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Tutto è possibile: anche il ritorno del riso in Sicilia

Da qualche anno il riso è tornato in Sicilia. A ridar vita alla coltura sull’Isola è l’azienda Agrirape che continua tuttora nella riscoperta, promozione e valorizzazione dei prodotti tipici di questa terra. Arancini, timballi e crespelle ora sono totalmente “siciliani”. E gli chef apprezzano

Tutto è possibile: anche il ritorno del riso in Sicilia

In Sicilia si coltivava il riso? Quasi nessuno lo sa, eppure era molto diffuso nell’Isola, almeno fino inizio del ‘900. Per quanto si possa pensare, il riso può trovare in Sicilia le condizioni ideali per esplicare tutte le sue potenzialità produttive, soprattutto in regime di agricoltura biologica. Inoltre, per le temperature miti e il mare, il clima siciliano è più adatto alla risicoltura rispetto a quello della Pianura Padana.

Era una pianta molto diffusa in passato, fu importato dagli arabi e coltivato nelle zone paludose della Sicilia, come la piana di Catania, che fornisce le condizioni ambientali ottimali per la sua coltura, trovando in arancini, crespelle, timballo e sartù siciliani il suo miglior impiego.

Poi due eventi contribuirono a far abbandonare la sua produzione. Ad unificazione appena avvenuta, Cavour bandì la coltura del riso per favorire le coltivazioni nel suo Piemonte. Poi qualche decennio dopo il colpo di grazia arrivò con la bonifica integrale promossa da Mussolini, ponendo fine alla presenza di quelle paludi e acquitrini vocate per la coltivazione di riso, ma che comportavano diversi problemi a livello ambientale e sanitario. Non fu risparmiato nemmeno il feudo impiantato a risaia nel Principe Moncada, sulla piana di Catania. E proprio su questo appezzamento di terra la famiglia Manna ha deciso di ridar vita alla coltura del riso.

Una scommessa vinta quella di Angelo Manna, produttore di terza generazione e titolare dell’azienda Agrirape a Lonforte, in provincia di Enna. Angelo Manna insieme al padre Giuseppe coltivavano confetture (protagonista la pesca autoctono e gli agrumi), marmellate e legumi tipici della zona che rischiavano l’estinzione, come la fava larga, la cicerchia e la lenticchia nera. Poi l’intuizione, arrivata mentre guardavano un programma di cucina in cui uno chef siciliano parlava dei suoi piatti a base di riso che purtroppo doveva importare. Perché non provare a coltivare il riso in Sicilia? Così inizialmente presero un piccolo pezzo del loro terreno e iniziarono l’esperimento. Tra ricerche, ricordi e documenti storici cercarono di capire quale fosse la varietà più adatta a questi terreni, utilizzando un metodo di produzione particolare: tenere umido il terreno con una irrigazione costante (circa ogni tre o quattro giorni), senza però mandare in sommissione le risaie come succede normalmente. Alla fine si optò per l’Arborio, ideale per gli arancini. Il risultato? Oggi il loro riso è molto utilizzato dagli chef stellati del posto per creare piatti con tutti ingredienti Made in Sicilia.

Riso: proprietà nutrizionali

Il riso è un cereale ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo, specie per la sua elevata digeribilità e potere saziante che lo rendono l’ideale per chi vuole mantenere il peso forma. Pulisce la flora intestinale e grazie alle proteine verdi, il riso può essere consumato anche 5 volte alla settimana senza incorrere a controindicazioni. Ricco di potassio e poco sodio, è molto indicato per chi soffre di ipertensione arteriosa. Se non raffinato possiede anche molte proprietà antiossidanti. Inoltre, è privo di glutine e può essere consumato per chi soffre di celiachia. L’unica nota dolente è l’indice glicemico, più alto rispetto a quello della pasta.

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