Condividi

Trump: nuova uscita sui dazi. Le Borse rallentano

Il Presidente Usa lancia nuovi strali a Cina e Europa da Londra – Unicredit supera la prova del mercato dopo il Piano – Vola Gedi

Trump: nuova uscita sui dazi. Le Borse rallentano

Il mercato assorbe la nuova offensiva sui dazi di Donald Trump, stavolta rivolta all’Europa. Le Borse stamane stanno reagendo ai cali di ieri grazie anche alla spinta delle novità societarie. Piazza Affari recupera lo 0,8%, comunque ancora sotto i 23 mila punti, in linea con Francoforte (+0,6%). Madrid +0,29%. In rosso Parigi (-0,3%) sotto l’offensiva di Trump. Peggio Londra (-0,94%).

C’è ancora tensione sullo spread per le vicissitudini all’interno della maggioranza legate alla questione del Mes. Il differenziale si allarga di 3 punti base, a quota 166.

La prossima rappresentante tedesca al board della Bce avrebbe votato contro un nuovo ciclo del programma di acquisto titoli targato Francoforte pur considerandolo un valido strumento. È quanto ha detto davanti al Parlamento europeo Isabel Schnabel all’udienza per la sua conferma. “Non sono certa che fosse assolutamente necessario riavviare il programma di acquisto in questo momento”, ha spiegato.

Il petrolio Brent è scambiato stamattina a 61,1 dollari il barile, in rialzo dello 0,4%. Bloomberg riporta che la produzione dei paesi Opec è scesa di 110mila barili al giorno in novembre. Le scorte di petrolio degli Stati Uniti, la scorsa settimana, dovrebbero essere scese, per la prima volta da metà ottobre. Saras +0,3%. Per l’ottava settimana consecutiva, i margini di raffinazione del petrolio nel Mediterraneo sono scesi, a -2 dollari il barile.

C’è ancora tensione sullo spread per le vicissitudini all’interno della maggioranza legate alla questione Esm. Il differenziale si allarga di 3 punti base a quota 166.

È in corso a Londra la presentazione del piano strategico di Unicredit (+0,95% a 12,49 euro alle 13). Il gruppo prevede di arrivare nel 2023 al 3,8% di esposizione ai crediti in sofferenza (NPE), in quell’anno il costo del rischio dovrebbe essere di 40 punti base e l’utile netto rettificato di 5 miliardi. Nel periodo 2018-2023 i ricavi dovrebbero rimanere all’incirca piatti, +0,8% di crescita media annua a 19,3 miliardi di euro. Ritorno sul patrimonio tangibile atteso all’8%, o sopra, nel corso del piano. Unicredit distribuirà otto miliardi di euro ai soci nel periodo 2020-2023: sei miliardi di euro attraverso il dividendo e due miliardi come riacquisto azioni. È prevista una riduzione del personale di 8mila unità.

Intesa Sanpaolo +0,7%.

Fineco Bank +2%. A chi gli chiedeva se fosse possibile una integrazione con Mediobanca l’ad Alessandro Foti ha ribattuto: “L’ultimo pensiero che abbiamo è di andare a rincorrere i rumor e il chiacchiericcio che c’è sul mercato”. Dopo l’uscita di Unicredit dal capitale “siamo diventati una public company” e “la nostra è una storia caratterizzata da una crescita organica fortissima”. Poste italiane +1,5%.

Riflettori anche su Exor (+1,3%) dopo l’acquisto del 43,8% di Gedi: +60% a 0,46 euro, premio del 64% sui prezzi di chiusura di venerdì. La società editoriale arriverà a valere l’1% del NAV della holding. Il titolo Gedi si allinea al valore dell’Opa. Cir -7,3%

Corre Ferrari (+1,5%). Goldman Sachs alza il target price a 170 euro, consigliando l’acquisto del titolo perché i nuovi modelli guideranno la crescita della Rossa

Rimbalzano le utilities. Terna +1%. Enel +0,6%. Italgas (+1,14%) ha concluso con successo il lancio di una nuova emissione obbligazionaria con scadenza 2031.

Moncler +1%. Tim +0,5%. In Brasile, i pessimi risultati del trimestre dell’operatore telefonico OI, dovrebbero rendere più probabile l’avvio del consolidamento. Si è chiusa la vendita di Persidera (attività televisive), l’operazione ha un effetto positivo sul debito di Tim.

Piaggio +1%. In novembre le vendite di mezzi a due ruote in Italia sono scese del 4% anno su anno, il dato non tiene conto del giorno lavorativo in più dello stesso mese del 2018.

Commenta