’Italia e tutti i Paesi membri dell’UE a continuare la politica delle sanzioni per costringere Putin a porre fine alla guerra e a sedersi al tavolo del negoziato

Ucraina: “Ue e Italia, non cedete sulle sanzioni contro la Russia”

L’Europa sta vivendo tempi difficili e i rischi per la sua sicurezza possono essere superati mantenendo una politica di solidarietà, di rispetto del diritto internazionale e dei valori comuni. Così ha esordito l’Ambasciatore ucraino in Italia, Yevhen Perelygin, sottolineando le parole di poche giorni fa di Vladimir Putin: “I confini della Russia non hanno limiti”. Secondo l’ambasciatore è sbagliato parlare di “guerra civile” o di “guerra ibrida”, dal momento che si tratta di una vera e propria guerra, che fino ad ora ha provocato in Ucraina 11mila morti – di cui 9mila sono civili – e più di un milione e mezzo di sfollati.

Il focus dell’Europa deve essere posto soprattutto sulla attuale situazione della repubblica democratica di Crimea. L’occupazione russa in questa regione dell’Ucraina Orientale – che è costata il 16% del PIL ucraino – ha portato l’esercito militare di Putin infatti a presidiare la zona con più di settemila soldati e circa 700 carri armati. L’ambasciatore comunque si è detto riconoscente dell’impegno della comunità internazionale che, attraverso l’Onu e la Corte dell’Aia, ha riconosciuto la Russia “potenza occupante” che sta violando i diritti umani.

L’atteggiamento “aggressivo del potente vicino” – ha dichiarato Perelygin – va contro gli accordi di Minsk, stipulati il 5 settembre 2014 per porre fine alla guerra dell’Ucraina orientale. Gli ostacoli per l’implementazione di questi sono numerosi: armamenti e truppe della federazione russa in Donbass, il sostegno con rifornimenti di armi pesanti ai separatisti dell’Ucraina Orientale e la mancanza di accesso agli osservatori internazionali in tutte le zone del Donbass e della frontiera russo-ucraina. L’auspicio dell’Ucraina è quello di far sì che venga data una forte accelerazione al processo politico che deve portare al rispetto degli accordi presi ormai due anni fa.

Il Presidente ucraino Petro Poroshenko ha proposto, al termine del vertice di fine ottobre tenutosi a Berlino con François Hollande, Angela Merkel e Vladimir Putin, una “road map” per accelerare l’applicazione degli accordi di Minsk, in vista di una soluzione della crisi nell’Est dell’Ucraina. E’ previsto in queste ore un incontro fra i Ministri degli Esteri di Ucraina, Russia, Germania e Francia per discutere la bozza della “road map” ma l’ambasciatore Perelygin si è detto “pessimista sul buon esito dell’incontro, considerata la distanza della posizione del ministro russo rispetto alle altre”.

Passando ai rapporti bilaterali tra Ucraina e Italia, l’ambasciatore ucraino è apparso molto ottimista, considerato l’importante ruolo italiano come player globale all’interno del G7 e degli altri principali organismi internazionali. Esistono, secondo l’ambasciatore, buone prospettive di cooperazione commerciale ed economica, considerando anche l’aumento del 41% delle esportazioni di prodotti italiani in Ucraina riscontrato nell’ultimo anno. L’Ucraina infatti, a tre anni di distanza dagli eventi di piazza Maidan, sta vivendo un periodo di crescita economica, anche grazie alle facilitazioni create per la nascita di nuovi business e alla nascita di due nuovi organi per la lotta alla corruzione.

Le sanzioni contro la Russia certamente vanno a colpire il business italiano, ma Perelygin ha precisato che sui 28 Paesi UE che subiscono perdite a causa delle sanzioni, l’Italia è al diciottesimo posto di questa particolare classifica. Gran parte del problema economico che si è venuto a creare è causato dalla situazione interna russa, non tanto dalle sanzioni. I prodotti di alta moda e il settore automobilistico, ad esempio, sono esenti dalle sanzioni stesse, ma nonostante ciò fanno fatica ad essere esportati nell’Est Europa, a causa appunto della grave crisi economica che sta vivendo la Russia.

L’ambasciatore è così intervenuto sul tema: “Spero che l’Italia continui ad essere un player globale di primo livello, concentrandosi più sulle violazioni dei diritti umani perpetrate in Crimea e nel Donbass piuttosto che sulle perdite economiche subite a causa delle sanzioni alla Russia”.

Rispondendo a margine della conferenza alle domande su Trump e sui futuri rapporti Ucraina/Stati Uniti, l’ambasciatore ha osservato: “Aspettiamo, facciamolo lavorare; c’è una grande differenza fra le promesse pre-elettorali e la realpolitik, solamente dalle azioni concrete del prossimo presidente USA potremo giudicare. Siamo ottimisti circa lo sviluppo di rapporti strategici e confidiamo sulle capacità imprenditoriali di Trump”.

Concludendo, Perelygin ha ribadito la grande fiducia che l’Ucraina ripone nell’Unione Europea, che deve mantenere il proprio ruolo di player globale e, tramite la cooperazione, deve riportare Putin al tavolo delle negoziazioni, affinché si ponga fine alla guerra.

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